mercoledì 17 giugno 2009

Lefebvriani, Santa Sede: le ordinazioni sono illegittime ma nessuna scomunica (Izzo)


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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

LEFEBVRIANI: S.SEDE,ORDINAZIONI ILLEGITTIME MA NO SCOMUNICA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 17 giu.

Le ordinazioni sacerdotali che saranno celebrate il prossimo 27 giugno dai vescovi della Fraternita' San Pio X restano "illegittime".
Lo precisa la Sala Stampa della Santa Sede "in risposta alle frequenti domande giunte in questi giorni".
Come e' noto alcuni vescovi tedeschi avevano ipotizzato che tali celebrazioni potessero essere sanzionate da nuove scomuniche.
"A proposito delle ordinazioni sacerdotali della Fraternita' San Pio X in programma alla fine di giugno, non vi e' - afferma la Sala Stampa - che da rinviare a quanto affermato dal Santo Padre nella Sua Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica dello scorso 10 marzo".
In quel testo il Papa aveva chiarito che "finche' la Fraternita' San Pio X non ha una posizione canonica nella Chiesa, anche i suoi ministri non esercitano ministeri legittimi nella Chiesa (...) finche' le questioni concernenti la dottrina non sono chiarite, la Fraternita' non ha alcuno stato canonico nella Chiesa, e i suoi ministri (...) non esercitano in modo legittimo alcun ministero nella Chiesa". E per questo "le ordinazioni sono quindi da considerarsi tuttora illegittime".
"Nella stessa Lettera - ricorda la Sala Stampa - il Papa ha annunciato la Sua intenzione di provvedere a un nuovo status della Commissione "Ecclesia Dei" in collegamento con la Congregazione per la Dottrina della Fede. Vi e' ragione di pensare che la definizione di tale nuovo status sia prossima. Cio' costituisce la premessa per l'avvio del dialogo con i responsabili della Fraternita' San Pio X in vista dell'auspicato chiarimento delle questioni dottrinali e, conseguentemente, anche disciplinari, che rimangono tuttora aperte".
Riguardo alle ordinazioni sacerdotali fissate per il 27 giugno, il superiore generale dei lefebvriani, mons. Bernard Fellay, ha ricordato nei giorni scorsi che la Fraternita di San Pio X aveva gia' rinviato quest'anno delle ordinazioni al suddiaconato a Ratisbona e ha aggiunto di credere che il Vaticano ora "non abbia problemi di fondo".
"Abbiamo bisogno di respirare. E se il Papa - ha concluso il presule perdonato da Benedetto XVI - e' stato cosi' buono da rimettere la scomunica significa che non vuole che moriamo". Contrariamente a queste attese, in Vaticano si e' ritenuto invece opportuno chiarire che le ordinazioni restano illegittime e cio' forse proprio in risposta alle parole di Fellay.
Ma il comunicato di oggi ha anche un altro significato: respinge di fatto la richiesta di una nuova scomunica e conferma la volonta' del Papa di avviare al piu' presto il dialogo teologico che nelle sue intenzioni dovrebbe riportare la Fraternita' San Pio X nella piena comunione e consentire cosi' anche il sospirato inserimento giuridico nella Chiesa Cattolica.
"Di un affronto all'unita' della Chiesa non si parla nemmeno, e tantomeno di un rifiuto alla mano tesa dal Santo Padre, per il quale ogni giorno preghiamo', ha chiarito ieri da parte sua padre Stefan Frey, rettore del Seminario "Herz Jes" di Ratisbona, dove si sta preparando un grande tendone per contenere i mille fedeli che assisteranno al rito. "I nuovi sacerdoti ordinati come tutti i membri della Fraternita' riconoscono l'ufficio del Papa e l'autorita' della Chiesa", ha assicurato nella dichiarazione pubblicata dal sito del suo seminario.
Per la Fraternita' San Pio X, ha spiegato il sacerdote, in sostanza permane nella Chiesa Cattolica "una situazione di emergenza", testimoniata dalla diminuzione della pratica religiosa e dalla fuga dai seminari: l'85 per cento in meno dei fedeli alla messa e solo 100 nuovi sacerdoti per tutta la Germania".
E dunque ai nuovi sacerdoti della Fraternita' sarebbe il caso di spalancare i portoni.

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4 commenti:

Anonimo ha detto...

Insomma, malgrado le prossime ordinazioni siano, al momento, illegittime il Vaticano non impedisce che avvengano.
Alessia

Anonimo ha detto...

allora se il vescovo della mia diocesi ordina dei preti di sua sponte non rischia nulla?

Raffaella ha detto...

Certo che no!
Il vescovo puo' sempre ordinare sacerdoti della sua diocesi.
Non puo' ordinare vescovi senza l'autorizzazione del Papa.
Se lo fa, scatta la scomunica latae sententiae, il provvedimento in cui sono incorsi sia Lefebvre sia Milingo.
Nel caso dei vescovi lefebvriani, occorre tuttavia ricordare che essi non sono ancora in piena comunione con il Papa.
Non sono piu' scomunicati, ma rimangono sospesi "a divinis".
Per questo le ordinazioni di sacerdoti (non di vescovi ovviamente!) e' illegittima ma comunque valida.
R.

Anonimo ha detto...

grazie dell'informazione