venerdì 6 marzo 2009

Svizzera: i Vescovi dicono: "Grandi lacune da parte della Curia" (Rinascimento Sacro)

Clicca qui per leggere il testo della dichiarazione di monsignor Kurt Koch a nome della Conferenza episcopale elvetica a proposito della revoca della scomunica ai vescovi lefebvriani.
Nel testo citato non si fa cenno alla "deplorazione" dei vescovi e del nunzio a proposito degli errori della curia. Eppure ieri le agenzie virgolettavano quelle frasi.
C'e' da augurarsi che certi termini non siano stati usati. In caso contrario la Santa Sede dovrebbe intervenire
.
Infatti apprendiamo in questo momento che, nel comunicato stampa, i vescovi ed il nunzio "deplorano"...clicca qui.
R.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

LA CRISI PRECIPITA - Il famigerato Martin Werlen, Abate territoriale di Einsiedeln (e mica uno qualsiasi: è uno Psicologo Pastorale benedettino!) , PARTECIPERA' alla dimostrazione antipapale di NoiSiamoChiesa:

http://www.kath.net/detail.php?id=22308


(Su di lui, quando RE lo nominò nel 2001 : "Dom Werlen è nato a Brig (diocesi di Sion) il 28 marzo 1962. Ha compiuto gli studi filosofico-teologici presso l’Alta Scuola di Teologia di Coira e di Maria Einsiedeln. In seguito si è specializzato in psicologia pastorale presso la Pontificia Università Gregoriana, ottenendo la licenza in tale materia.

Ha emesso la Professione solenne il 7 ottobre 1984 a Maria Einsiedeln ed è stato ordinato sacerdote il 25 giugno 1988.

Dal 1992 al 1998 è stato Maestro dei Novizi dell’Abbazia.

Attualmente dirige il Convitto di Maria Einsiedeln ed è Prefetto degli Studi e Docente di Psicologia presso la Scuola di Teologia dell’Abbazia." )


E nota, la faccia tosta , nel 2005 :

"Partendo da questo ricordo, padre Martin Werlen, abate del monastero ha inviato una lettera al nuovo Pontefice.

Il testo esprime soddisfazione per la scelta del nome Benedetto, la cui Regola, scrive Werlen, «comincia con queste parole: "Ascolta" e termina con il fiducioso "Tu arriverai". In queste due parole, "ascolta" e "arriverai", è riassunta la vita benedettina. Il suo predecessore, Giovanni Paolo II – prosegue il testo – ha messo in evidenza in modo significativo questa spiritualità in uno scritto programmatico alla fine dell’anno giubilare del Duemila». Il riferimento è al numero 45 della Lettera apostolica Novo millennio ineunte, consegnata alla Chiesa – sottolinea Werlen – e quindi anche al suo successore». Ed è proprio la continuità con Wojtyla, l’auspicio e la speranza che accompagna la riflessione. Uno sguardo sul futuro che per forza di cose si accompagna allo sguardo rivolto verso l’alto. «Prego – scrive l’abate a Benedetto XVI – perché il suo Pontificato diventi di fatto benedettino, cioè benedetto, diventando così una benedizione per Lei e per la gente che Le è stata affidata»."


Nel 2009:

http://www.swissinfo.ch/ita/rubriche/notizie_d_agenzia/svizzera/Lefebvriani_un_errore_del_Papa_secondo_abate_di_Einsiedeln.html?siteSect=113&sid=10303041&cKey=1234106774000&ty=ti&positionT=21

Anonimo ha detto...

LA CRISI PRECIPITA - Il famigerato Martin Werlen, Abate territoriale di Einsiedeln (e mica uno qualsiasi: è uno Psicologo Pastorale benedettino!) , PARTECIPERA' alla dimostrazione antipapale di NoiSiamoChiesa:

http://www.kath.net/detail.php?id=22308


(Su di lui, quando RE lo nominò nel 2001 : "Dom Werlen è nato a Brig (diocesi di Sion) il 28 marzo 1962. Ha compiuto gli studi filosofico-teologici presso l’Alta Scuola di Teologia di Coira e di Maria Einsiedeln. In seguito si è specializzato in psicologia pastorale presso la Pontificia Università Gregoriana, ottenendo la licenza in tale materia.

Ha emesso la Professione solenne il 7 ottobre 1984 a Maria Einsiedeln ed è stato ordinato sacerdote il 25 giugno 1988.

Dal 1992 al 1998 è stato Maestro dei Novizi dell’Abbazia.

Attualmente dirige il Convitto di Maria Einsiedeln ed è Prefetto degli Studi e Docente di Psicologia presso la Scuola di Teologia dell’Abbazia." )


E nota, la faccia tosta , nel 2005 :

"Partendo da questo ricordo, padre Martin Werlen, abate del monastero ha inviato una lettera al nuovo Pontefice.

Il testo esprime soddisfazione per la scelta del nome Benedetto, la cui Regola, scrive Werlen, «comincia con queste parole: "Ascolta" e termina con il fiducioso "Tu arriverai". In queste due parole, "ascolta" e "arriverai", è riassunta la vita benedettina. Il suo predecessore, Giovanni Paolo II – prosegue il testo – ha messo in evidenza in modo significativo questa spiritualità in uno scritto programmatico alla fine dell’anno giubilare del Duemila». Il riferimento è al numero 45 della Lettera apostolica Novo millennio ineunte, consegnata alla Chiesa – sottolinea Werlen – e quindi anche al suo successore». Ed è proprio la continuità con Wojtyla, l’auspicio e la speranza che accompagna la riflessione. Uno sguardo sul futuro che per forza di cose si accompagna allo sguardo rivolto verso l’alto. «Prego – scrive l’abate a Benedetto XVI – perché il suo Pontificato diventi di fatto benedettino, cioè benedetto, diventando così una benedizione per Lei e per la gente che Le è stata affidata»."


Nel 2009:

http://www.swissinfo.ch/ita/rubriche/notizie_d_agenzia/svizzera/Lefebvriani_un_errore_del_Papa_secondo_abate_di_Einsiedeln.html?siteSect=113&sid=10303041&cKey=1234106774000&ty=ti&positionT=21


[Lui, sì, che è un vero benedettino, neh?]

Anonimo ha detto...

Anche i Vescovi svizzeri devono riconoscere però le loro molte pecche.