martedì 24 marzo 2009

A proposito dei media, del Papa e dei vescovi...


Cari amici, Mi e' venuta in mente una riflessione.
Sapete quanto io sia critica con i mass media e con il loro atteggiamento, ma vorrei che fosse ben chiara una cosa: i giornalisti fanno il loro lavoro.
C'e' chi lo fa bene, c'e' chi lo fa con i piedi ed ideologicamente.
Inoltre dobbiamo fare una distinzione per onesta'.
Nel caso del viaggio in Africa i media ed i politici hanno travisato le parole del Santo Padre portando avanti per giorni una polemica che non aveva ragione di essere e descrivendo due viaggi: uno reale ed uno immaginario.
Perche'? Forse per coprire i veri messaggi del Papa per l'Africa. Coscienza sporca? Ma certo!
Diverso e' il caso dei vescovi lefebriani.
In questo caso la colpa non e' esclusivamente dei media e questo deve essere chiaro.
La responsabilita' spetta a quei vescovi, cardinali e semplici sacerdoti che non hanno capito nulla del gesto del Papa e si sono serviti dei mass media per denigrare il Santo Padre.
Abbiamo dimenticato le interviste e le intervistine a questo o a quel prelato?
Abbiamo dimenticato il caso Wagner?
Se il problema non fosse all'interno della Chiesa, Benedetto XVI non avrebbe scritto una lettera ai vescovi.
Questo mi pare chiaro!
I media hanno le loro responsabilita' ma la gerarchia ecclesiastica, per quanto riguarda la revoca della scomunica, e' ugualmente responsabile della sofferenza inflitta al Papa.
Devo confessare che ritengo la difesa d'ufficio della Cei tardiva e forse controproducente.
Si intervenga SUBITO o si taccia per non dare ulteriore fieno all'asinello
.
R.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Condivido la tua riflessione, in tutto. Anche se bisogna ammettere e riconoscere la nobiltà e chiarezza delle parole del presidente della CEI.

Se funzionasse la comunicazione "ad intra", la comunicazione "ad extra" risulterebbe meno difficile.

E' comunque da tener presente: Benedetto XVI è circondato da molti che non vogliono camminare con lui, in quanto pensano a un altra chiesa. Quale sia questa chiesa, mi sfugge. Come mi sfugge altrettanto il motivo di un tale atteggiamento. O meglio: dovrei entrare nel campo delle dietrologie e delle varie teorie di complotto, e so che questo è un campo spinoso. Difficile da arare.

Forse dovrei scrivere un romanzo.... :-0

Raffaella ha detto...

Sarebbe un best seller :-))
R.

euge ha detto...

In linea generale hai già detto tutto tu cara Raffaella infatti, ho letto e sottoscrivo ogni tua parola. Era necessario da parte di questo blog, e tu hai fatto benissimo a farlo un distinguo tra le polemiche relative al viaggio in Africa e le polemiche sul caso della revoca della scomunica.
Certo, in entrambi i casi l'oggetto è sempre lo stesso il Papa. Ormai, basta anche che lui solo respiri e si scatenano i media da una parte ed i giornaloni dall'altra. Ritengo, dal mio punto di vista grave sia l'attacco per le parole dette ( che sono state accuratamente modificate una in particolare a servizio e consumo di non si sà bene chi), sia l'attacco per la revoca della scomunica. Ma, la gravità del cataclisma sollevato per la revoca, è incontenibile perchè arriva dalla Chiesa stessa. Da quella chiesa, che non mi stancherò mai di dirlo, Cristo ha voluto costruire su Pietro ed i suoi successori; senza distinguo di razza, di nazionalità, di modo di agire e di parlare; una chiesa che, non dovrebbe essere divisa in fazioni politiche e che non dovrebbe permettere al potere inteso soprattutto come carrierismo personale, di interferire sul suo leggittimo compitto cioè quello di portare la parola di Cristo, di promuovere il perdono, la comunione tra tutti i crsitiani ed il rapporto con le altre religioni. Tutte cose, che Benedetto XVI ha inserito nel suo programma di pontificato ma, che, vengono sistematicamente, percepiti ed interpretati nel modo sbagliato. E' innegabile, che in tutta questa faccenda la parte del leone è stata rappresentata dal lavoro approssimato e superficiale da parte di chi era responsabile di curare e seguire il tutto come è stato superficiale ed approssimato, il lavoro svolto dall'organo che dovrebbe portare al mondo la parola del Papa; far conoscere i suoi intenti ed anche spiegarli........ in due parole anzi in tre .....SALA STAMPA VATICANA. E' ovvio che così facendo, si è prestato il fianco ai detrattori di Benedetto XVI; fornendo materiale a iosa per far scaturire quelle critiche e le irriverenti offese di cui si è tanto scandalizzato il Card. Bagnasco. Qualcuno disse una volta " meglio prevenire che curare " Ciò sta a significare che l'intervento del presidente della CEI, anche se apprezzabile è arrivato inesorabilmente in ritardo e suona come la classica pezza riparatoria da mettere quando non si sà più che pesci pigliare. Non era meglio intervenire subito fugando i dubbi e spiegando più dettagliatamente l'ottica con cui il Papa è arrivato a quella decisione? No! è stato più facile per vescovi e cardinali, farsi intervistare stracciandosi le vesti in nome del Concilio beffeggiato; una scena patetica che dimostra quanto il clero sia vicino al potere e quanto sia distante dagli insegnamenti veri di Cristo.
Una vergogna per chi appartiene a questa chiesa come semplice fedele, dura da cancellare ma, allo stesso tempo, un incoraggiamento ancora più forte, nel difendere, seguire e stimare la persona di Benedetto XVI che per amore della verità non indietreggia davanti ai lupi. Un Pontefice che ha coraggio da vendere in un cuore grande e pieno d'amore per Cristo e l'umanità intera.

euge ha detto...

Chiedo scusa a posto della parola
" media " è da leggere " vescovi"

Anonimo ha detto...

Appunto! Grazie. La crisi è dentro la Chiesa. E anche atorno al Papa....