sabato 17 ottobre 2009

Ora di islam nelle scuole. La confusione regna sovrana nella Chiesa Cattolica: card. Martino possibilista, vescovi perplessi (Izzo)


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SINODO PER L'AFRICA (4-25 OTTOBRE 2009): LO SPECIALE DEL BLOG

ORA DI ISLAM: CARD. MARTINO POSSIBILISTA, VESCOVI PERPLESSI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 17 ott.

''Sulla proposta di un'ora di religione islamica non si puo' che convenire a livello di principi, come da tempo ha fatto il card. Martino.
Ma l'ora di religione cattolica e' prevista dal Concordato mentre mancano ad oggi intese tra lo Stato italiano e l'Islam. Chi dovrebbe indicare insegnanti e programmi?''.
Replica cosi' un vescovo italiano alle aperture del card. Renato Raffaele Martino, per il quale ''se gli immigrati islamici scelgono di conservare la loro religione hanno diritto ad istruirsi nella loro religione''.
Martino, che per ragioni di eta' e' in procinto di lasciare l'incarico di presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, aggiunge che tale insegnamento andrebbe inserito ''in un sistema con tutti i controlli necessari''.
E il presule, che ha seguito in prima persona le intese tra la Cei e lo Stato sull'ora di religione, rileva che questo aspetto e' difficilmente realizzabile in quanto gli imam sono formati in scuole coraniche molto diverse tra loro e nominati con criteri non del tutto chiari.
Ma soprattutto, aggiunge, ''non si puo' mettere sullo stesso piano l'ipotesi di un'ora islamica con la realta' dell'insegnamento della religione cattolica, che ha docenti con titoli accademici ben definiti e riconosciuti, e i cui programmi, cioe' i contenuti di tale insegnamento, sono alla radice della cultura italiana e dunque rientrano perfettamente nelle finalita' della scuola''.

© Copyright (AGI)

La Chiesa impari una volta per tutte a parlare con una sola voce. Che confusione...
R.

8 commenti:

euge ha detto...

Il card. Martino, non è nuovo alle sue esternazioni che producono confusione.
Se deve andare in pensione che vada.

E la chiesa parli con una unica voce e non si perda in esternazioni personali.

sonny ha detto...

Forse il card. Martino spera in un aiuto di Brunetta, che vorrebbe allungare il limite dell'età pensionabile!!!!!

massimo ha detto...

A QUANDO PRETI,VESCOVI,CARDINALI LA SMETTERANNO DI ESSERE CONFORMI ALLE ESIGENZE DEL CHIASSO MEDIATICO ? UNA SOLA VOCE DEVE PARLARE,PIù PREGHIERA,PIù SILENZIO,PIù OBBEDIENZA AL PAPA,E PARLARE SOLO QUANDO è NECESSARIO: Sì Sì , NO NO .
CHIEDO TROPPO ?

raffaele ha detto...

Ma soprattutto l'insegnamento della religione cattolica non è giustificato in base all'importanza del cristianesimo nella cultura italia ed europea? Ammettere l'insegnamento dell'islam opzionale e alternativo a quello del cristianesimo legittimerebbe l'idea che l'IRC non ha dignità culturale ma solo 'confessionale'

Caterina63 ha detto...

Cara Raffaella....arisuggerisco di leggere la Caterina Emmerik, beatificata da Giovanni Paolo II e le cui Profezie avevano predetto questa CONFUSIONE nella Chiesa....

c'è scritto molto e a chiari lettere...senza bisogno di dotte interpretazioni, basta leggere quando dice che "Vedo il Papa DA SOLO, MOLTI VESCOVI NON LO ASCOLTANO E NON FANNO QUELLO CHE DICE...."

I Vescovi dovrebbero leggere di più i SANTI E BEATI e molto di meno di sincretismo religioso...
^__^

gemma ha detto...

forse sarebbe il caso che la Chiesa cominciasse a ragionare in termini di prospettive future, cioè con sano realismo iniziando a immaginarsi come minoranza e, come tale, cominciare a pensare al proprio proselitismo e ai propri problemi, lasciando che gli islamici pensino da soli a se stessi. I loro predicatori credo siano più forti e lungimiranti dei nostri vescovi in questo senso. I fedeli islamici in Italia saranno sempre di più, solidamente appoggiati dai paesi d'origine e ancora per un pò godranno della benevolenza dei media, dei politici sedicenti progressisti e degli stessi anticlericali che pur di contrastare quello che ritengono lo strapotere della Chiesa sono anche disposti a svendere pezzi della decantata laicità in nome del rispetto delle culture (religioni comprese, degli altri, naturalmente) . Sono quelli solitamente contrari al crocifisso ma non al burqa . E spesso sono gli stessi che, fautori dell'abolizione dell'ora di religione cattolica in nome della laicità, fanno propria la bandiera della lotta per l'ora islamica. E mentre continueranno ad inveire contro il Papa e a sbeffeggiare i cattolici, non si accorgeranno dei tribunali islamici che gli prolifereranno attorno, come in Inghilterra.
E' lecito che tutti abbiano il diritto di professare la propria fede, che sia fondamentale il dialogo per evitare contrasti e fondamentalismi, ma faccio per un attimo il ragionamento di un bambino, (che è poi quello di molti fedeli e gente comune), ma se la Chiesa è di Cristo, che gli altri non riconoscono se non come profeta fra i tanti, perchè avendo quasi ormai di fatto smesso di lottare per se stessa e per la propria sopravvivenza, lottare per la verità di altri? Lasciamo che sia lo Stato, secondo le esigenze dei cittadini a decidere se, come e quando fare un concordato con l'Islam e i nostri pastori pensino alla nostra di barca

mariateresa ha detto...

credo che questa questione, sollevata per riempire un po' i giornali che contano anche 60 pagine, finirà in uno sbuffo d'aria. Sono d'accordo con Raffaele.
Quello del blog non il cardinale.

SERAPHICUS ha detto...

L'insegnamento del islam nelle scuole non è altro che una stupidaggine, chiacchiere da parte di gente che non ha nessuna conoscenza, che si contraddistingue dal suo essere ottuso.

Chiedete ai musulmani se LORO vogliono un "ora di religione islamica" nelle scuole. La risposta sarà un forte NO. E l'argomento LORO è: basta guardare cosa significa questo insegnamento per la religione cattolica. NOI questo non lo vogliamo.

Dunque: prima di raccontare delle barzellette partorite da cervelli chiusi nel loro strano mondo isolato parliamo con un musulmano. Sentiremo un sonoro: NO GRAZIE!