venerdì 16 gennaio 2009

Ebrei, Osservatore Romano: Per il Papa il dialogo è istanza del cuore


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EBREI: OSSERVATORE ROMANO, PER PAPA DIALOGO E' ISTANZA DEL CUORE

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 16 gen

Per papa Benedetto XVI, ''il dialogo con l'ebraismo e' e rimarra' un'istanza del cuore'': lo scrive, in un articolo pubblicato in prima pagina dall'Osservatore Romano, p. Norbert J. Hofman, segretario della Commissione vaticana per i Rapporti Religiosi con l'Ebraismo. Nel suo intervento, che si puo' considerare la risposta della Santa Sede alle polemiche scatenato dall'articolo del rabbino capo di Venezia Elia Enrico Richetti sul mensile dei gesuiti 'Popoli', Hofman traccia un bilancio dei rapporti tra ebraismo e cattolicesimo negli ultimi anni e fa riferimento esplicito anche all'altro 'tema caldo' dei dialogo ebraico-cristiano, la beatificazione di papa Pio XII. ''Nel complesso - conclude Hoffman - si puo' affermare che il dialogo ebraico-cristiano si basa su un saldo fondamento, che non si puo' scuotere tanto facilmente'', anche se non mancano le ''divergenze'', peraltro ''eccessivamente alimentate da alcuni''. ''Non si puo' negare - osserva Hofamn - che la nuova preghiera per gli ebrei nella liturgia del venerdi' santo del messale del 1962, che e' stata pubblicata il 4 febbraio 2008, abbia suscitato irritazione e insofferenza a livello internazionale nel dialogo fra ebrei e cattolici'', anche se . ''le reazioni e la durata della polemica sono state diverse per organizzazione, Paese e mentalita'''. Il dato positivo che il sacerdote mette pero' in evidenza e' che ''durante questo periodo di polemiche e' stato dimostrato che si possono trattare anche i temi piu' controversi con calma e reciproca stima in un'atmosfera di collaborazione amichevole. Questo fatto mostra una maturazione notevole del dialogo tra ebrei e cattolici''.

Asca

Finalmente una presa di posizione!
R.

3 commenti:

euge ha detto...

Peccato che c'è chi è talmente accecato dal pregiudizio e dalla supponenza da non aver capito che Benedetto XVI è si un uomo di dialogo ma, un dialogo che sia vero e duraturo; non un dialogo-toppa messa lì tanto per non scontentare l'uno o l'altro. Questo è stato fatto per tanti anni e questi ne sono i risultati evidenti.

Anonimo ha detto...

Il rabbino Elia Richetti è troppo buono. Infatti con il problema del dialogo non si è andati indietro di 50 anni, ma di 1500 anni, risuscitando preghiere antiche.
Non si può continuare con affermazioni del tipo
LEX ORANDI LEX CREDENDI
senza analizzare il significato di esse, né si possono avere due modi di pregare per gli Ebrei.
Il caso è semplice: o aveva ragione Paolo VI che ha riformato completamente la preghiera per gli Ebrei o ha ragione Benedetto XVI.
Né serve dire che la preghiera introdotta da Papa Ratzinger è pregata da pochi.
Se La Chiesa vuole il dialogo deve dimostrarlo. Se si vuole ripristinare la Messa di S. Pio V, non è necessario reintrodurre una variazione alla preghiera per gli Ebrei. Andava benissimo quella di Paolo VI.
Tutto qua.
Saluti
Dario Bazec

Raffaella ha detto...

Addirittura?
Bella battuta!
R.