giovedì 18 giugno 2009

Anno Sacerdotale: il primo polmone a Roma, il secondo polmone ad Ars, con il Santo Curato (Zappalà)


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Il secondo polmone ad Ars, con il Santo Curato

Dopo Roma, sarà il centro francese a richiamare pellegrini e a promuovere iniziative. Il 3 e 4 agosto celebrazione della festa. Dal 27 settembre al 3 ottobre un ritiro internazionale con molti cardinali

DA PARIGI DANIELE ZAPPALÀ

Un secolo e mezzo fa, quando Jean-Marie Baptiste Vianney lasciò definitivamente i propri parrocchiani dopo 41 anni di missio­ne ininterrotta come curato di campa­gna, Ars contava appena mezzo mi­gliaio di abitanti e il villaggio era inca­stonato in una ridente contrada co­stellata di stagni ai piedi del Giura fran­cese. Un villaggio come tanti altri del- la 'Francia profonda', si direbbe oggi. Eppure, lo stesso villaggio al centro dell’Europa rimasto nel tempo piccolo e ridente si prepara a divenire il cuore di un intenso anno di spiritualità. Tutto av­verrà senza sfoggi ecces­sivi e quasi sottovoce, dato che i pelle­grini e sacerdoti che giungeranno nel­la contrada di Dombes durante l’anno giubilare del Santo Curato d’Ars perse­guiranno prima di tutto una tappa in­teriore.
Venerdì, per l’apertura dell’Anno sa­cerdotale voluto da Bendetto XVI, Ars cercherà soprattutto di «restare in u­nione con Roma», spiega padre Jean­Philippe Nault, rettore del santuario dedicato al Santo Curato morto 150 an­ni fa. In mattinata, sarà celebrata una messa solenne, seguita dall’adorazio­ne del Santo sacramento e dalle medi­tazioni affidate a padre Roger Hébert, vicario generale. Nel pomeriggio, si succederanno il rosario e i vespri so­lenni, prima di volgere lo sguardo ver­so la ritrasmissione delle celebrazioni in Vaticano.
Ad Ars, sarà un inizio nel segno del pro­seguimento di una missione che gra­dualmente il santuario vuole intensifi­care, sottolinea ancora padre Nault: «Vogliamo continuare ad aiutare i pre­ti ad approfondire la propria identità, come ci è stato chiesto anche da Roma. Per questo, Ars intende rafforzare le proprie capacità di accoglienza du­rante quest’anno di grazia».
È probabile che venerdì prossimo la città non venga invasa di colpo da un fiume di pellegrini, aggiunge il rettore, ricordando che si tratta di un giorno lavorativo. Ma in ogni caso, la sempli­cità e spontaneità da villaggio di cam­pagna che il santuario intende offrire a tutti i propri visitatori non equivale certo a un’indifferenza rispetto all’im­portanza di quanto sarà vissuto, ap­profondito e scambiato durante l’an­no giubilare: «Per noi, si tratta di un e­vento doppiamente importante, anche perché permetterà di approfondire la grazia del Santo Curato. Con la sua pro­clamazione come patrono di tutti i sa­cerdoti del mondo, si passerà da una di­mensione pastorale a una dimensione eminentemente sacerdotale». E que­sta proclamazione è stata «una sor­presa », ammette padre Nault, in par­tenza per Roma assieme alla delega­zione francese che consegnerà le reli­quie del santo. Sotto il Giura, i grandi momenti del­l’anno sacerdotale saranno soprattut­to due. Il 3 e 4 agosto verrà celebrata la festa del Santo Curato che coinciderà con la festa dei sacerdoti. Per l’occa­sione, giungerà da Roma il cardinale Cláudio Hummes. Dal 27 settembre al 3 ottobre, poi, il santuario francese or­ganizzerà un ritiro sacerdotale inter­nazionale a cui parteciperanno diver­si presuli, come i cardinali Christoph Schönborn ( Vienna), Sean O’Malley (Boston), André Vingt-Trois (Parigi).
Durante tutto l’anno, le messe presso la Basilica d’Ars si chiuderanno con u­na preghiera speciale per il ministero dei sacerdoti. Si chiederà in particola­re l’intercessione del Santo Curato, la cui opera verrà approfondita a gennaio nel corso di un colloquio.
E sempre in inverno, davanti alla Basilica, verrà e­retta una statua in bronzo di Jean-Ma­rie Vianney intento ad accogliere e a benedire. Come fece sempre da umile pastore al servizio del proprio gregge.

© Copyright Avvenire, 17 giugno 2009

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