venerdì 27 febbraio 2009

Il Papa autorizza la celebrazione di due messe con il rito antico nella Basilica di San Giovanni in Laterano (Izzo)


Vedi anche:

Mons. Burke, P. Manelli e il card. Canizares, in forma straordinaria

Caso Wagner, il vescovo di Linz in Vaticano per chiarimenti sulla disastrosa situazione della diocesi austriaca

Lefebvriani: Vedremo se le discussioni dottrinali sfociano su qualcosa di positivo

Padre Lombardi sulla richiesta di scuse di Williamson: è inadeguata e non rispetta le condizioni richieste (Radio Vaticana)

Mons. Fellay: "La Fraternità San Pio X non è pronta a riconoscere il Vaticano II" (Le Courrier)

Confermato: il card. Murphy-O'Connor prossimo a diventare Lord

Il Papa: "Mi sembra che questo sia il ministero fondamentale del Successore di Pietro: garantire questa cattolicità che implica molteplicità, diversità, ricchezza di culture, rispetto delle diversità e che, nello stesso tempo, esclude assolutizzazione e unisce tutti, li obbliga ad aprirsi, ad uscire dall'assolutizzazione del proprio per trovarsi nell'unità della famiglia di Dio che il Signore ha voluto e per la quale garantisce il Successore di Pietro, come unità nella diversità" (trascrizione del colloquio fra il Papa ed il clero di Roma)

Lefebvriani, Lombardi: parole Williamson non bastano

Il rabbino Rosen: positiva la visita del Papa in Terra Santa. Non sufficienti le scuse di Williamson (Sir)

Benedetto XVI: quando la povertà colpisce gli uomini, i cristiani non possono restare indifferenti (Radio Vaticana)

Il card. Poletto risponde sul blog "Il il tesoro nel campo", dedicato ai giovani e alla vocazione (Zenit)

La causa del crollo delle vocazioni femminili (Forum Oriens)

Il Papa: la crisi dall'idolatria del denaro (Bobbio)

Segnalazione blog "Il tesoro nel campo". Persone che cercano Colui che si lascia trovare

Padre Giovanni sul post "Deliri di un ottuagenario": "Pubblica ammenda"

Papa Ratzinger e la Chiesa in ordine sparso (Marroni)

Benedetto, un uomo (molto) solo al comando (Valli)

L’incontro del Papa con i “suoi” parroci (Zema)

Il Papa: "C'è l'idolatria dietro il crollo delle banche" (Lorenzoni)

Benedetto XVI alza la voce sulla crisi ed annuncia un'enciclica sul tema (Silvestrelli)

Sarà pure in pensione, ma Sodano pesa ancora molto (Bevilacqua)

Il Papa «Il crollo delle grandi banche americane è avarizia e idolatria che oscura il vero Dio» (Risolo)

Scuse di Williamson al Papa ma non parla di Olocausto. «No comment» del Vaticano

Mons. Guido Marini: "Senza parole dinanzi alla grandezza e alla bellezza del mistero di Dio" (Radici Cristiane)

Come mai la stampa cattolica non prende una posizione chiara sugli attacchi inaccettabili di cui il Papa è fatto oggetto?

Incontro del Papa con il clero romano: lo splendido commento di Salvatore Izzo

Dichiarazione di Williamson alla Ecclesia Dei: "Chiedo perdono a vittime Shoah"

Dal Papa una denuncia ragionevole e ragionata delle cause della crisi economica (Osservatore Romano)

Il cardinale Poletto ed i vescovi piemontesi rispondono a Kung e a "La Stampa": attacco infondato al Papa (Asca e Apcom)

Il Vescovo Williamson chiede perdono alle vittime dell'Olocausto e alla Chiesa

Dichiarazione di Mons. Richard Williamson (inglese e italiano)

Deliri di un ottuagenario: Padre Giovanni ribatte a Küng (Senza peli sulla lingua)

Padre Cervellera: In Quaresima preghiamo per il Papa (AsiaNews)

Offensiva intellettuale anticattolica: è una "replica sismica" delll’affaire lefebvriano. Patrice de Plunkett ribatte, punto per punto, a Küng

Il Papa: "Il battezzato, affinché Cristo possa regnare pienamente in lui, deve seguirne fedelmente gli insegnamenti; non deve mai abbassare la guardia, per non permettere all’avversario di recuperare in qualche modo terreno" (Omelia Mercoledì delle ceneri)

Don Joseph Bauer: "Un'attitudine anticattolica alberga nel clero di Linz"

José Luis Restán: Intellettualismo e arroganza. Il Papa e Hans Küng

Il Papa presiede il rito delle ceneri e invita a vivere l'itinerario quaresimale sulle orme dell'apostolo Paolo (R. V.). Il commento di Eufemia

Il retroscena: C’è chi soffia sulle polemiche contro il Pontefice (Tornielli)

Ecco perché il Papa è finito sotto attacco: teologi, intellettuali e giornali scatenati (Baget Bozzo)

I problemi che Benedetto XVI si trova a risolvere sono vecchi di decenni. A lui il merito di avere voltato pagina su varie questioni (Di Giacomo...articolo da incorniciare!)

BENEDETTO XVI REVOCA LA SCOMUNICA AI VESCOVI LEFEBVRIANI: LO SPECIALE DEL BLOG

Riceviamo e con grande piacere e gratitudine riceviamo questo bel commento di Salvatore Izzo:

PAPA: AUTORIZZA DUE MESSE TRADIZIONALI IN CATTEDRALE LATERANO

di Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 27 feb.

Mentre da parte di alcuni vescovi e dei media continua il "fuoco incrociato" contro il riavvicinamento dei lefebvriani, Benedetto XVI ha autorizato la celebrazione di due messe con il rito antico nella Basilica di San Giovanni in Laterano, che essendo la Cattedrale del Papa "e' la madre di tutte le chiese".
Giovedi' 16 aprile alle 10, in occasione dell'ottavo centenario dell'approvazione della regola di S. Francesco, sara' padre Stefano Maria Manelli, superiore dell'Ordine dei Frati Francescani dell'Immacolata, a celebrare il rito nella forma straordinaria liberalizzata da Papa Ratzinger con il suo "motu proprio".
E martedi' 21 aprile, sempre alle ore 10 e sempre nella Basilica di S. Giovanni in Laterano, a celebrare con lo stesso rito sara' invece il card. Antonio Canizares Llovera, neo Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Il sito "messaintalino.it" annuncia oggi anche una celebrazione con il vecchio rito prevista per il 25 marzo nella chiesa di S. Francesco a Tarquinia, in provincia di Viterbo, presieduta dal presidente del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, mons. William Burke, in occasione dell'ordinazione sacerdotale di cinque francescani dell'Immacolata.

Papa Ratzinger dunque non si lascia intimidire dalle contestazioni che sono piovute su di lui e alle quali ha risposto venerdi' scorso proprio dal Laterano, bollandole come espressioni di "arroganza intellettuale".

E prosegue nel suo sforzo di sanare le ferite provocate da erronee interpretazioni del Concilio, letto come un momento di rottura della Tardizione e non, come correttamente si sarebbe dovuto, come un momento di crescita nella continuita'.

"Non e' certo la dimensione del gruppo di Econe - ha spiegato nei giorni scorsi don Gianni Baget Bozzo - a porre il problema; lo e' invece la tesi, ricorrente nel mondo cattolico e fuori di esso, secondo cui il Vaticano II ha costituito una rottura tra Chiesa pre conciliare e post-conciliare, abbracciando talmente la modernita' da divenire il contrario della Chiesa di Pio IX e di Pio X". Secondo lo storico direttore di "Renovatio", la rivista sull'attuazione del Vaticano II voluta dal card. Giuseppe Siri, infatti, "negli anni di Paolo VI, durante il Concilio e subito dopo, l'ingresso della teologia nella pubblicistica comune e il dibattito su tutti i temi aperti nel mondo cattolico aveva dato l'impressione che la rottura non fosse consistita in un arricchimento del linguaggio, ma nella sua alterazione.
Quindi il problema posto dal vescovo Lefebvre andava ben oltre i termini dello scisma reale, che egli aveva preparato e poi consumato.
L'azione dei papi, da Paolo VI a Benedetto XVI, e' stata tutta rivolta a mostrare che gli sviluppi avvenuti col Concilio erano in continuita' con l'implicito della tradizione cattolica e si fondavano su posizioni antiche.

Il carisma di Ratzinger, anche da cardinale, fu quello di unire la continuita' nella tradizione con la riforma della Chiesa attuata dal Concilio.

Ma questa posizione espressa da Papa all'inizio del pontificato chiedeva di essere testimoniata con l'apertura verso la comunita' che aveva creato uno scisma e che aveva rifiutato l'autorita' papale". E se per alcuni nella Chiesa "la comunita' di Econe si era indurita nella sua separazione, le sue posizioni pre conciliari erano diventate anti-conciliari, e lo scisma era divenuto la realta' della sua identita'", da parte sua "Papa Benedetto non ha seguito questo giudizio e ha praticato verso Econe le medesime aperture che il Concilio aveva stabilito verso le Chiese ortodosse e le comunita' protestanti, cercando motivi di convergenza".

© Copyright (AGI)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Non meravigliamoci! Questa dovrebbe, anzi è, la NORMALITA' per la liturgia della Chiesa: due riti, ordinario e straordinario, ma normali (secondo norma)! Chi non la pensa così potrebbe trarre beneficio dall'espressione della nostra meraviglia, dalla nostra percezione di "a-normalità". Credo che ognuno di noi dovrebbe continuare a godere dei riti ordinari e, quando è possibile (speriamo sempre più spesso), di quelli straordinari.

euge ha detto...

Hai ragione gianni nel dire che questa dovrebbe essere la normalità. Perchè il rito chiamiamolo tradizionale, non è stato mai abolito dal Concilio ne tantomeno è stato abolito l'uso della lingua latina nelle celebrazioni; ma, ricordo che quando uscì il Summorum Pontificum io personalmente chiamai gli uffici della Basilica di S. Giovanni in Laterano per chiedere se avrebbero dato corso al provvedimento emanato da Sua Santità e con somma delusione, mi sentii rispondere che non sapevano neanche di cosa stessi parlando. Una risposta vergognosa trattandosi di una Basilica Papale. Io non sono una maniaca tradizionalista ma, mi rifiuto di pensare che non si debba promuovere la conoscenza del rito tridentino che è parte integrante non solo della storia della chiesa ma, patrimonio liturgico che tutti senza pregiudizi dovrebbero conoscere.

Caterina63 ha detto...

Concordo con i commenti sopra....^__^

Non dimentichiamo che si trae in inganno chi legge e non è a conoscenza del Motu Proprio del Papa nel quale il Papa dice che "non è più necessario CHIEDERE IL PERMESSO" per celebrare nella forma straordinaria...ergo è ingannevole scrivere che il Papa abbia "AUTORIZZATO" ora due Messe san Pio V.... il titolo va contro quella LIBERALIZZAZIONE voluta dallo stesso Pontefice...
^__^

Anonimo ha detto...

Trasmettere la messa di canizares in tv sat2000 o telepace è chiedere troppo, vero? Marco

euge ha detto...

Caro Marco forse per tanti ben pensanti sarebbe troppo sì...........figuriamoci trasmettere la messa tradizionale in televisione........ ma scherzi? Sarebbe fare una pubblicità della restaurazione! A Kung per esempio verrebbero le convulsioni.