domenica 25 gennaio 2009

Il Papa: "La mia preghiera per la pace in M.O. e la riunificazione delle Coree (Izzo)


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Con grande piacere e gratitudine riceviamo e pubblichiamo:

PAPA: MIA PREGHIERA PER PACE IN M.O. E RIUNIFICAZIONE COREE

(AGI) - CdV, 25 gen.

''La preghiera che eleviamo in questi giorni si e' fatta anche intercessione per le diverse situazioni di conflitto che al presente affliggono l'umanita'''.
Lo ha confidato Benedetto XVI nell'omelia della celebrazione conclusiva della Settimana per l'unita' dei cristiani, che come e' tradizione ha riunito nella Basilica di San Paolo i rappresentanti delle diverse chiese cristiane presenti a Roma.
''Penso alla Terra Santa'', ha detto il Pontefice, per il quale ''la' dove le parole umane diventano impotenti, perche' prevale il tragico rumore della violenza e delle armi, la forza profetica della Parola di Dio non viene meno e ci ripete che la pace e' possibile, e che dobbiamo essere noi strumenti di riconciliazione e di pace''. Per questo, ha aggiunto, ''e' importante che i fedeli che vivono la', come pure i pellegrini che vi si recano, offrano a tutti la testimonianza che la diversita' dei riti e delle tradizioni non dovrebbe costituire un ostacolo al mutuo rispetto e alla carita' fraterna''.
Ricordando poi ''il segno profetico della riunificazione del popolo d'Israele'' evocato quest'anno dalla Chiesa in occasione della Settimana di preghiera per l'unita' dei cristiani, Papa Ratzinger ha ricordato che ''Dio che e' il Creatore ed e' in grado di risuscitare i morti, e' anche capace di ricondurre all'unita' il popolo diviso in due''.
Lo sottolinea, ha detto, ''la scelta della profezia di Ezechiele sulle tribu' di Israele'' fatta dai fratelli della Corea, ''i quali - ha rivelato - si sono sentiti fortemente interpellati da questa pagina biblica, sia in quanto coreani, sia in quanto cristiani''. ''Nella divisione del popolo ebreo in due regni si sono rispecchiati - ha osservato il Papa teologo - come figli di un'unica terra, che le vicende politiche hanno separato, parte al nord e parte al sud. E questa loro esperienza umana li ha aiutati a comprendere meglio il dramma della divisione tra cristiani. Ora - ha continuato - alla luce di questa Parola di Dio che i nostri fratelli coreani hanno scelto e proposto a tutti, emerge una verita' piena di speranza: Dio promette al suo popolo una nuova unita', che deve essere segno e strumento di riconciliazione e di pace anche sul piano storico, per tutte le nazioni''.
Nell'omelia Benedetto XVI e' poi tornato sul tema dell'ecumenismo. ''L'unita' che Dio dona alla sua Chiesa, e per la quale noi preghiamo, e' naturalmente - ha spiegato - la comunione in senso spirituale, nella fede e nella carita'; ma noi sappiamo che questa unita' in Cristo e' fermento di fraternita' anche sul piano sociale, nei rapporti tra le nazioni e per l'intera famiglia umana. E' il lievito del Regno di Dio che fa crescere tutta la pasta.
Nelle diversita' legittime di posizioni diverse dobbiamo cercare l'unita' nella fede, nel nostro 'si'' fondamentale a Cristo e alla sua unica Chiesa. E cosi' le diversita' non saranno piu' ostacolo che ci separa, ma ricchezza nella molteplicita' delle espressioni della fede comune. Percio' - ha concluso - la nostra preghiera per l'unita' e per la pace chiede sempre di essere comprovata da gesti coraggiosi di riconciliazione tra noi cristiani''.

(AGI)

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