lunedì 5 gennaio 2009

Preghiera islamica in Piazza Duomo, polemica a Milano: dure reazioni politiche. "Tiepida" presa di posizione della curia ambrosiana (Corriere)


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Il Centro musulmano: «non volevamo mancare di rispetto»
Preghiera islamica , polemica a Milano


«Una mancanza di sensibilità»

L’arciprete del Duomo: grave se avessero usato il sagrato. An e Lega: «Una provocazione»

Gianni Santucci

«Non sono saliti a pregare sul sagrato, e quello non sarebbe stato certo un gesto di dialogo». Ma i musulmani in preghiera di fronte alla cattedrale hanno dimostrato «quantomeno mancanza di sensibilità».
Lo dice l’arciprete del Duomo, Luigi Manganini. Che precisa: «Piazza del Duomo è una piazza civile, non religiosa». Montano le polemiche dopo la manifestazione anti Israele che ha attraversato il centro città, sabato: sono state bruciate le bandiere con la stella di David e il corteo s’è sciolto dopo la preghiera islamica davanti al Duomo.
Ancora Manganini: «Da cristiano non avrei partecipato a una manifestazione che si concludeva con una preghiera di fronte a una moschea». Replica Abdel Hamid Shaari, direttore del centro islamico di viale Jenner: «Massimo rispetto per i simboli cattolici».

Per prima cosa precisa che «non sono saliti a pregare sul sagrato, e quello non sarebbe stato certo un gesto di dialogo». Poi ci tiene a chiarire che la piazza del Duomo «è una piazza civile e non religiosa». Però poi Luigi Manganini, arciprete del Duomo, spiega che la preghiera islamica che ha concluso la manifestazione di sabato contro i bombardamenti a Gaza, con centinaia di uomini inchinati ad Allah proprio di fronte alla cattedrale di Milano, è stata quantomeno «una mancanza di sensibilità».
Manganini è uomo di chiesa, evita qualsiasi polemica, si tiene a distanza dalla bagarre politica. Ma proprio perché uomo di chiesa richiama il messaggio del Vangelo, spiegando che «la preghiera non va ostentata, perché viene dal cuore ed in generale non va mai usata come affermazione di identità». Una sensazione che probabilmente si può descrivere in maniera ancora più semplice: «Da cristiano— conclude l’arciprete del Duomo — non avrei partecipato a una manifestazione che si fosse conclusa con una preghiera proprio di fronte a una moschea».
Secondo i politici della maggioranza la manifestazione in Duomo è stata un affronto, ma il responsabile del centro islamico di viale Jenner, Abdel Hamid Shaari, chiarisce: «Nessuna provocazione o mancanza di rispetto. Era semplicemente giunta l’ora della preghiera e si trovavano lì. Fossero stati in un’altra piazza, l’avrebbero fatta dove si trovavano. Abbiamo la più alta considerazione per la figura dell’arcivescovo Tettamanzi, che rappresenta la coscienza morale ed etica di Milano. Abbiamo un grande rispetto per chi ha sempre parlato di dialogo».

Il vice sindaco, Riccardo De Corato, però attacca: «L’imam del centro islamico di viale Jenner, Abu Imad, ha partecipato al corteo pro Palestina che è stato teatro di reati e gravi atti contro lo Stato amico Israele. Sarebbe opportuno che l’imam faccia un passo indietro perché è sempre meno credibile come interlocutore del centro islamico di viale Jenner». Ancor più duro Pier Gianni Prosperini, assessore regionale alla Sicurezza: «Nemmeno ai tempi del nazismo il Duomo ha subito oltraggio del genere, non era una preghiera ma un’offesa ».

© Copyright Corriere della sera, 5 gennaio 2009 consultabile online anche qui.

Domanda fintamente ingenua: che cosa sarebbe accaduto se un gruppo di Cattolici si fosse messo a pregare davanti alla moschea blu di Istanbul? O si fosse fatto il segno della croce in Santa Sofia, ex chiesa cristiana?
Non serve una risposta.
Come al solito le reazioni della curia si distinguono per tiepidezza laddove, al contrario, i fedeli avrebbero bisogno di parole chiare ed inequivocabili.
Ma si sa...parlare chiaro non attira la benevolenza dei media!

R.

Vedi anche:

Fouad Allam: quella piazza preoccupa, c'è il rischio di scontro

8 commenti:

gemma ha detto...

è successa la stessa cosa a Bologna

http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/bologna/2009/01/05/142359-preghiera_crescentone.shtml

Anonimo ha detto...

A di bene in meglio...........

Adesso noi di Roma cosa dobbiamo aspettarci? Che prendano di mira il Presepio di Piazza S. Pietro?

gemma ha detto...

sarebbe stato diverso se si fosse organizzato un incontro collettivo, laico o di preghiera, comunque comune contro la guerra tra due stati, non di sola preghiera musulmana. Così di fatto si legittima l'identificazione di un conflitto su base religiosa, tra ebrei e musulmani, che è di fatto il gioco degli estremismi. E questa confusione tra identità religiosa e nazionale in occidente non dovrebbe prendere piede. Nella nostra mentalità uno stato è una nazione. Strano che tutti coloro che solitamente lo ricordano ai cattolici in questo momento siano tutti distratti.

Raffaella ha detto...

Concordo!
La commistione fra politica e religione e' molto pericolosa.
Lo Stato di per se' non puo' essere teocratico. Sono i cittadini che possono essere cattolici, musulmani o ebrei e che hanno il diritto di votare i propri rappresentati anche sulla base delle proprie convinzioni religiose.
Cio' che e' accaduto in Piazza Duomo e' pero' pericoloso nella misura in cui si sono "scontrati" due fronti: islamici che difendono la Palestina ed ebrei che difendono Israele.
In mezzo ci sono i Cattolici che non imparano mai le lezioni.
Di fatto si e' impedito a fedeli di religione cattolica di accedere al Duomo di Milano ed alla Cattedrale di Bologna.
Tutto cio' non e' ammissibile in uno Stato laico.
R.

Anonimo ha detto...

Da noi il reato di lesa laicità è a senso unico. Certamente i nostri soloni non si sognerebbero mai di accusare musulmani o ebrei. Si conosce la reazione del card. Caffarra di Bologna?.
Alessia

gemma ha detto...

per la curia di Bologna si è espresso monsignor Vecchi, il vicario (vedi link che ho riportato sopra)

http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/bologna/2009/01/05/142359-preghiera_crescentone.shtml

gemma ha detto...

a proposito di punti di vista solitamente diversi dal nostro
il parere di Lerner sul suo blog:

http://www.gadlerner.it/2009/01/03/la-guerra-e-lislam-di-casa-nostra.html

Anonimo ha detto...

Sabato ero in piazza Duomo mentre la turba islamica profanava lo spazio più sacro, anche dal punto di vista laico, della nostra Milano.
Che vergogna! Si è trattato di un'atto di sfida gravissimo consumatosi nell'indifferenza delle pochissime forze dell'ordine presenti (il prefetto ne dovrebbe rendere conto).
La folla era guidata da figuri col volto coperto dalla kefia, che armati di megafono urlavano il solito mantra antioccidentale "Morte a Israele, Bush assassino". Poi la preghiera verso la mecca previa occupazione dell'intera piazza: era evidente che tutto era stato preparato nei dettagli (alcuni stavano anche tentando di entrare in cattedrale)..
Si ricordi che per l'islam, quando un musulmano ha pregato in un luogo esso diventa "dar al islam" ovvero terra dell'islam, chiaro il messaggio vero? Ricordiamo che gli islamici non fanno nulla per caso...certo che se queste sono le istanze e lo stile dell'immigrazione islamica in Italia, poveri noi, poveri i nostri figli. A Milano piuttosto che di Tettamanzi avremmo bisogno di un nuovo San Marco d'Aviano!