martedì 24 febbraio 2009

Il Papa: i Cristiani sono una ricchezza per i paesi musulmani (Osservatore Romano e Zenit)


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Messaggio del cardinale Bertone a un colloquio della Comunità di Sant'Egidio

Il Medio Oriente terra di dialogo di collaborazione, di rispetto e di pace

Benedetto XVI auspica che il Medio Oriente diventi "una terra di dialogo e di fraterna collaborazione, di rispetto reciproco e di pace, grazie all'apporto responsabile di tutti i credenti che vi abitano". La speranza del Papa è stata espressa dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, in una lettera inviata ai partecipanti al colloquio di studio e riflessione sul tema "Il valore delle Chiese in Medio Oriente. Cristiani e musulmani ne discutono insieme" promosso dalla Comunità di Sant'Egidio e svoltosi lunedì 23 febbraio in Roma.
Si tratta di un tema - scrive il porporato - "di chiara rilevanza sociale e religiosa". L'incontro - aggiunge - "costituisce un ulteriore passo nel paziente e proficuo itinerario del dialogo tra cristiani e musulmani su argomenti di reciproco interesse". Esso infatti "tende ad affrontare il nodo cruciale della presenza di comunità cristiane in regioni a marcata prevalenza islamica".
Obiettivo del convegno, a detta del cardinale, è "quello di porre in luce, grazie anche al coinvolgimento di autorevoli rappresentanti del mondo islamico, come la presenza dei cristiani in Medio Oriente rappresenti una vera ricchezza per l'intera società e una significativa garanzia di sviluppo sociale, culturale e religioso".
Nella lettera il segretario di Stato esprime agli organizzatori e ai partecipanti i sentimenti di stima e di amicizia del Papa, il quale - assicura - "invoca sull'importante riunione la benedizione divina, ed auspica vivamente che in essa emergano elementi utili a rendere sempre più fraterno il dialogo fra cristiani e musulmani, specialmente nelle regioni dove le comunità cristiane sono minoritarie". Il cardinale ricorda in proposito il discorso di Benedetto XVI ai rappresentanti islamici a Colonia nell'agosto 2005 e il suo incontro del 6 novembre 2008 con i partecipanti al forum cattolico-musulmano promosso dal Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
L'incontro si è articolato in tre parti - "La ricchezza spirituale", "Cultura, solidarietà, educazione", "Una finestra sul mondo" - e si è concluso con una tavola rotonda sul tema "Cristiani nel mondo arabo: comunicare la complessità", alla quale hanno preso parte giornalisti e operatori dell'informazione di diversi Paesi.
Al colloquio, oltre a esponenti della Comunità di Sant'Egidio, tra i quali Andrea Riccardi, hanno partecipato, fra gli altri, gli arcivescovi Antonio Maria Vegliò, segretario della Congregazione per le Chiese Orientali, Jean Benjamin Sleiman di Baghdad dei Latini, Paul Youssef Matar di Bairut dei Maroniti, Louis Sako di Kerkûk dei Caldei, e i metropoliti Paul Yazigi, greco ortodosso di Aleppo, e Mar Gregorios Yohanna Ibrahim, siro ortodosso di Aleppo.
Numerosi anche gli studiosi e gli esponenti del mondo politico islamico presenti, tra i quali Tarek Mitri, ministro dell'informazione del Libano, e Mohammad Sammak, consigliere politico del gran Muftì del Libano.

(©L'Osservatore Romano - 23-24 febbario 2009)

Il Papa: i cristiani sono una ricchezza per i paesi musulmani

Messaggio del Cardinale Bertone a un colloquio della Comunità di Sant'Egidio

CITTÀ DEL VATICANO, lunedì, 23 febbraio 2009 (ZENIT.org).

I cristiani sono una ricchezza per i paesi a maggioranza musulmana, spiega un messaggio inviato a nome di Benedetto XVI dal suo Segretario di Stato, il Cardinale Tarcisio Bertone.
Nel documento, il Papa auspica che il Medio Oriente diventi "una terra di dialogo e di fraterna collaborazione, di rispetto reciproco e di pace, grazie all'apporto responsabile di tutti i credenti che vi abitano".
La speranza del Pontefice è contenuta in una lettera inviata ai partecipanti al colloquio di studio e riflessione sul tema "Il valore delle Chiese in Medio Oriente. Cristiani e musulmani ne discutono insieme", promosso dalla Comunità di Sant'Egidio e svoltosi il 23 febbraio a Roma.
Si tratta di un tema, scrive il porporato nel suo messaggio, riportato da "L'Osservatore Romano”, "di chiara rilevanza sociale e religiosa". L'incontro, aggiunge, "costituisce un ulteriore passo nel paziente e proficuo itinerario del dialogo tra cristiani e musulmani su argomenti di reciproco interesse". Esso infatti "tende ad affrontare il nodo cruciale della presenza di comunità cristiane in regioni a marcata prevalenza islamica".
Obiettivo del convegno, a detta del Cardinale, è stato "quello di porre in luce, grazie anche al coinvolgimento di autorevoli rappresentanti del mondo islamico, come la presenza dei cristiani in Medio Oriente rappresenti una vera ricchezza per l'intera società e una significativa garanzia di sviluppo sociale, culturale e religioso".
Nella lettera il Segretario di Stato esprime agli organizzatori e ai partecipanti i sentimenti di stima e di amicizia del Papa, il quale - assicura - "invoca sull'importante riunione la benedizione divina, ed auspica vivamente che in essa emergano elementi utili a rendere sempre più fraterno il dialogo fra cristiani e musulmani, specialmente nelle regioni dove le comunità cristiane sono minoritarie".
Il Cardinale ricorda in proposito il discorso di Benedetto XVI ai rappresentanti islamici a Colonia nell'agosto 2005 e il suo incontro del 6 novembre 2008 con i partecipanti al forum cattolico-musulmano promosso dal Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
L'incontro si è articolato in tre parti - "La ricchezza spirituale", "Cultura, solidarietà, educazione", "Una finestra sul mondo" - e si è concluso con una tavola rotonda sul tema "Cristiani nel mondo arabo: comunicare la complessità", alla quale hanno preso parte giornalisti e operatori dell'informazione di diversi Paesi.
Al colloquio, oltre a esponenti della Comunità di Sant'Egidio, tra i quali Andrea Riccardi, hanno partecipato, fra gli altri, l'Arcivescovo Antonio Maria Vegliò, Segretario della Congregazione per le Chiese Orientali; mons. Jean Benjamin Sleiman, Arcivescovo di Baghdad dei Latini; mons. Paul Youssef Matar, Arcivescovo maronita di Beirut; mons. Louis Sako, Arcivescovo caldeo di Kirkuk, e i Metropoliti Paul Yazigi, greco-ortodosso di Aleppo, e Mar Gregorios Yohanna Ibrahim, siro-ortodosso di Aleppo.
Numerosi anche gli studiosi e gli esponenti del mondo politico islamico presenti, tra i quali Tarek Mitri, ministro dell'informazione del Libano, e Mohammad Sammak, consigliere politico del gran Muftì del Libano.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Raffa, ti segnalo dal blog messa in latino la storia di un sacerdote diffamato in Inghilterra per la sua fedele applicazione del Motu Proprio.
Disgustoso a Duesseldorf. Il Papa incredibilmente offeso e diffamato nel corso del carnevale. Sul sito cathcon.blogspot.com. Ma il vescovo che fa???
Alessia

Anonimo ha detto...

Cara Alessia, sono andata a vedere il sito che hai segnalato è veramente una cosa da far venire il volta stomaco. Il Vescovo cosa fa? Beh non ti dovresti neanche porre la domanda TACE e chi tace acconsente........ chissà magari anche lui avrà contribuito a dare l'idea per il carro allegorico.