sabato 28 marzo 2009

Navarro-Valls: "Il Papa, il Dalai Lama e la democrazia" (Repubblica)


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I prossimi appuntamenti con il Santo Padre (la Santa Messa di domenica sarà trasmessa anche da Rete4)

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE IN CAMERUN E ANGOLA (17-23 MARZO 2009): LO SPECIALE DEL BLOG (discorsi, omelie, raccolta di notizie, commenti, articoli ed interviste)

IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA DEL SANTO PADRE AI VESCOVI CATTOLICI SULLA REMISSIONE DELLA SCOMUNICA AI QUATTRO VESCOVI "LEFEBVRIANI"

Su segnalazione di Eufemia leggiamo:

IL PAPA, IL DALAI LAMA E LA DEMOCRAZIA

JOAQUÍN NAVARRO-VALLS

Il dibattito internazionale delle ultime settimane è stato caratterizzato in modo quasi solenne da una serie di avvenimenti che, se letti e interpretati bene, possono dare il quadro della nostra epoca.
Si tratta in particolare di due eventi apparentemente scollegati tra loro, ma che mostrano invece quanto nel mondo globalizzato ormai gli episodi siano tutti legati tra loro.
Il primo e più recente atto sconcertante è stata la negazione da parte del governo sudafricano di dare il visto d´ingresso al Dalai Lama, il quale avrebbe dovuto prendere parte ad una conferenza di premi Nobel per la Pace in vista dei mondiali di calcio del 2010. La motivazione è stata che la presenza del leader religioso tibetano non corrisponde all´interesse del Sudafrica. Il motivo vero, però, è stato piuttosto il divieto imposto dalla Cina, che avrebbe minacciato di rompere l´accordo per lo sviluppo Cina-Africa, negando il finanziamento promesso. La gravità dell´atto è testimoniata dalla reazione degli altri premi Nobel, i quali, capeggiati da Nelson Mandela e dall´arcivescovo Desmond Tutu, hanno minacciato di boicottare la partecipazione alla conferenza.
Il secondo evento, altrettanto emblematico, anche se ovviamente dissimile, riguarda la visita di Benedetto XVI in Camerun e in Angola.
In quest´ultima circostanza, ovviamente, le resistenze sono state meno efficaci. Anche se, tuttavia, guardando il modo con cui alcuni media occidentali hanno reagito alle dichiarazioni fatte dal Papa sull´uso dei preservativi, si può notare un atteggiamento di ostruzionismo analogo, per non dire identico.
Se volessimo essere un po´ maliziosi, potremmo affermare che zittire il Dalai Lama è stato più semplice che tappare la bocca al Papa. Infatti, in quest´ultimo caso si è dovuti ricorrere alla mistificazione e all´alterazione del messaggio, in modo da renderlo inefficace o addirittura ridicolo.
All´interno di queste reazioni molto dure di resistenza o d´intolleranza, sia pure diverse per entità e significato, conviene porsi non tanto la domanda sulla validità o meno delle idee dei protagonisti, come di quelle di qualsiasi altra figura religiosa o morale, ma sulla ragione che motiva nel mondo un intervento così drastico sulla loro libera espressione.
In questi casi in gioco non c´è, infatti, la positività, l´adeguatezza e l´opportunità di un´opinione e basta, ma il significato profondo che le autorità religiose detengono nella società, insieme alla loro libertà espressiva. Un esempio molto chiaro è il ruolo totalmente asservito alla politica che molti Muftì musulmani hanno in alcuni paesi integralisti, o l´intolleranza che in altri contesti personaggi politici, come Mahmoud Ahmadinejad, hanno manifestato verso le libertà religiose. È chiaro, infatti, che in un contesto in cui il potere è esercitato e legittimato dalla volontà popolare, il concetto stesso di autorità politica deve sottostare a limiti e a controlli molto rigorosi. Per evitare che le democrazie divengano delle dittature cesaristiche, è logico che la legge prescriva controlli specifici molto efficaci alla politica, affinché il potere politico non si trasformi in una forza dirompente e dannosa per la stessa democrazia. Ricordando Maritain, possiamo dire che la nozione stessa di sovranità politica non può sopravvivere in un contesto democratico, perché la volontà popolare sopprime l´assoluta trascendenza del potere politico dalle leggi.
Lo stesso discorso, però, non può valere anche per le grandi autorità spirituali. Anzi, conviene ammettere che, in quest´ultimo caso, vale esattamente il contrario. Una vera democrazia si alimenta dalla libertà con cui i leader spirituali possono esprimere le loro visioni del mondo, sulla vita e sulla morte, senza dover richiedere particolari autorizzazioni né politiche né opportunistiche. Soltanto, infatti, laddove i rabbini, i muftì, il Papa o il Dalai Lama possono esprimere liberamente alle coscienze i loro messaggi, viviamo in un contesto veramente democratico.
In caso contrario, ci troviamo in una situazione in cui i media o gli interessi politici ed economici sono tornati ad essere sovrani, ossia antidemocratici e totalitari.
Come il non avere la febbre è la prova della salute di una persona, così la libertà di parola delle autorità spirituali lo è della solidità democratica.
Certamente ci sono molti modi di impedire l´espressione pubblica delle opinioni religiose. Una prima può essere semplicemente quella di impedire di parlare ai loro rappresentanti, come avvenuto in Sudafrica. Ma un modo più subdolo e non meno grave è quello di manipolare il messaggio trasformandolo in qualcosa di banale o quasi ridicolo. Si tratta dello stesso meccanismo con cui si lede la credibilità di un testimone durante un processo per impedire che convinca la corte.
Tanto più forte è la potenza sovrana degli interessi politici, quanto più i trasmissori di idee crescono nella loro onnipotenza, fino ad impedire ai cittadini di poter ascoltare e, eventualmente far valere, l´ascolto di quelle parole o di quelle indicazioni nella propria coscienza. La Cina ci ha abituato ormai da tempo a questa inibizione della libertà religiosa, a cui tutti reagiamo scandalizzati. Stiamo attenti, però, a non applicare anche nelle nostre eccelse democrazie pluraliste e liberali lo stesso principio, sia pure in modo diverso. Vi è un´etica in quello che si fa, e questa etica si chiama, appunto, professionale, perché ha un legame con la deontologia da seguire anche e soprattutto quando si ascolta e si deve far ascoltare ai cittadini i grandi messaggi di speranza o i grandi moniti spirituali che queste figure carismatiche così importanti rivolgono al mondo. In fondo, la coscienza individuale è per il pensiero e per la capacità di agire individuale, quello che in ottica sociale o globale sono le grandi autorità spirituali. Alterare o inibire, dissacrare o svilire la loro libertà significa impoverire la democrazia dei suoi anticorpi più efficaci contro il totalitarismo tecnocratico.
L´autorità spirituale delle grandi religioni non è, in ultima istanza, importante soltanto per i fedeli, ma anche per la salute della democrazia. La quale potrebbe rischiare alle volte di essere segregata in nuove catacombe mediatiche.

© Copyright Repubblica, 28 marzo 2009 consultabile online anche qui.

19 commenti:

mariateresa ha detto...

Io credo che le questioni che pone Navarro non siano affatto delle bubbole. Sulla rete, sopratutto in Francia, ho constatato una presa di coscienza su questo tema, molto ampia.
Si vuole il pensiero unico , e questo nel bel mezzo del mondo occidentale secolarizzato e moderno. Ma la tecnica , in molti casi, è quella della disinformazione di stampo sovietico. Né più né meno.
Stamani la commentatrice che si occupa dell'informazione religiosa su Le Monde fa il pistolotto riassuntivo degli avvenimenti , per dettare la linea, almeno la sensazione molto forte era questa, e l'articolo poteva essere firmato Politi perchè la zuppa era quella. Oppure Owens su Times on line.
La cosa fa impressione.
Su le Monde la commentatrice ammette che le ultime polemiche hanno polarizzato le opinioni nel mondo cattolico e quindi distribuisce le pagelle: i cattolici critici fanno appello alla loro coscienza, gli altri, che sono definiti "duri" ( o c'è la variante , sono definiti "di destra") che si rinserrano attorno al loro papa per un fatto identitario. Insomma, i buoni, illuminati, e, dall'altra parte, i poveracci, magari di destra, che non capiscono né il Vangelo né la modernità
Insomma ,la Pravda stigmatizzava in modo analogi i dissidenti sovietici, non escludendo di definirli "matti" e internarli affettuosamente in Siberia perchè riprendessero a ragionare.
Guardate che la faccenda è seria.
Difendiamo il nostro cervello.

mariateresa ha detto...

i modi "analogi " sono il massimo.
Ehehehe
I modi sono analoghi naturalmente.

Aggiungo che alcuni commentatori francesi fanno capire che l'entusiasmo degli africani per il papa nasce da una loro, diciamo così, semplicità, sono influenzabili, mica astuti come in occidente.
Mancava che dicessero che dopo tutto sono solo dei negri.

Raffaella ha detto...

Gia'...e siamo vicini all'equazione cattolici fedeli al Papa=mentecatti di destra=lefebvriani.
Enno', cari signori, non e' cosi' che funziona...
R.

Caterina63 ha detto...

Suggerirei a Navarro di NON porre sullo stesso piano il Santo Padre con un qualsiasi altro personaggio spirituale di pur grande rispetto...almeno lui, Navarro, dovrebbe sapere che il Papa è il VICARIO DI CRISTO li altri no!

E' una questione di principio...e del resto anche fra i seguaci del Dai Lama nessuno si permetterebbe di porre sullo stesso piano il loro leader con il Papa...e per noi il Papa NON è un leader...

sarebbe ora di ritornare a parlare del Pontefice con gli onori dovuti al suo ruolo...che non equiparabile a nessun altro ruolo nel mondo...

eh!
Fraternamente CaterinaLD

paola ha detto...

Condivido in pieno,Cterina 63

sam ha detto...

Concordo in pieno con tutti i post.

Ma decisamente non con quelle pubblicità che infestano il Sito.
Perchè Raffaella nel blog dopo i post si vede questa pubblicità di enti americani(uno diverso ad ogni aggiornamento)? Per esempio Kiva ha tra i propri sostenitori istituzionali soggetti come la Clinton Global Initiative, la Fondazione Rockfeller, e Opportunity International, la più grande organizzazione umanitaria dei cristiani evangelici..
E' Quaresima e da esperta evito di esprimermi perchè a pensar male si indovina, ma si fa peccato.

Raffaella ha detto...

Ciao Sam,
spiego tutto qui:

http://paparatzinger2-blograffaella.blogspot.com/2009/03/lobolo-di-san-pietro-e-la-santa-pasqua.html

sam ha detto...

Scusami Raffaella, io ti ringrazio della bella idea del sostegno all'Obolo di San Pietro.
Ma per quanto riguarda le pubblicità di Google sono molto molto scettica, anche se apprezzo le tue buone intenzioni.
Purtroppo tra le organizzazioni che vedo pubblicizzate ci sono organizzazioni con missioni, ispirazioni e identità, non solo non cattoliche, ma anche decisamente anticattoliche che, dietro una bella apparenza, nascondono radici e frutti marci.
Ti prego, non portiamo acqua al loro mulino, per ricavarne due lire. La Chiesa insegna che il fine non giustifica il mezzo.

Raffaella ha detto...

Ci riflettero'...
R.

Anonimo ha detto...

Intanto con tutte queste storie di negazionisti, uragani, maghetti e preservativi, i tradizionalisti anglicani sono scappati a gambe levate. Appena si è capito che qualcuno faceva sul serio, i più sensibili si sono emozionati e sono corsi ai ripari. Saluti, Eufemia

sam ha detto...

Grazie!
Non vorrei essere equivocata e quindi preciso che prima quando mi definivo "esperta" mi riferivo all'argomento degli enti che operano nei paesi del Terzo Mondo.
Evito sfoghi e amarezze personali, ne ho già lasciato uno tempo fa. Se volete comprendere quanto male possono fare certe patinate organizzazioni multinazionali (non solo di tipo economico, ma anche umanitario) basta rileggersi gli interventi del Santo Padre in Africa.
Un consiglio per tutti:
se volete aiutare veramente quei paesi appoggiatevi alla Chiesa o eventualmente a piccole organizzazioni cattoliche o anche laiche che in vari modi la supportino, affidandovi sempre alla conoscenza diretta delle persone.

euge ha detto...

Cara Caterina le vecchie abitudini sono dure a morire. Probabilmente Navarro Valls è uno dei tanti nostalgici che ancora considerano Il Papa un leader cattura folle! Del resto è lui ed altri, che hanno creato intorno a Giovanni Paolo II il personaggio del Papa star!
La prova, sta nel fatto che hanno mantenuto questo intento fino agli ultimi momenti di vita di Giovanni Paolo II e questo credimi è una cosa che non riesco a perdonare.
Per lui quindi, è normale.
Come hai detto giustamente tu il Papa è il VICARIO DI CRISTO ma, questo evidentemente in molti lo hanno dimenticato.

mariateresa ha detto...

cara Eufemia, illuminaci, perchè detta così le nostre anime rimangono al buio.

Anonimo ha detto...

Cara MariaTeresa, volevo dire che l'insofferenza e lo sbeffeggio nei confronti del Papa proviene dall'interno del mondo occidentale e in teoria cristiano ed è un rifiuto totale e pubblico a seguire certi precetti. Non appena il Papa ha accennato a svolgere sul serio il proprio ruolo sono saltate le regole del gioco democratico. E Navarro ha ragione quando dice che la derisione è la forma peggiore di censura. Saluti, Eufemia

Caterina63 ha detto...

Un consiglio per tutti:
se volete aiutare veramente quei paesi appoggiatevi alla Chiesa o eventualmente a piccole organizzazioni cattoliche o anche laiche che in vari modi la supportino, affidandovi sempre alla conoscenza diretta delle persone.

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STRAQUOTO in pieno...
personalmente sia in oriens forum che in Difendere la vera fede, mi sto prodigando per segnalare aiuti diretti ad indirizzi prettamente cattolici...abbiamo davvero molte opportunità per le Adozioni a distanza; per gli anziani, per gli ammalati....ma anche per i SEMINARISTI....forse pochi sanno che vi è necessità di sostenere il loro cammino anche in termini economici perchè molti non hanno la possibilità di aiutarsi...

E stasera ho scippato e fatto mio l'appello di Raffaella per l'Obolo di san Pietro....^__^

C'è la "Chiesa che Soffre" che raccoglie fondi per le chiese dei Paesi dell'Est ma anche per la Terra Santa...c'è solo l'imbarazzo della scelta...


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caro euge le vecchie abitudini sono dure a morire, soprattutto quando ti tolgono una certa visibilità...^__^

ci vuole moooolta pazienza^__^

massimo ha detto...

raffaella buongiorno,RODARI OGGI SCRIVE UN ARTICOLO MOLTO IMPORTANTE.CIAO.BUONA DOMENICA.MAS.

massimo ha detto...

IO SONO D'ACCORDO CON TUTTI CHE IL PONTEFICE è IL VICARIO DI CRISTO E NON Và MESSO NESSUN ALTRO ALLO STESSO PIANO,MA C'è UN MA: REPUBBLICA è LA CORRAZZATA DEL NICHILISMO REALE,è IL NEMICO N.1 DI CATTOLICI E PONTEFICE,è STATO DA SEMPRE IL GIORNALE PORTABANDIERA DEL DIVORZIO,ABORTO,PASC, E ORA EUTANASIA E SI BATTERà COME UN LEONE PER QUESTO,è IL CAMPIONE NEL GUIDARE SCIENTIFICAMENTE LA DERISIONE DEL PAPA E DEI CATTOLICI VENEDO MENO PALESEMENTE ALL'ETICA PROFESSIONALE E ALLA CORRETTA INFORMAZIONE,è IL CROGIOLO CULTURALE DOVE SI FORMA IL RELATIVISMO ETICO E CULTURALE REPONSABILE ANCHE DELLA GRAVE EMERGENZA EDUCATIVA CONTEMPORAENA,VI SCRIVONO TUTTI I CATTIVI MAESTRI EX SESSANTOTTINI,FINANCO UN GALEOTTO CHE HA OSATO DARE DEL"LEGGERMENTE FOLLE"A BENEDETTO XVI.
DUNQUE IO CREDO CHE NAVARRO NON POTEVA NON PORRE SULLO STESSO PIANO IL PAPA E IL DALAI LAMA,NON AVREBBERO MAI ACETTATO L'ARTICOLO.
è STATO IMPORTANTE CHE L'ARTICOLO SIA COMPARSO PERCHè UN SACCO DI ITALIANI PECORONI SI ABBEVERANO A QUEL GIORNALE,è TRENDY........
PENSO INOLTRE CHE PORRE SULLO STESSO PIANO PAPA E DALAI LAMA SIA UN FURBISSIMO ATTO RELATIVISTICO,PER I CATTOLICI CHE AMANO IL PAPA(gli infanti) è COLTO E RIFIUTATO,COME VEDO NEI POST QUI SOPRA,MA PER CATTOLICI"MATURI"E I LAICISTI NON è RILEVABILE MA RIMANE NELLA MEMORIA COME UN ASSUNTO SPONTANEO.
SIGNORI MIEI A REPUBBLICA SANNO IL LORO MESTIERE E BENE,I MASSONI SONO INTELLIGENTI E FURBI.
SIAMO NOI CATTOLICI CHE ORA DOVREMMO COMINCIARE A INFURBIRCI,CONOSCERLI BENE è IL PRIMO PASSO......"SCALTRI COME SERPENTI...."E SI LASCI LA MITEZZA ALLE MONACHE DI CLAUSURA,STIAMO ATTENTI CHE NON ARRIVI IL MOMENTO DELLE TENEBRE E NON CI COLGA IMPREPARATI.
"signore un cinghiale è entrato nella tua vigna e la devasta"

raffaele ha detto...

A me invece l'articolo di Navarro Valls è piaciuto. Mi sembra importante che una voce cattolica riesca a scrivere, e a lanciare messaggi chiari, su un giornale laicista come "Repubblica".

Anonimo ha detto...

Ma via, cari amici. L'articolo di Navarro-Valls mi sembra geniale, illuminato, colto e pieno di amore per la verità delle cose. Lui è intelligente: non pone il Dalai Lama ed il Papa sullo stesso piano - questo è roba del titolo che, come sapiamo tutti, li fa il giornale - ma l'articolo come tale è intelligentissimo e va al fondo del problema. Magari ci fossino più scrittori come lui...! Grazie a Navarro-Valls.
Giorgio