mercoledì 3 giugno 2009

Il Papa maltrattato dai giornali è ormai un best seller mondiale (Mastroianni)


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Recensire Ratzinger

Il Papa maltrattato dai giornali è ormai un best seller mondiale

di Bruno Mastroianni

Perché la popolarità mediatica di Benedetto XVI continua a sembrare malmessa?
Di spiegazioni ne abbiamo trovate tante. Soprattutto in quella sua insistenza sulla verità che suona, a certe orecchie foderate di carta stampata, una mancanza imperdonabile nei confronti del politicamente corretto.
Ma c’è anche altro. Una delle caratteristiche di questo Papa è che per seguirlo occorre prestargli orecchio e attenzione. In perfetta sintonia con il suo carattere gentile, tipico di una persona di cultura che è teologo e anche uomo di Dio, Benedetto esprime i suoi insegnamenti con la pacatezza di chi si affida al valore di ciò che dice.
Senza trucchi o fronzoli per attirare l’attenzione. I suoi discorsi sono inni alla capacità razionale umana: la interpellano, la rispettano, la stimolano. L’interlocutore è lasciato libero di non ascoltare.
Perché la voce di Benedetto, in mezzo a tanti rumori sensazionali che si infrangono tra facili contrapposizioni a caccia di ascoltatori, suona come un sussurro leggero, facilissimo da azzittire. Il Papa non parla mai per fare effetto, ma affronta realmente gli argomenti di fondo: il destino dell’uomo, chi è Dio, il significato dell’esistenza. Sono temi che richiedono un interlocutore disposto all’ascolto. Intanto con più di 130 titoli all’attivo e diversi milioni di copie vendute in tutto il mondo (un anno fa Gesù di Nazaret e le due encicliche viaggiavano complessivamente oltre i 5 milioni), Ratzinger è l’autore spirituale più letto nel mondo. La sua popolarità evidentemente segue altri criteri.

© Copyright Tempi, 3 giugno 2009

Bellissimo :-))
R.

6 commenti:

gianniz ha detto...

"I suoi discorsi sono inni alla capacità razionale umana"
E' proprio qui che non ci siamo più! Ci sono rimaste solo la capacità di chiacchierare e una sorta di intelligenza emotiva.
Di razionalità nemmeno l'ombra!
D'altra parte, quando manca il sole... come può esserci l'ombra!

euge ha detto...

Per gianniz: tu sei più ottimista di me...........
Secondo me anche a livello di intelligenza siamo messi male! Basta leggere i titoloni dei quotidiani.

Anonimo ha detto...

I media trattano malre il papa sia per malafede che per incapacità intellettuale di seguire un ragionamento; a loro dà tanto fastidio che il papa non lanci messaggi moralistici, "non fate questo o quell'altro",che si presta bene a articoli tipo gossip, ma che invece porga un'argomentazione logica compiuta.

sam ha detto...

"Intanto con più di 130 titoli all’attivo e diversi milioni di copie vendute in tutto il mondo ...Ratzinger è l’autore spirituale più letto nel mondo."

Fantastico!

Sia lodato Gesù Cristo che ci ha dato la Madonna e Benedetto.
L'umiltà e la mite fermezza ribaltano il mondo dal basso.

gianniz ha detto...

Cara Euge, è vero, da quando credo (e non è da lunga data come per te), sono abbastanza ottimista. Come potrebbe essere altrimenti? Possiedo quella "grande speranza" di cui parla spesso Papa Benedetto. E questo fa la differenza su ogni cosa, piccola o grande che sia! Non pensi?
Devo dire però che nel mio post faccio riferimento ad "una sorta di intelligenza emotiva"; un'intelligenza che trasmette impressioni, percezioni, illuminazioni, stimoli, emozioni, sentimenti... Non è stabile. Senza razionalità, impegno, fatica, memoria non riesce a costituire "patrimonio". Difficilmente le percezioni, senza sistematizzazione razionale, entrano nella rete della conoscenza divenendo elementi di riferimento... L'intelligenza emotiva ti lascia sempre, un pò, in balìa delle ulteriori future emozioni.
Ed è per questo che, in questo momento, sono più evidenti i dubbi che non le certezze, i punti di fragilità che non quelli di forza, la precarietà che non la stabilità! Non è un elemento di grande ottimismo!

In mezzo a tutto ciò però è possibile andare avanti con ottimismo, cara Eugenia, perchè Dio ci ama e ha cura di noi.
Teniamo perciò i nostri occhi fissi in Lui. Teniamo la testa, almeno la nostra, il più possibile, "fuori" da tutte le futilità. Per quanto possiamo, diamoci la mano, e, come Diogene, andiamoci a cercare qualche lume, qualche profeta... Ce ne sono alcuni, per fortuna (come papa Benedetto).
Dopo esserci scelti i maestri e i compagni impegnamoci nel fare la nostra piccola parte... E impariamo a sperare!
E' ottimismo? Beh, sì. Se è così, cara Euge, sono ottimista! Ma non dirmi che non lo sei anche tu?

euge ha detto...

Caro gianniz ho apprezzato molto la tua spiegazione riguardo all'intelligenza emotiva e ti do ragione.

Non sò onestamente se posso considerarmi del tutto ottimista ma, di sicuro la speranza che ci trasmette il nostro Benedetto, ci incita ad esserlo.