martedì 13 gennaio 2009

Padre e figlio sacerdoti: sconcerto fra i Cattolici. «Ma sono due convertiti» (Orsini)


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Padre e figlio sacerdoti: sconcerto fra i cattolici «Ma sono due convertiti»

Hanno lasciato la Chiesa d’Inghilterra e sono stati ordinati preti nella stessa diocesi

di Erica Orsini

Londra

Padre e figlio, prete il primo, prete il secondo. Al servizio di Dio, nella chiesa cattolica. Impossibile? No, se si tratta di due ex anglicani convertiti. Accade in Inghilterra, nell'arcidiocesi di Birmingham, guidata dall'arcivescovo Vincent Nichols, probabile successore a Westminster del cardinale Cormac Murphy-O'Connor che lascerà l'incarico entro il prossimo anno.
Dominic e Ron Cosslett sono due ex sacerdoti anglicani ordinati nella stessa diocesi a distanza di 3 anni uno dall’altro. Il primo, 36 anni, inizierà il suo apprendistato nella chiesa di St. George a Worcester. Il secondo, 70 anni, lavorerà in una chiesa della vicina Darlaston. Nulla di eccezionale se non per il fatto che si tratta di padre e figlio ed è la prima volta in 900 anni che si verifica un caso simile. Grazie a una clausola introdotta dal Vaticano che consente ai preti anglicani di convertirsi al cattolicesimo, i due Cosslett si sono ritrovati ancora una volta insieme. E sebbene nell'ambito della Chiesa d'Inghilterra non si tratti affatto di una situazione insolita - esistono chiese che vanno gestite praticamente a «conduzione familiare» - l'episodio è finora unico nell'ambito della Chiesa cattolica in cui i preti devono scegliere il celibato.
Una scelta che ad ogni modo non sembra peserà al Cosslett più giovane per il quale il celibato si è rivelato da tempo un naturale modello di vita. Sua madre si è convertita cinque anni fa insieme a suo padre e a tutta la sua famiglia. «Entrambi abbiamo sempre pensato che la Chiesa cattolica fosse la roccia a cui appartenevamo - ha spiegato padre Dominic al Times -. Era parte del nostro percorso spirituale, della nostra fede, ricercare una riunificazione con Roma. Eravamo giunti al punto in cui sentivamo che non era più possibile esercitare il nostro pensiero cattolico all'interno dell'anglicanesimo. Era tempo di tornare a casa».
Ultimamente la chiesa anglicana sta affrontando violente lacerazioni interne, soprattutto su temi delicati e controversi come l'ordinazione delle donne prete o dei sacerdoti gay. E i più tradizionalisti hanno minacciato di abbandonare la Chiesa madre. I Cosslett smentiscono che questo sia il loro caso anche se il più giovane ammette di aver bisogno di un'autorità centrale che nella Chiesa cattolica esiste da sempre. Per gli anglicani, che non riconoscono l'autorità del Papa la situazione è molto diversa.
«C'è un’incredible varietà di pensiero tra gli anglicani - ha spiegato Dominic - e io mi sono reso conto a un certo punto che la nostra Chiesa andava in direzioni molte differenti. Io sentivo di non poter essere d'accordo con ciò che veniva deciso dalle nostre autorità e come anglicano mi trovavo in una posizione molto difficile».
Dominic si rende perfettamente conto che vederlo assieme al padre, anche lui prete, potrà sembrare strano per molti fedeli cattolici, ma per loro si tratta di una situazione assolutamente normale. Al giornalista che gli chiedeva se pensasse che anche i preti cattolici dovessero potersi sposare Dominic ha risposto che la decisione non dipende certo da lui. «L'insegnamento della Chiesa è questo.
Il Santo padre ha concesso a coloro che sono stati anglicani sposati di divenire preti. L'insegnamento rimane lo stesso e non spetta a me commentarlo». Quello a cui invece Dominic tiene è sottolineare che la sua conversione e quella del padre non sono una reazione contro l'anglicanesimo. «Diventare cattolico non significa essere insoddisfatti della vita passata. Sono molto grato per i miei giorni da anglicano - ha concluso Dominic - ma ho capito che nella Chiesa cattolica c'è anche qualcos'altro».

© Copyright Il Giornale, 13 gennaio 2009 consultabile online anche qui.

Il primo caso dopo 900 anni

di Redazione

Quello inglese dovrebbe essere il primo caso di sacerdoti cattolici accolti ufficialmente nella Chiesa come padre e figlio da 900 anni. Fino alla seconda metà del secolo XI, infatti, i sacerdoti avevano il permesso di contrarre matrimonio e poteva dunque accadere che i figli di un sacerdote ricevessero anch’essi l’ordinazione. Il divieto di matrimonio risale a una decisione di Papa Gregorio VII, Gregorio Magno. La decisione fu presa per evitare che l’alto clero finisse per fare gli interessi delle grandi famiglie aristocratiche del tempo, mettendo in secondo ordine quelli della Chiesa. Il celibato fu anche una risposta alle tesi di Lutero e delle Chiese riformate, che lo avevano abolito.

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