martedì 13 gennaio 2009

Il Papa: «Il bambino, dono di Dio non proprietà dei genitori» (Liut)


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IL VANGELO DELL’AMORE

«Il bambino, dono di Dio non proprietà dei genitori»

Il Papa battezza tredici piccoli nella Cappella Sistina

DI MATTEO LIUT

Il compito più autentico dei genitori? «Aiutare i propri figli ad essere liberi figli di Dio». I bambini, infatti, non sono «proprietà dei genitori», ma sono affidati dal Creatore «alla loro responsabilità, liberamente e in modo sempre nuovo».
Ecco perché scegliere il Battesimo per i propri figli non è mai una violenza, ma un gesto con cui «restituiamo a Dio quello che da Lui è venuto» e doniamo ai bimbi «la ricchezza della vita divina in cui si radica la vera libertà».
Con un invito agli adulti a vivere fino in fondo le loro responsabilità educative, domenica Benedetto XI VI si è rivolto alle famiglie dei tredici neonati che ha battezzato durante il rito celebrato nella Cappella Sistina. Tutti figli di dipendenti vaticani, nove maschi e quattro femmine, i bambini sono «stati introdotti nella luce di Dio e dei suoi insegnamenti», come ha ricordato il Papa , durante la tradizionale celebrazione che si tiene nella domenica dopo l’Epifania, festa del Battesimo del Signore.
Forte il richiamo che il Pontefice ha lanciato, attraverso le famiglie dei battezzandi a tutti i genitori, ai quali ha ricordato che attraverso il Battesimo «il Signore opera nel cuore di questi nostri piccoli, rendendoli 'suoi' per sempre». Solo maturando questa consapevolezza, ha sottolineato il Papa , i genitori potranno trovare un equilibrio «tra la pretesa di poter disporre dei propri figli come se fossero un provato possesso plasmandoli in base alle proprie idee e desideri, e l’atteggiamento libertario che si esprime nel lasciarli crescere in piena autonomia soddisfacendo ogni loro desiderio e aspirazione, ritenendo ciò un modo giusto di coltivare la loro personalità».
Nell’omelia, Ratzinger si è soffermato anche sul brano evangelico del Battesimo di Gesù al Giordano, rileggendolo alla luce «dell’universale missione salvifica del Figlio di Dio, che si compirà pienamente con la sua morte in croce e la sua risurrezione».
Il Papa , poi, ha più volte espresso la sua personale gioia nel poter battezzare dei bambini. Gioia che ha animato, anche grazie alla vivace presenza dei piccoli e dei loro fratellini, tutta la celebrazione, per la quale, come già lo scorso anno, è stato usato l’antico altare della Cappella Sistina.
Una scelta che, nonostante l’uso del rito post-conciliare, ha visto in alcuni momenti il Pontefice rivolgere le spalle ai fedeli, per «non alterare la bellezza e l’armonia » della Sistina, come spiegato dall’Ufficio delle celebrazioni liturgiche pontificie, con l’aggiunta di un altare provvisorio.

© Copyright Avvenire, 13 gennaio 2009

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