lunedì 15 giugno 2009

Il Papa: «Economia e lavoro i temi della mia nuova enciclica» (Mazza)


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«Economia e lavoro i temi della mia nuova enciclica»

DA ROMA

SALVATORE MAZZA

Sarà un documento dedicato «al vasto tema dell’economia e del lavoro» .
Nel quale «verranno posti in evidenza quelli che per noi cristiani sono gli obiettivi da perseguire e i valori da promuovere e difendere instancabilmente, al fine di realizzare una convivenza umana veramente libera e solidale».
È stato lo stesso Benedetto XVI a presentare in questi termini la sua nuova enciclica che « verrà – ha detto – prossimamente pubblicata » (la firma dovrebbe essere apposta a fine mese), nella quale largo spazio sarà dedicato alla crisi economica « che ha colpito i Paesi industrializzati, quelli emergenti e quelli in via di sviluppo » , e che « mostra in modo evidente come siano da ripensare certi paradigmi economico­finanziari che sono stati dominanti negli ultimi anni» .
Nel suo discorso, rivolto ieri mattina ai partecipanti al Congresso internazionale su « Valori e regole per un nuovo modello di sviluppo » , organizzato dalla Fondazione vaticana Centesimus Annus – Pro Pontifice, Benedetto XVI ha sottolineato in modo particolare, lodando l’iniziativa della Fondazione, come sia importante affrontare « il tema della ricerca e della individuazione di quali siano i valori e le regole a cui il mondo economico dovrebbe attenersi per porre in essere un nuovo modello di sviluppo più attento alle esigenze della solidarietà e più rispettoso della dignità umana » .
Senza anticipare quelli che saranno la struttura e i contenuti specifici della sua terza enciclica, papa Ratzinger s’è invece rifatto alla Centesimus annus per evidenziare come nell’esaminare le « interdipendenze tra istituzioni, società e mercato » , l’economia di mercato, ovvero quel « sistema economico che riconosce – ha citato il Pontefice – il ruolo fondamentale e positivo dell’impresa, del mercato, della proprietà privata e della conseguente responsabilità per i mezzi di produzione, della libera creatività umana nel settore dell’economia » possa essere « riconosciuta come via di progresso economico e civile solo se orientata al bene comune» .
Di qui l’auspicio che « le indagini sviluppate nei vostri lavori, ispirandosi agli eterni principi del Vangelo, elaborino una visione dell’economia moderna rispettosa dei bisogni e dei diritti dei deboli» . Nel congedarsi dai presenti, a nome dei quali era stato il presidente Lorenzo Rossi di Montelera a rivolgergli il saluto iniziale al suo ingresso nella sala Clementina, Benedetto XVI ha ringraziato la Fondazione per i suoi interventi in favore del Pisai, il Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica, « alle cui finalità, da voi condivise, attribuisco grande valore per un dialogo interreligioso sempre più fecondo» .

© Copyright Avvenire, 14 giugno 2009

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