martedì 11 agosto 2009

I rabbini europei accusano i Lefebvriani di antisemitismo (Apcom)


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Chiesa/ Rabbini europei accusano lefebvriani di antisemitismo

Nota del Rce dopo intervista Fellay a 'Apcom'

Il Centro rabbinico d'Europa (Rce) esprime "stupore e preoccupazione" per le affermazioni rilasciate dal superiore dei lefebvriani in una recente intervista ad 'Apcom'.
"L'intero tono dell'intervista è insensibile e confina con l'antisemitismo", afferma in una nota il rabbino Arye Goldberg, vicedirettore dell'organizzazione che supporta i rabbini presenti in Europa e le loro comunità.
Il superiore della Fraternità sacerdotale san Pio X, mons. Bernard Fellay, affrontava, nell'intervista, il tema del vescovo negazionista Richard Williamson così come quello della preghiera del venerdì santo per la conversione degli ebrei.
Ritiene che in Vaticano ci sia una sensibilità eccessiva nei confronti delle aspettative del mondo ebraico? "Sì, lo penso", rispondeva Fellay. "Io stesso sono imbarazzato - tranne ciò che è successo sul caso di monsignor Williamson - quando vedo ebrei che si occupano degli affari della chiesa cattolica. Non è la loro religione. Ci lascino in pace. Sono questioni che riguardano la chiesa cattolica.
Se noi vogliamo pregare per gli ebrei, pregheremo per gli ebrei, nel modo che vogliamo. Non so se loro pregano per noi, ma direi che è un problema loro". Il Papa, per il rabbino Goldberg, "ha trasmesso il forte messaggio che la negazione dell'olocausto non verrà mai tollerata né perdonata.
Abbiamo diritto di essere ipersensibili su tale questione e reagiremo sempre quando rischierà di essere minimizzata. Consideriamo già grave che un prete osi negare l'olocausto. Abbiamo apprezzato molto la forte posizione del Vaticano su questo tema.
Che un vescovo se ne esca cercando di bocciarla, aggiunge l'insulto all'ingiuria". Il rabbino Goldberg afferma: "Per dirla con Fellay, il fatto che 'il cattolicesimo non sia la nostra religione e dobbiamo lasciarli in pace' va bene, ma l'olocausto è decisamente una parte della nostra storia e della nostra realtà e lui dovrebbe lasciarlo in pace".

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R.

8 commenti:

andreas ha detto...

fellay ha detto ciò che molti cattolici pensano ma non hanno il coraggio di dire apertamente.
il vaticano tiene troppo all'opinione degli ebrei,è un dato di fatto.
non è antisemitismo ma pura e semplice constatazione.

Anonimo ha detto...

ma basta, perché il Vaticano non interviene dando un stop a questi arroganti stillicidi?

Anonimo ha detto...

Tra l'altro Fellay nell'intervista condanna le ingerenze ebraiche negli affari interni della Chiesa cattolica ma fa un eccezione proprio per le dichiarazioni negazionistiche di Williamson.
Ma l'intervista l'hanno letta veramente?


Antonio

Anonimo ha detto...

Da giovane difendevo apertamente gli ebrei in piazza e nelle scuole dai comunisti e dai loro compari. Fremevo per loro quando altri paesi volevano la distruzione di Israele Da una anno, per il loro comportamento, non li appoggio più. A questo punto potrei essere definito antisemita? Qualcuno mi risponda! Che vogliono da noi cattolici? Hanno forse bisogno come i comunisti di un nemico che giustifichi la loro esistenza?

Anonimo ha detto...

Per anonimo delle 17:58

la tua storia rispecchia esattamente anche la mia.

Antonio

sonny ha detto...

Anonimo delle 17,48, come ti capisco. Mi trovo nella stessa condizione. Credo che il tempo delle giustificazioni sia ormai esaurito. Il problema è la loro totale mancanza di fiducia. Se riescono persino a percepire Papa Benedetto come un loro nemico..
Personalmente ho esaurito la mia pazienza dopo il viaggio del Papa in Israele. Mi dispiace, ma non sarò più disponibile a diferderli a spada tratta. Con ciò, non credo di essere antisemita. Mi sento semplicemente delusa e offesa.
Caro Anonimo, l'antisemitismo è ben altro!

Scipione ha detto...

Antonio ha perfettamente ragione. Si leggano le parole di Fellaynell'intervista inciminata:
"Ritiene che in Vaticano ci sia una sensibilità eccessiva nei confronti delle aspettative del mondo ebraico? "Sì, lo penso", rispondeva Fellay. "Io stesso sono imbarazzato - tranne ciò che è successo sul caso di monsignor Williamson - quando vedo ebrei che si occupano degli affari della chiesa cattolica. Non è la loro religione. Ci lascino in pace. Sono questioni che riguardano la chiesa cattolica"
Vabbè essere ipersensibili... ma analfabeti no. Dove scorgerebbero lesioni ai loro diritti di "vittime per eccellenza"?
Mi chiedo: ma chi manovra gli ebrei che da 50 anni a questa parte stanno sostenendo battaglie e posizioni assurde, non loro (ma spesso delle lobby di sinistra) e che gli si stanno ritorcendo contro?
Invece di insistere con quel ruolo di stizzite e capricciose vittime universali cercassero di difendere la loro religione che è allo sbando, una fede che i lager nazisti non hanno piegata, e tanto meno i secoli di presunta (e di certo esagerata dalla storiografia) "persecuzione cattolica" ma che oggi si sta rapidamente dissolvendo sotto i colpi "dolci" di quel relativismo moderno che solo il Papa combatte seriamente... e combatte a anche per loro.

Anonimo ha detto...

Non gli va bene Pio XII. Li insospettisce il rito del Venerdi' Santo. Si sentono offesi da "The Passion" di Mel Gibson". Provano fastidio per Padre Pio. Sono indignati per l'apertura ai Lefebvriani. Ci manca che ci impongano a che Dio credere e come pregarlo. Va bene che sono i nostri fratelli maggiori. Ma anche noi "minori" abbiamo la nostra dignita'. E liberta'. O no?