lunedì 5 gennaio 2009

Il Papa all'Angelus: Con l’odio tutto è perduto (Zavattaro)


Vedi anche:

Il Papa presiederà domani nella Basilica di San Pietro la Messa per la Solennità dell'Epifania (Radio Vaticana)

Quel silenzio sulla moschea in piazza Duomo (Brambilla)

Preghiera islamica in Piazza Duomo, polemica a Milano: dure reazioni politiche. "Tiepida" presa di posizione della curia ambrosiana (Corriere)

Se il Pontefice parla alle coscienze (Brunelli)

Per la serie "cose dell'altro mondo": il prof Bernardini assicura (ora) che il Papa sarebbe ben accetto alla Sapienza (???) :-))))

Folli: sulla crisi, la politica segua la via tracciata dal Papa e da Napolitano (Sussidiario)

Il Papa: «Stop alla violenza, la guerra non porta soluzioni»

Repubblica e Corriere si occupano di striscio dell'appello del Papa per Gaza e soprattutto ignorano la folla di ieri all'Angelus

INCONGRUENZE NEI DATI STATISTICI DIFFUSI DALLA PREFETTURA DELLA CASA PONTIFICIA SUL NUMERO DI FEDELI...URGE CORREZIONE: LO SPECIALE DEL BLOG

Maria Santissima Madre di Dio. Il mistero di una madre che allatta il suo Creatore (Ravasi)

Il responsorio di Natale «O magnum mysterium». Grande mistero e mirabile sacramento (Osservatore Romano)

Il Natale nella Roma di Gregorio Magno (Osservatore Romano)

Joseph Ratzinger: "Non bisogna tener conto dei criteri quantitativi di successo" (da "Il sale della terra")

Maga Maghella ha fatto un sogno...

IL BLOG CALCOLA (AL RIBASSO) CHE STAMANI IN PIAZZA SAN PIETRO FOSSERO PRESENTI 75MILA PERSONE

Allora, miei amati soloni dei giornali, che cosa ne dite dell'Angelus di stamattina? Avete visto il botto? No? Compratevi un canocchiale!

Realismo e saggezza nel cammino ecumenico indicato da Benedetto XVI (Osservatore Romano)

Grant Kaplan: «Così sono rinato cristiano» (René Girard)

Card. Bagnasco: Italia, tira fuori la tua forza (Giansoldati)

Il Papa: "Il Prologo di San Giovanni è un testo mirabile, che offre una sintesi vertiginosa di tutta la fede cristiana" (Parole del Santo Padre alla recita dell'Angelus)

Zamagni: «Niente rattoppi, il Papa ci indica l'uscita dalla crisi. Benedetto vede più in là di certi economisti» (Anfossi)

Il rettore della Sapienza insiste nell'invitare il Papa in Ateneo. Personalmente invito Benedetto a non andarci

Presunto calo di fedeli per il Papa: apprezzabile articolo di Baget Bozzo che però dà per scontato che i dati diffusi siano esatti...non è così!

Presunto calo di fedeli per il Papa: apprezzabile articolo di Rondoni che però dà per scontato che i dati diffusi siano esatti...non è così!

Alle 12.21 di domenica 20 gennaio 2008 la Gendarmeria vaticana affermava: sono 200.000 i presenti all'Angelus. Urge correzione dei dati statistici

Carlo Di Cicco: Più che intransigente, Benedetto XVI appare esigente, a cominciare dalla sua Chiesa (Osservatore Romano)

Repubblica continua a cavalcare la polemica del presunto calo di fedeli per Papa Benedetto. Il blog propone un "giochino" al confronto

Salvatore Izzo: "Il 2008 di Joseph Ratzinger". Riflessione da leggere per bene ed incorniciare. Condivido parola per parola...

Il Papa, i dati di afflusso alle udienze, le meschinità ed omissioni dei media e l'ennesimo autogol del Vaticano!

Papa: 2008, Oltre Due Mln e 200mila Fedeli In Vaticano (Izzo). Palesi incongruenze nei dati (Raffaella)

Una riflessione di Davide Scarfì sul Pontificato di Benedetto XVI: la scommessa del Papa, l'ipocrisia dei media! (Nichelino online)

FESTIVITA' NATALIZIE 2005-2009: LO SPECIALE DEL BLOG

BENEDETTO XVI - Con l’odio tutto è perduto

Preghiera per la pace con i 13 patriarchi e vescovi di Terra Santa

Fabio Zavattaro

Ancora una volta la Terra Santa, nelle parole di papa Benedetto all’Angelus. Non è solo un appello alla pace e al dialogo il suo, ma è soprattutto un invito a mettere da parte l’odio che alimenta il confronto, e la violenza che fa da scintilla a nuove violenze, ai conflitti.
È tema ricorrente dalla notte di Natale, la pace in Terra Santa e non solo per l’annunciato viaggio di maggio, almeno secondo i giornali israeliani. Un viaggio che giunge, se si farà, a nove anni da quello compiuto da Giovanni Paolo II e a 45 anni dallo storico viaggio di Paolo VI, nel gennaio del 1964. E che proprio gli attacchi di Hamas e l’intervento delle truppe di Gerusalemme potrebbero mettere in forse.
Torna dunque a parlare della crisi della striscia di Gaza, il Papa, nel giorno in cui l’esercito israeliano è entrato nella città e missili palestinesi hanno raggiunto alcune località all’interno del territorio di Israele. Le sue parole sono di sostegno e di consonanza con quelle pronunciate dai rappresentanti delle Chiese cristiane. In un messaggio diffuso il primo gennaio i 13 patriarchi e vescovi esprimevano “tristezza per questo nuovo ciclo di violenze fra israeliani e palestinesi e la continua assenza di pace nella nostra Terra Santa”; allo stesso tempo, denunciavano “le continue ostilità nella Striscia di Gaza e tutte le forme di violenza e le uccisioni da tutte le parti in gioco”. Per i patriarchi e vescovi “la continuazione di questa carneficina e violenza non porterà alla pace e alla giustizia, ma nutrirà ancora più odio e ostilità e, quindi, il conflitto fra i due popoli”. E chiedevano, nel messaggio, non solo la fine di tutti gli atti di violenza, ma anche l’impegno della comunità internazionale per fermare il conflitto, proponendo anche, proprio per il 4 gennaio, una “Giornata per la giustizia e la pace nella terra della pace”.
All’Angelus Benedetto XVI ricorda il loro invito “a pregare per la fine del conflitto nella Striscia di Gaza e implorare giustizia e pace”. Chiede ai fedeli di unirsi nella preghiera ricordando "le vittime, i feriti, quanti hanno il cuore spezzato, chi vive nell'angoscia e nel timore, perché Dio li benedica con la consolazione, la pazienza e la pace che vengono da Lui".
Drammatiche le notizie che giungono da Gaza, l’alto numero di morti e feriti non possono vedere il mondo assente o distratto nel chiedere la pace. Notizie, dice il Papa, che “mostrano quanto il rifiuto del dialogo porti a situazioni che gravano indicibilmente sulle popolazioni ancora una volta vittime dell’odio e della guerra. La guerra e l’odio non sono la soluzione dei problemi. Lo conferma anche la storia più recente. Preghiamo, dunque, affinché il Bambino nella mangiatoia [...] ispiri le autorità e i responsabili di entrambi i fronti, israeliano e palestinese, a un’azione immediata per porre fine all’attuale tragica situazione".
Fin qui l’appello del Papa. Parole che Benedetto XVI pronuncia dopo la recita della preghiera mariana dell’Angelus e dopo aver commentato il brano del Vangelo, il Prologo di Giovanni, brano a lui particolarmente caro perché ci invita a contemplare il mistero del Natale di Cristo per coglierne il significato profondo e l’importanza per la nostra vita. Vangelo che, ricorda il Papa, ci riporta all’essenza del Natale “dopo il frastuono dei gironi scorsi con la corsa agli acquisti dei regali”. Come commentava, qualche anno fa il cardinale Biffi, il rischio è che nella corsa ai doni ci si dimentichi chi è il festeggiato.
Il Vangelo del giorno e le parole di papa Benedetto ci riportano proprio nel cuore della festa, evidenziando la novità inaudita e umanamente inconcepibile: “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. Abbiamo già ascoltato il Papa ricordarci il chinarsi di Dio e farsi bambino, la creatura più debole, che più ha bisogno di essere difesa; e la scelta di povertà per essere ancori più vicino a tutti gli uomini.
Allora quella nascita a Betlemme, quell’abitare in mezzo agli uomini, non è una figura retorica, dice il Papa, ma un’esperienza vissuta, riferita da Giovanni, testimone oculare: “Noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità".
“In Gesù Cristo – ricorda – giunge a pienezza il mistero di un Dio che parla agli uomini come ad amici, che si rivela a Mosè nella Legge, ai sapienti e ai profeti”.
Il senso profondo della propria esistenza è bisogno concreto di ogni uomo e ogni donna; per questo, dice il Papa, non bastano i libri e nemmeno le Sacre Scritture. Il Natale è esperienza vera del senso profondo dell’esistenza ed è proprio il bambino di Betlemme che ci rivela e ci comunica “il vero volto di Dio buono e fedele, che ci ama e non ci abbandona nemmeno nella morte. Dio, nessuno lo ha mai visto, conclude il Prologo di Giovanni: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato".
Ecco, allora, l’augurio del Papa, all’inizio di questo nuovo anno: per conoscere profondamente Gesù e sperimentarne l’amore fedele e inesauribile come Giovanni dobbiamo saper accogliere Maria, la prima che ha aperto il suo cuore e ha contemplato il Verbo che si fece carne: un’umile ragazza di Galilea diventata così la sede della sapienza”.

© Copyright Sir

Nessun commento: