venerdì 19 giugno 2009

La crisi delle Confessioni. Senatore Andreotti: "Io dietro la grata ci andavo da ragazzino" (Galeazzi)


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Su segnalazione di Eufemia leggiamo:

CONFESSIONALI DESERTI

"Io dietro la grata ci andavo da ragazzino"

Il senatore Giulio Andreotti sulla crisi del sacramento della penitenza

GIACOMO GALEAZZI

ROMA

Senatore Giulio Andreotti, lei si confessa?

«Lo facevo quando ero ragazzino. Da piccolo certamente mi confessavo con una certa regolarità, come facevamo un po’ tutti quanti in ambiente cattolico».

Questo significa che da grande non lo fa più?

«Lasciamo perdere».

È un no?

«Diciamo che ognuno si deve fare i fatti suoi su questo».

A parte le sue scelte personali, condivide l’allarme che ha lanciato ieri il Papa per i confessionali deserti, praticamente senza fedeli?

«In effetti è questa l’impressione che uno ha andando in chiesa. Però è anche vero che la gente si può confessare pure in sagrestia o può andare in ore diverse da quelle in cui vado io. E non necessariamente ci si deve confessare quando gli entrano in chiesa per la celebrazione della messa. Quindi non mi sento di assolutizzare ».

Però i dati della Santa Sede parlano chiaro: in Italia c’è una una crisi profondissima del sacramento della penitenza...

«Probabilmente oggi la crisi affiora più che in passato, ma non ho elementi statistici per confermare le sensazioni che pure io avverto. E, per quanto mi riguarda, in queste cose preferisco lasciare perdere le impressioni, perché qui si tratta di questioni di coscienza, di pratica religiosa. Non a caso si chiama sacramento della penitenza, ma anche della riconciliazione. Ci sono di mezzo la grazia del perdono, il decalogo e l’esame di coscienza, la distinzione fra i peccati gravi e quelli veniali. Insomma, cose essenziali per la fede».

Il teologo Johann-Baptist Metz è giunto a dichiarare la confessione «un sacramento clinicamente morto». E' d'accordo?

«Francamente mi sembra un'esagerazione, io penso che non sia il caso di generalizzare. La situazione mi sembra differenziata nelle varie zone del mondo. Certo che un tempo ci si metteva in fila davanti al confessionale e ora non è che si veda una grande ressa nelle chiese, almeno dove vado io. Magari anche i sacerdoti dovrebbero prendere qualche esempio lodevole».

Quale?

«Ci sono figure di religiosi come san Giovanni Maria Vianney, san Leopoldo Mandic e Padre Pio che si sono votati al ministero della riconciliazione sacramentale. Forse più presenza in confessionale gioverebbe anche oggi».

© Copyright La Stampa, 19 giugno 2009 consultabile online anche qui.

1 commento:

Alessandra Mirabella ha detto...

Cari tutti,
inannazitutto buona festa del S.Cuore di Gesù! Vorrei trasmttervi la mia esperienza per quanto riguarda il Sacramento delle Riconciliazione.
Avendo 28 anni e sapendo la situazione dei miei coetanei benedico il Signore per avermi fatto conoscere una comunità retta da un sacerdote gesuita (tranquilli, è tutto l'opposto di Martini!) che mi ha fatto riscoprire il dono di questo Sacramento. Durante le Esperienze Estive c'è un giorno dedicato espressamente alle confessioni in cui tutti i partecipanti celebrano il Sacramento durante una liturgia penitenziale con preghiere, canti per accompagnare ognuno nella confessione individuale. Tengo a precisare che tutto si svolge nella più assoluta compostezza alternando S.Scrittura, preghiere, esame di coscienza, canti appropriati e S.Rosario. Niente confusione, niente schitarrate (la chitarra la suono io e quindi...) Subito dopo la S.Messa (che peraltro si celebra tutti i giorni del campo)

Questo da un lato mi ha insegnato l'importanza della confessione individuale e dall'altro mi ha insegnato anche la sua dimensione ecclesiale.
La penitenza per tutti è: un atto di superamento di se stessi, un atto di carità verso il prossimo, una visita al Ss.mo Sacramento.

Tutto questo mi ha aiutato quando ho incontrato sacerdoti che mi confessavano parlando al telefono o scrivevano al PC.

Spero veramente che questo anno Sacerdotale sia un tempo propizio per tutti c onsacrati al sacerdozio, ma anche per noi laici perchè possiamo capire l'importanza e la bellezza del loro compito nei nostri confronti.

Infine vi chiedo una preghiera per un mio compagno di classe che ha fatto a gennaio i primi voti nella Compagnia di Gesù e che ora affronta gli studi di filosofia. perchè diventi sacerdote secondo il Cuore di Gesù a cui è consacrato