sabato 20 giugno 2009

Il Papa teologo e custode della fede si inginocchierà sulle spoglie di San Pio da Pietrelcina (Izzo e Colomo)


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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine leggiamo:

P.PIO: PAPA TEOLOGO E CUSTODE FEDE SI INGINOCCHIERA' SU SPOGLIE

(di Salvatore Izzo e Franco Colomo)

(AGI) - San Giovanni Rotondo, 20 giu.

Benedetto XVI, il Papa teologo che ha fatto per meta' della vita il professore universitario e per l'altra meta' il custode della Dottrina della Fede, rendera' omaggio domani a San Pio da Pietrelcina, un frate che si rivolgeva al popolo con grande semplicita' e che l'ex Sant'Uffizio ha a lungo indagato. E preghera' davanti all'urna dove il corpo del cappuccino con le stimmate e' esposto da un anno alla venerazione dei fedeli.
Un gesto significativo, a 10 anni dalla beatificazione, avvenuta il 2 maggio 1999, e a sette dalla canonizzazione del 16 giugno 2002. Il Papa celebrera' poi la messa sul sagrato della nuova e avveniristica chiesa di San Pio (progettata da Renzo Piano e affrescata da padre Mark Ivan Rupnik) e al pomeriggio incontrera' prima gli ammalati e il personale dell'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza e successivamente i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i giovani nella chiesa di San Pio.
Papa Ratzinger e' il secondo Pontefice dopo Giovanni Paolo II a visitare San Giovanni Rotondo, 22 anni dopo il suo predecessore, che qui venne il 23 maggio del 1987.
In occasione del 50esimo anniversario delle Opere di San Pio, il 14 ottobre del 2006, Benedetto XVI ha parlato del frate di Pietrelcina, al personale della Casa Sollievo della Sofferenza e ai membri dei Gruppi di Preghiera incontrandoli in Piazza San Pietro: "Padre Pio - ha detto - e' stato anzitutto un 'uomo di Dio'.
Fin da bambino, egli si e' sentito chiamare da Lui e ha risposto 'con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze'. Cosi' l'amore divino ha potuto prendere possesso della sua umile persona e farne uno strumento eletto dei suoi disegni di salvezza. Tutto nella Chiesa viene da Dio, e senza di Lui nulla puo' reggersi".
Le opere di Padre Pio - ha proseguito il Papa - offrono "un esempio straordinario di questa verita': la Casa Sollievo si puo' ben definire un 'miracolo'. Se la dimensione scientifica e tecnologica e' propria dell'Ospedale, la preghiera invece si estende a tutta l'opera", ha spiegato Benedetto XVI descrivendo i Gruppi di Preghiera come "quella parte della sua opera che 'bussa' continuamente al cuore di Dio, come un esercito di intercessori e di riparatori, per ottenere le grazie necessarie alla Chiesa e al mondo".
E proprio i gruppi di preghiera, nati nel 1942, sono oggi una delle testimonianze piu' concrede dell'eredita' del frate, oltre tremila sparsi in tutti i continenti. Quella di domani sara' anche la terza volta in Puglia per Benedetto XVI, che si e' recato a Bari in occasione del Congresso Eucaristico nazionale nel maggio 2005 e a Santa Maria di Leuca e Brindisi nel giugno 2008 in visita pastorale.
Giovanni Paolo II e' stato il primo Papa a recarsi a San Giovanni Rotondo, il 23 maggio 1987, ma il giovane sacerdote Karol Wojtyla conobbe padre Pio 39 anni prima, durante le vacanze pasquali del 1948 e torno' nuovamente a San Giovanni Rotondo da cardinale arcivescovo di cracovia nel 1974.
"Padre Pio offre anche oggi un punto di riferimento - disse Giovanni Paolo II rivolgendosi alla comunita' francescana durantenla sua visita del 1987 - poiche' in lui trovarono una particolare accoglienza e risonanza spirituale i due aspetti che caratterizzano il sacerdozio cattolico: la facolta' di consacrare il corpo e il sangue del Signore e quella di rimettere i peccati. Non furono forse l'altare e il confessionale i due poli della sua vita? Questa testimonianza sacerdotale contiene un messaggio tanto valido quanto attuale". La carita' di Padre Pio - ricordo' Giovanni Paolo II durante la cerimonia di beatificazione, il 2 maggio 1999 - "si riversava come balsamo sulle debolezze e sofferenze dei fratelli.
Uni' cosi' allo zelo per le anime l'attenzione per il dolore umano, facendosi promotore a san Giovanni Rotondo di una struttura ospedaliera". Con la Casa Sollievo della Sofferenza - sostenne il Papa polacco - il frate di Pietrelcina "ha voluto mostrare che i 'miracoli ordinari' di Dio passano attraverso la nostra carita'. Occorre rendersi disponibili alla condivisione ed al servizio generoso dei fratelli, avvalendosi di ogni risorsa della scienza medica e della tecnica". E nella celebrazione della canonizzazione, il 16 giugno 2002, Giovanni Paolo II volle proclamare al mondo intero che "il nuovo Santo ci invita a porre Dio al di sopra di tutto, a considerarlo come il solo e sommo nostro bene". "La ragione ultima dell'efficacia apostolica di Padre Pio la radice profonda di tanta fecondita' spirituale - sottolineo' Papa Wojtyla - si trova in quella intima e costante unione con Dio di cui erano eloquenti testimonianze le lunghe ore trascorse in preghiera". A legare Karol Wojtyla e Padre Pio c'e' anche l'episodio della guarigione miracolosa della psichiatra polacca Wanda Poltawska, cara come una sorella all'allora vescovo di Cracovia: una giovane mamma che dopo le sofferenze in un campo di sterminio nazista, dove era stata usata come cavia per esperimenti medici, per la quale chiese al frate stimmatizzato di invocare la guarigione da un tumore maligno. E il cappuccino che quel miracolo ottenne - come risulta dalla causa adi beatificazione - commento' con i suoi confratelli: "a questo monsignore non si puo' dire di no".
"Un avvenimento in particolare accomuna Padre Pio e Giovanni Paolo II: l'esperienza della croce vissuta in un modo addirittura visibile", ha raccontato recentenmente il card. Jose' Saraiva Martins, prefetto emerito della Congregazione delle Cause dei Santi. Per Padre Pio e Papa Wojtyla, infatti, "l'incontro con la croce non fu un qualsiasi episodio, ma il senso pieno della loro vita e della loro tensione verso la santita', al punto che il Signore li ha ritenuti degni di chiamarli a condividere la sua stessa passione per la salvezza del mondo". Cosi', ha aggiunto il card. Saraiva, "la Croce si
e' talmente impressa nella loro anima che anche il loro corpo ne porto' i segni: le stimmate per Padre Pio e la dolorosa malattia per Giovanni Paolo II".
L'accostamento tra le figure di questi due "giganti della fede" e' stato proposto dal card. Saraiva sul quotidiano on line "Petrus". Per quanto riguarda i rapporti di Padre Pio con i Papi, e' nota la granda diffidenza verso il frate da parte di Giovanni XXIII che pero' cambio' idea su padre Pio quando questo fu difeso dal card Giuseppe Siri, l'arcivescovo di Genova che e' stato il primo presidente della Cei, come afferma il biografo di quest'ultimo, il celebre vaticanista e storico Benni Lay. "Capitava spesso - confido' il cardinale - che mi trovavo in udienza con il Papa dati i miei impegni di presidente della Cei e delle Settimane Sociali ed ogni qualvolta si finiva col parlare di padre Pio.
Giovanni XXIII, un uomo buono, vero santo, era preoccupato. Arrivavano in Vaticano gravi accuse su padre Pio. Talvolta erano i medesimi difensori ad oltranza del cappuccino che con il loro zelo e la loro fretta contribuivano a creare difficolta'. Molti agivano in buona fede, pensando di fare del bene, solo che a pagarne le conseguenze era sempre padre Pio. Alla fine il Papa - sono ancora parole di Siri riportate da Benny Lai - si convinse che il povero frate era estraneo alle accuse che gli venivano mosse". Ma anche un gigante della fede come era Siri dovette arrendersi davanti ai pregiudizi del medico francescano Agostino Gemelli, che non riusciva ad accettere che altri potessero condividere lo stesso dono ricevuto dal Poverello di Assisi, cioe' le stimmate.
Un vero e proprio pregiudizio, che Siri non riusci' a demolire. "I fatti sono fatti", scrisse Siri a proposito di Padre Pio, rivelando anche un piu' che curioso episodio: perplesso ed angustiato poiche' le soluzioni possibili erano due, il cardinale dovette compiere una scelta delicata per cosi' dire al buio. "Il giorno successivo - racconto' - ricevetti un telegramma di padre Pio in cui mi confermava che la decisione presa era quella giusta. Come aveva fatto padre Pio ad averne notizia?". Un interrogativo che Siri alla fine giro' a Paolo VI, perorando l'avvio del processo di beatificazione, poi rimasto a lungo fermo e che Papa Wojtyla volle fosse ripreso.

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1 commento:

Gonzalo ha detto...

Quale onore per me.
Troppa grazia!