giovedì 20 agosto 2009

Memoria di San Bernardo. Il Papa: nella sintesi del monachesimo occidentale tra ricerca di Dio e cultura del lavoro è nata l'Europa moderna


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Mons. Oliveri (Vescovo di Albenga) su Romano Amerio e il postconcilio. Magistrale (da Messainlatino.it)

Il Papa: "Il Concilio di Trento, nel 1563, aveva emanato norme per l'erezione dei seminari diocesani e per la formazione dei sacerdoti, in quanto il Concilio era ben consapevole che tutta la crisi della riforma era anche condizionata da un'insufficiente formazione dei sacerdoti, che non erano preparati per il sacerdozio in modo giusto, intellettualmente e spiritualmente, nel cuore e nell'anima...Anche oggi si avverte la necessità che i sacerdoti testimonino l’infinita misericordia di Dio con una vita tutta "conquistata" dal Cristo, ed apprendano questo fin dagli anni della loro preparazione nei seminari" (Catechesi)

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Buon onomastico al nostro Areki :-)
R.

Memoria di San Bernardo di Chiaravalle. Il Papa: nella sintesi del monachesimo occidentale tra ricerca di Dio e cultura del lavoro è nata l'Europa moderna

Oggi la Chiesa celebra la memoria liturgica di San Bernardo di Chiaravalle, abate e dottore della Chiesa, padre dei Cistercensi. Un santo di cui Benedetto XVI ha parlato più volte sottolineandone il particolare equilibrio tra azione e preghiera, tra lavoro e ricerca di Dio: una sintesi da cui è nata la cultura europea. Il servizio di Sergio Centofanti.

San Bernardo, vissuto tra l’XI e il XII secolo, è tra i protagonisti della “straordinaria esperienza del monachesimo occidentale” che salvò la cultura antica permettendo la nascita di una nuova. Senza la cultura del lavoro dei monaci medioevali – afferma il Papa – “lo sviluppo dell’Europa sarebbe impensabile”. Bernardo nasce a Digione, in Francia, nel 1091. A 25 anni è abate del monastero di Chiaravalle. Rimprovera i monaci che vivono nel benessere mentre i poveri muoiono di fame. Ma riconosce con umiltà i suoi limiti cercando di dominare un temperamento impetuoso. “Per lui – ricorda il Papa nell’Angelus del 20 agosto 2006 - la forza più grande della vita spirituale è l’amore”:

“Dio, che è Amore, crea l’uomo per amore e per amore lo riscatta; la salvezza di tutti gli esseri umani, mortalmente feriti dalla colpa originale e gravati dai peccati personali, consiste nell’aderire fermamente alla divina carità, rivelataci pienamente in Cristo crocifisso e risorto. Nel suo amore Dio risana la nostra volontà e la nostra intelligenza malate, innalzandole al più alto grado di unione con Lui, cioè alla santità e all’unione mistica”.

San Bernardo desidera “vivere immerso nella valle luminosa della contemplazione” ma è costretto ad un’attività instancabile: fonda 68 monasteri, che oltre ad essere centri religiosi sono scuole di cultura, agricoltura e manifattura. Viaggia in tutta Europa al servizio del Papa per riportare la pace tra le nazioni. Ma tutto parte dal silenzio della preghiera, perché per lui ciò che è essenziale è cercare Dio:

“Occorre guardarsi, osserva il santo, dai pericoli di una attività eccessiva, qualunque sia la condizione e l’ufficio che si ricopre, perché - così dice al Papa di quel tempo e a tutti i Papi, a tutti noi - le molte occupazioni conducono spesso alla ‘durezza del cuore’, ‘non sono altro che sofferenza dello spirito, smarrimento dell’intelligenza, dispersione della grazia’…Quanto utile è anche per noi questo richiamo al primato della preghiera! (Angelus del 20 agosto 2006)

La parola che, a questo riguardo, Bernardo rivolge a Papa Eugenio III, già suo discepolo a Chiaravalle, è provocatoria:

"’Ecco - egli scrive - dove ti possono trascinare queste maledette occupazioni, se continui a perderti in esse… nulla lasciando di te a te stesso’. Quanto utile è anche per noi questo richiamo al primato della preghiera e della contemplazione! Ci aiuti a concretizzarlo nella nostra esistenza San Bernardo, che seppe armonizzare l’aspirazione del monaco alla solitudine e alla quiete del chiostro con l’urgenza di missioni importanti e complesse al servizio della Chiesa”. (Angelus del 20 agosto 2006)

San Bernardo cerca Dio lasciandosi guidare da Maria che paragona alla stella a cui i naviganti guardano per non smarrire la rotta. Il Papa cita la celebre invocazione del santo di Chiaravalle:

“‘Nell’ondeggiare delle vicende di questo mondo, più che camminare per terra hai l’impressione di essere sballottato tra i marosi e le tempeste; non distogliere gli occhi dal fulgore di questa stella, se non vuoi essere inghiottito dalle onde… Guarda la stella, invoca Maria… Seguendo Lei non sbagli strada… Se Lei ti protegge non hai paura, se Lei ti guida non ti affatichi, se Lei ti è propizia giungi alla meta’” (Hom. super Missus est, II, 17). (Angelus del 20 agosto 2006)

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