mercoledì 17 giugno 2009

Il Papa vuole obbedienza a cominciare dall'Austria. Attesa per l'uscita di un testo papale, domani, sull'Osservatore (Rodari)


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Su segnalazione della nostra preziosissima Alessia leggiamo questo articolo di Rodari (da incorniciare):

VATICANO una riunione a porte chiuse per fare il punto su abusi liturgici e "caso linz"

Il Papa vuole obbedienza a cominciare dall'Austria

FEDELTÀ INTEGRALE. Ratzinger convoca l'episcopato di Vienna e prelati di curia per chiarire il caso "Wagner". A due giorni dall'apertura dell'anno sacerdotale, Benedetto XVI chiede più rigore. Attesa per l'uscita d'un testo papale sull'Osservatore.

di Paolo Rodari

Si è di fatto aperto con due giorni di anticipo l'anno che Benedetto XVI ha deciso di dedicare ai preti.
Anche se ufficialmente il tutto comincerà dopo domani in Vaticano coi vespri solenni presieduti dal Pontefice, una riunione a porte chiuse che ha avuto luogo ieri e l'altro ieri nella Sala Bologna - presente il Pontefice, il prefetto dei Vescovi Giovanni Battista Re, il prefetto della Dottrina della Fede William Levada, il prefetto del Clero Claudio Hummes, il prefetto dell'Educazione Cattolica Zenon Grocholewski, il presidente dei Laici Stanislaw Rylko, e i principali esponenti dell'episcopato austriaco a cominciare dall'arcivescovo di Vienna Christoph Schoenborn e dal nunzio Peter Stephan Zurbriggen - ha aperto le danze.
Ratzinger, infatti, ricevendo la crème della curia e dell'episcopato austriaco ha voluto chiarire definitivamente la questione "Gerhard Wagner" e, nel farlo, ha voluto insistere sull'obbedienza che preti e vescovi debbono a Roma e al magistero: solo sacerdoti e vescovi che vivono il proprio ministero in «fedeltà integrale al Concilio Vaticano II e al magistero post-conciliare della Chiesa», in sintonia d'intenti dunque con Roma, possono esser certi della giustezza del proprio operare.
Parole che hanno in qualche modo preceduto un documento che Benedetto XVI farà uscire sull'Osservatore Romano in edicola domani pomeriggio proprio in vista dell'apertura dell'anno sacerdotale.
Un documento che suona a mo' d'una Lettera Enciclica dedicata al clero in miniatura, e che ruota attorno alla necessità che i preti, ispirandosi alla figura del Curato D'Ars, sappiamo vivere in comunione ecclesiale, essere d'esempio a coloro che nei seminari intraprendono la strada del sacerdozio, vivere di preghiera e di dedizione alla Chiesa e, soprattutto, combattere la secolarizzazione che, impietosa, ha annacquato anche molti di coloro che si sono dedicati a Dio attraverso il sacerdozio: la secolarizzazione deve cessare d'entrare nella Chiesa. È la Chiesa che deve investire della sua presenza il mondo secolarizzato.
Insomma, quella del Papa nell'incontro a porte chiese di ieri e dell'altro ieri è stata un'entrèe di quanto cercherà di comunicare ai preti nel corso di quest'anno.
Il caso "Wagner" non deve ripetersi.
Monsignor Wagner era stato designato dal Papa quale vescovo ausiliare di Linz. Buona parte del clero locale e dell'episcopato, poco tenuto a bada dal presidente della conferenza episcopale Schoenborn, ha reagito chiedendo il ritiro della nomina a motivo delle posizioni giudicate troppo conservatrici del presule e, caso più unico che raro, è riuscita nel suo intento.
Peccato che poi, nelle settimane successive, Benedetto XVI sia stato informato di come una parte dei coloro che hanno chiesto le dimissioni del vescovo interpretino il proprio ministero: è in Austria che alcuni preti vivono in perenne stato di concubinato giustificando innanzi ai fedeli il proprio status.
È in Austria che gli abusi liturgici più sgradevoli trovano un fertile campo d'espressione. Ne è un esempio che ha colpito molto la sensibilità di diversi porporati della curia romana la processione del Corpus Domini messa in opera da don Helmut Part, parroco della Stadtpfarre Urfahr a Linz (cfr. foto in alto a sinistra).
Al posto dell'ostia consacrata, egli mostra ai fedeli un qualcosa che assomiglia a una grande pagnotta: insomma, altro che «fedeltà integrale» al Vaticano II.
Ratzinger è consapevole come centrale nella vita della Chiesa sia la liturgia. E affinché abusi liturgici non si verifichino più ha portato a Roma, qualche mese fa quale prefetto del Culto Divino, il cardinale Antonio Cañizares Llovera. E come segretario della congregazione ieri ha nominato Joseph Augustine Di Noia, domenicano, finora sottosegretario della Dottrina della Fede.
Di Noia ha preso il posto di Ranjith che torna in Sri Lanka come arcivescovo di Colombo.
Venne chiamato a Roma da Ratzinger pochi mesi dopo l'elezione. In seguito al motu proprio Summorum Pontificum col quale il Pontefice ha "reintrodotto" il rito antico, Ranjith ha denunziato l'inadempienza di alcuni vescovi verso la messa in pratica della disposizione papale.
Denunce che non sono piaciute a una parte della curia che ha fatto pressioni per sostituire Ranjith. Ecco, quindi, l'arrivo di Di Noia, uno studioso più che uno uomo di governo.

© Copyright Il Riformista, 17 giugno 2009 consultabile online anche qui, sul blog di Rodari.

Che bellezza questo articolo...!!!
Un ringraziamento di vero cuore a Rodari.
Aspettiamo con ansia la riflessione del Santo Padre, degno inizio dell'Anno Sacerdotale
.

p.s. Un abbraccio a Mons. Ranjith ed un apprezzamento particolare per la coerenza ed il coraggio.
R.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma il testo si riferirà espressamente alla situazione austriaca?

Antonio

Anonimo ha detto...

Molte diocesi stanno "scoppiando". persone, non adatte rivestono anche in Italia, posti chiave nelle curie diocesane, creando malumori nel clero e sopratutto nei laici. Questi ultimi fanno molta fatica a farsi sentire, per mancanza di un vero dialogo tra il vescovo e i fedeli laici. Mi risulta, che in molte diocesi, i laici vengono in certo qual modo "filtrati" prima di arrivae dal vescovo. insomma. Così non va.... Credo che ci sia più attenzione alle parole del Pontefice da parte di laici anzicchè dagli uomini di Curia.

Anonimo ha detto...

Caro Anonimo delle 17.04, certo che le parole del Papa sono più lette dai laici che dai chierici!...Ma il guaio è che, se leggono, troppo spesso lo fanno per poter criticare, nascondere, sabotare.
Rut.Nam.

Caterina63 ha detto...

E' uscito l'OR on-line, non c'è traccia di un testo così...importante....
Raffaella, tienici aggiornati mi raccomando ^__^

Raffaella ha detto...

Ciao Caterina, il testo dovrebbe uscire domani...
R.

Anonimo ha detto...

Si condivido ottimo testo. Ho letto cio che ha detto Schönborn. Chi sa leggere bene, si vede che non ha detto nulla contro la Chiesa. E soltanto diplomatico. E un uomo intelligente che sa muoversi in un ambiante non facile per la Chiesa. Non ha mai detto che lui è d'accordo per il matrimonio dei preti, ma ha presentato a Roma cio che si dice e pensa in Austria.
Credo veramente che il Cardinale sa dialogare.

Anonimo ha detto...

Non credo proprio - non oso sperare - che questa riunione avra effetti importanti in Austria. Il cardinale Schoenborn ha già risposto alla domanda posta dalla Radio Vaticana, quali saranno le conseguenze di questo vertice: "Si continuerà come al solito. La chiesa non procede con salti e balzi, ma con passi. [Es geht ganz normal weiter. Die Kirche ...]" Inoltre, il vescovo di Linz non ha ritenuto opportuno criticare il prete che aveva diretto la processione del Corpus Domini facendo uso di un pagnotto, ma si è limitato a dire che non corrispondeva alla forma tradizionale e prevista dalle norme applicabili e che era rammaricato che la cerimonia ha potuto dare scandalo a fedeli. Al massimo alcuni vescovi saranno un pò più cauti nelle loro dichiarazione pubbliche.

anonimo Viennese

Anonimo ha detto...

"ricevendo la crème [...] dell'episcopato austriaco" - ma quale?? Sign. Rodari è troppo benevolo. Vorrei ricordare che tutti i vescovi diocesani austriaci firmarono la dichiarazione assai critica verso il vaticano relativa alla procedura di nomina del rev. Wagner. Solo il vescovo ausiliare di Salisburgo, Mons. Laun, lo difese. Abbiamo bisogno di vescovi attendibilmente cattolici qui in Austria.

anonimo Viennese