mercoledì 25 febbraio 2009

Mons. Ranjith: la crisi liturgica va riconosciuta e le sue cause indagate, per rimediare (traduzione in italiano)


Vedi anche:

Mercoledì delle Ceneri, la Messa con il Papa

Mons. Ranjith ha definito "audace e coraggiosa" la decisione di affrontare gli abusi liturgici che sono accaduti dopo la riforma del Vaticano II

L'abate primate benedettino, Notker Wolf: "Il Papa non vuole annullare il Concilio"

Le sfide di Dolan, il nuovo arcivescovo di New York (Albacete)

A proposito di media da prendere con le molle, leggiamo questa notizia: Williamson provoca una rissa in aeroporto

L'influenza dei media nei giudizi e nelle scelte. Spirito critico e cervelli addormentati (Osservatore Romano)

La Quaresima nella tradizione bizantina. Per non rendere inutile il digiuno (Osservatore Romano)

Il Cardinale Biffi si chiede perché l’ortodossia fa più notizia dell’eresia (Zenit)

Un bellissimo esempio di comunione: il vescovo spagnolo Sanz Montes sostiene il Santo Padre

Il Papa ringrazia i Vescovi spagnoli per la loro vicinanza dopo la remissione della scomunica ai vescovi lefebvriani (Zenit)

La disperazione del povero Kung: La Chiesa rischia di diventare una setta (Le Monde)

Williamson ha lasciato l'Argentina il fine settimana scorso ma l'ufficio immigrazione smentisce

Card. Cottier: «Pregare per il Pontefice, un atto d’amore» (Rosoli)

Segnalazione apertura "Rai Vaticano: il blog"

In Inghilterra la stampa vicina all’episcopato diffama un sacerdote che applica il motu proprio Summorum Pontificum

In quel «pregate per me» tutta la forza di Pietro. L'Angelus del Papa dopo una settimana di amare polemiche (Corradi)

"Paolo dice: "Voi divenite come belve, uno morde l’altro".
Accenna così alle polemiche che nascono dove la fede degenera in intellettualismo e l’umiltà viene sostituita dall’arroganza di essere migliori dell’altro"
(Lectio divina del Santo Padre presso il Seminario Romano Maggiore)

Un conservatore a New York (Flores d'Arcais). Ingiuste accuse al card. Egan

È Timothy Dolan l’arcivescovo di New York: scelta soft per una diocesi very hard (Rodari)

Il Papa ha perso la pazienza con i vescovi (Volonté)

Lefebvriani: dietro lo scisma ricucito (Baget Bozzo)

Quando il teologo Ratzinger richiamò a un cristianesimo vivo (Colognesi)

Il teologo Bux sull’Angelus del Papa: il primato di Pietro è al servizio dell’unità e della varietà della Chiesa (Radio Vaticana)

Il Papa all'Angelus: "La Cattedra di Pietro simboleggia l’autorità del Vescovo di Roma, chiamato a svolgere un peculiare servizio nei confronti dell’intero Popolo di Dio. Subito dopo il martirio dei santi Pietro e Paolo, alla Chiesa di Roma venne infatti riconosciuto il ruolo primaziale in tutta la comunità cattolica...
Questo singolare e specifico ministero del Vescovo di Roma è stato ribadito dal Concilio Vaticano II..."
(Magistrale lezione sul PRIMATO che Cristo ha conferito a Pietro ed ai SUOI successori)

I problemi che Benedetto XVI si trova a risolvere sono vecchi di decenni. A lui il merito di avere voltato pagina su varie questioni (Di Giacomo...articolo da incorniciare!)

Il cardinale di Manila nasconde il regolamento anti motu proprio Summorum Pontificum

Segnalazione blog "Senza peli sulla lingua" di Padre Giovanni

BENEDETTO XVI REVOCA LA SCOMUNICA AI VESCOVI LEFEBVRIANI: LO SPECIALE DEL BLOG

Grazie agli amici di "Messainlatino.it" leggiamo la traduzione in italiano dell'articolo segnalato qui.

Mons. Ranjith: la crisi liturgica va riconosciuta e le sue cause indagate, per rimediare

Mons. Ranjith ha scritto la prefazione all’edizione in inglese (che avrà titolo True Development of the Liturgy) del libro di un suo collaboratore alla Congregazione per il Culto Divino, Mons. Nicola Giampietro, Il card. Antonelli e gli sviluppi della riforma liturgica dal 1948 al 1970, apparso per i tipi degli Studia Anselmiana nel 1998. Il card. Antonelli fu anch'egli, come Ranjith, Segretario della Congregazione dei riti (oggi del Culto Divino), ma negli anni postconciliari.

Il testo nell’edizione inglese apparirà a settembre prossimo; né abbiamo al momento il testo completo della prefazione, di dieci pagine. E’ tuttavia apparso un resoconto visionabile in inglese a questo link.

Ecco il pensiero dell’Arcivescovo Ranjith: a causa di una comprensione errata degli insegnamenti conciliari e dell’influenza delle ideologie secolari, si deve concludere – come già aveva detto l’allora card. Ratzinger nel 1985 –che "il vero tempo del Vaticano II non è ancora arrivato". In particolare, nel campo della liturgia, Mons. Ranjith dice: "La riforma deve andare avanti".

Gli scritti del card. Antonelli, osserva nella Prefazione, aiutano il lettore a "comprendere il complesso lavoro interno della riforma liturgica prima e immediatamente dopo il Concilio". E conclude che l’applicazione delle riforme suggerite dal Concilio spesso si è allontanata dal reale intento dei padri conciliari. Come risultato, la liturgia oggi non è la vera realizzazione della visione proposta dal documento liturgico principale del Vaticano II, Sacrosanctum Concilium [v. la nostra analisi di questa costituzione conciliare in questa pagina: la sua abnorme violazione da parte della corrente prassi liturgica, e da parte dello stesso messale paolino, è palese a colpo d’occhio].

In particolare, Mons. Ranjith scrive:

Alcune pratiche che la Sacrosanctum Concilium non aveva mai nemmeno contemplato furono consentite nella liturgia, come la Messa versus populum, la S. Comunione in mano, l’abbandono del latino e del canto gregoriano in favore della lingua volgare e canzoni ed inni senza molto spazio per Dio, e un’estensione oltre ogni ragionevole limite della facoltà di concelebrare la S. Messa. Ci fu anche il grossolano fraintendimento del principio della "participazione attiva".

Il prelato cingalese argomenta che per portare avanti una "riforma della riforma" è essenziale riconoscere come la visione liturgica del Vaticano II fu distorta. Loda il libro sul card. Antonelli poiché consente al lettore di raggiungere una migliore comprensione di "quali figure o attitudini cagionarono la presente situazione". Questa, dice l’Arcivescovo, è un’inchiesta "che, in nome della verità, non possiamo tralasciare".

Mentre riconosce "la turbolenta temperie degli anni che immediatamente seguirono il Concilio", l’Arcivescovo Ranjith ricorda ai lettori che nel convocare i vescovi del mondo ad un concilio ecumenico il Beato Giovanni XXIII mirava a una "fortificazione della fede".
Il Concilio, agli occhi di Papa Giovanni, era "certamente non una chiamata per accodarsi allo spirito dei tempi".

Comunque, egli continua, il Concilio ebbe luogo in un tempo di grande rivolgimento intellettuale in tutto il mondo, e specie nel periodo ad esso successivo, molti sedicenti interpreti videro l’evento come una rottura con la tradizione precedente della Chiesa. Come osserva mons. Ranjith:

Concetti e temi basilari come Sacrificio e Redenzione, Missione, Proclamazione e Conversione, Adorazione come integrale elemento di Comunione, e la necessità della Chiesa per la salvezza eterno – tutto fu accantonato, mentre Dialogo, Inculturazione, Ecumenismo, Eucarestia-come-banchetto, Evangelizzazione-come-testimonianza, divenne più importante. I valori assoluti furono disdegnati.

Perfino nel lavoro del Consilium [l’esecrato ente presieduto dal card. Lercaro, con l’operosa segreteria di mons. Annibale Bugnini, che esautorò la Congregazione dei riti e confezionò il nuovo Messale] quelle influenza furono chiaramente sentite, come nota l’Arcivescovo:

Un senso esagerato di arcaismo, antropologismo, confusione di ruoli tra ordinati e non ordinati, uno spazio senza limiti accordato alla sperimentazione – e, invero, la tendenza a guardare dall’alto in basso alcuni aspetti dello sviluppo della Liturgia nel secondo millennio – furono sempre più visibili tra certe scuole liturgiche.

Oggi, scrive Ranjith, la Chiesa può guardarsi indietro e riconoscere le influenze che hanno distorto l’intento originario del Concilio. Quella ricognizione, dive, dovrebbe "aiutarci ad essere coraggiosi nel migliorare o cambiare quel che fu erroneamente introdotto e che appare incompatibile con la vera dignità della liturgia".
Una "riforma della riforma" assolutamente indispensabile, osserva, dovrebbe essere ispirata "non solo da un desiderio di correggere errori del passato ma molto di più dall’esigenza di essere in sintonia con quello che la Liturgia nei fatti è e significa per noi e con quello che il Concilio stesso definì che fosse".


da "Messainlatino.it"

2 commenti:

Caterina63 ha detto...

Carissimo Mons. Ranjith SIATE VOI PERSEVERANTI e voi stessi AUDACI in questa opera di ristrutturazione liturgica, perchè a noi LAICI OBBEDIENTI non è concesso di riparare ai danni compiuti dai LAICI progressisti nel devastare chiese e liturgie...sotto un tacito consenso di non pochi vescovi...

se si fosse dato ascolto e APPLICAZIONE al monito di Giovanni Paolo II lanciato sull'Ecclesia Dei dove dice nel 1988:

a) L'esito a cui è approdato il movimento promosso da Mons. Lefebvre può e deve essere motivo per tutti i fedeli cattolici, di una sincera riflessione circa la propria fedeltà alla Tradizione della Chiesa autenticamente interpretata dal Magistero ecclesiastico, ordinario e straordinario, specialmente nei Concili ecumenici da Nicea al Vaticano II. Da questa riflessione, tutti devono trarre un rinnovato ed efficace convincimento della necessità di migliorare ancora tale fedeltà, rifiutando interpretazioni erronee ed applicationi arbitrarie ed abusive, in materia dottrinale, liturgica e disciplinare.

Soprattutto ai Vescovi spetta, per propria missione pastorale, il grave dovere di esercitare una chiaroveggente vigilanza piena di carità e di fortezza, affinché tale fedeltà sia salvaguardata ovunque(7).


...la Chiesa e NOI con Lei, ci saremo risparmiati non poche afflizioni e divisioni....Tuttavia abbiamo la speranza, la SPE SALVI ^__^ siamo ottimisti, PERSEVERIAMO....


Il libro "Pecore e Pastori" del card. Biffi ci aiuta su questa strada...^__^

Fraternamente CaterinaLD

P.S.
forse ho postato doppio, ma non ho più trovato il thread dove stavo scrivendo....al limite, cara Raffaella, inserisci il mio commento a questo thread...^__^
Grazie...

Raffaella ha detto...

Inserisco entrambi i commenti :-))
R.