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Il Papa: istituzioni insieme per rispondere alla crisi

DA ROMA MIMMO MUOLO

Per rispondere alla crisi economica, il Papa indica la via della concordia, del­la «concertazione» delle strategie e del­la «progettazione».
Di fronte agli ammini­­stratori di Roma e del Lazio, che ieri gli han­no fatto visita in Vaticano per il tradizionale scambio di auguri di inizio anno, Benedetto XVI invita a «superare le divisioni» e a «dise­gnare un organico progetto strategico per gli anni futuri, ispirato a quei principi e valori, che fanno parte del patrimonio ideale dell’I­talia».
Anche perché, fa notare nel discorso che Avvenire pubblica integralmente in que­sta stessa pagina, «diventa indispensabile u­na strategia fra tutte le Istituzioni per offrire risposte concrete alle crescenti necessità del­la gente» e delle fasce più deboli.
Tra le ne­cessità il Vescovo di Roma indica quelle del­le famiglie (specie quelle con i figli più pic­coli) e degli anziani, fa riferimento «all’e­mergenza abitativa, alla carenza di lavoro e alla disoccupazione giovanile, alla non faci­le convivenza tra gruppi etnici diversi, alla grande questione dell’immi­grazione e dei nomadi».
Un lungo passaggio del di­scorso papale è poi riservato alla questione educativa, al­tra emergenza più volte se­gnalata dal Pontefice e anche in questo caso richiamata.
«Ogni volta che la cronaca ri­ferisce episodi di violenza giovanile, ogni volta che la stampa riporta incidenti stra­dali dove muoiono tanti gio­vani – sottolinea Benedetto XVI – mi torna alla mente l’argomento dell’e­mergenza educativa, che richiede oggi la più ampia collaborazione possibile. Si affievoli­scono, specie tra le giovani generazioni, i va­lori naturali e cristiani che danno significato al vivere quotidiano e formano ad una visio­ne della vita aperta alla speranza; emergono invece desideri effimeri e attese non duratu­re, che alla fine generano noia e fallimenti. Tutto ciò – prosegue il Papa – ha come esito nefasto l’affermarsi di tendenze a banalizza­re il valore della stessa vita per rifugiarsi nella trasgressione, nella droga e nell’alcool, di­ventati per taluni rito abitudi­nario del fine settimana. Persi­no l’amore rischia di ridursi ad 'una semplice cosa che si può comprare e vendere' e 'anzi l’uomo stesso diventa merce'. Davanti al nichilismo che per­vade in maniera crescente il mondo giovanile, la Chiesa in­vita tutti a dedicarsi seriamen­te ai giovani».
Infine il Papa ha menzionato tutte le forme di collaborazione tra la Chiesa e le istituzioni, volte proprio a combattere e attenuare i disa­gi segnalati. Ad esempio l’accordo per gli ora­tori e la costruzione delle nuove chiese nei quartieri che ne sono sprovvisti, l’impegno della Caritas, delle parrocchie e delle associa­zioni cattoliche in favore dei più poveri e, nel campo della sanità, la collaborazione con la Regione nel campo della sanità, onde per­mettere agli utenti di avvalersi delle strutture sanitarie cattoliche.
Parole di apprezzamento per il discorso di Be­nedetto XVI hanno avuto al termine dell’u­dienza i presidenti degli enti locali. «Come o­gni anno – ha fatto notare Piero Marrazzo, pre­sidente della Regione Lazio – è stato un in­contro carico di significato. Mi ha molto rin­cuorato l’apprezzamento del Papa sui segna­li positivi nella sanità».
«A Roma – ha detto a sua volta il sindaco Gianni Alemanno – con­vivono il centro storico più bello della terra e periferie degradate, la sede del governo na­zionale e baraccopoli invivibili. Il nostro im­pegno è dare un volto umano alla Roma del III millennio, riducendo il più possibile gli squilibri». Il presidente della Provincia, Nico­la Zingaretti, ha annunciato «l’istituzione di un fondo di un milione di euro per sostenere famiglie in grave difficoltà economica e per­sone che hanno perso il lavoro».
E in serata, il presidente del Senato, Renato Schifani, ha det­to al Tg1: «Considero il discorso del Papa un autorevole richiamo alla responsanbilità di scelte e comportamenti anche a volte abban­donando i propri egoismi».

© Copyright Avvenire, 13 gennaio 2009