mercoledì 25 febbraio 2009

Williamson è giunto a Londra: flotta di giornalisti ma lui sorride e li ignora (era ora!)


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Lo scorso 19 febbraio la decisione del governo della kirchner

Williamson lascia l'Argentina in incognito
Arrivato a Londra il vescovo negazionista cacciato da Buenos Aires.


Alla partenza l'alterco con un giornalista

LONDRA - A sei giorni dall'ordine datogli dal governo di Cristina Fernandez de Kirchner di allontanarsi dall'Argentina, Richard Williamson ha lasciato il Paese sudamericano ed è già atterrato a Londra. Una partenza movimentata, quella del vescovo negazionista all'aeroporto di Buenos Aires: nello scalo della capitale argentina il presule, che avrebbe voluto lasciare il Paese in incognito, è stato invece scoperto e ha avuto un alterco con un giornalista di una tv locale che voleva intervistarlo. Una emittente tv locale ha mostrato le immagini della partenza, nella quale Williamson - occhiali da sole, cappellino da baseball e giubbotto nero - non ha voluto rispondere alle domande del cronista che l'ha riconosciuto, mostrandogli anche il pugno quale gesto dissuasivo.

L'ARRIVO

Molto più sereno l'atterragio del vescovo negazionista inglese all'aeroporto londinese di Heatrow. Atteso da un gruppo di giornalisti, il vescovo, apparso calmo e sorridente, è stato scortato dalla polizia all'uscita e non ha rilasciato dichiarazioni.

L'ULTIMATUM DI BUENOS AIRES

Lo scorso 19 febbraio, il ministro degli interni, Florencio Randazzo, aveva chiesto al vescovo britannico ultra-tradizionalista di lasciare il Paese entro dieci giorni, pena l'espulsione, sulla base di «irregolarità» nella documentazione fornita dallo stesso Williamson, che per anni è stato residente a Buenos Aires, dove fino a poco tempo fa era a capo di un seminario lefebvriano. Williamson si è imbarcato martedì pomeriggio a bordo di un volo della British Airways, destinazione Heathrow, evitando così di essere espulso dal Paese. Poco prima della partenza, un portavoce del distretto per l'America meridionale della Fraternità San Pio X, della quale fa parte il vescovo negazionista, aveva riferito che in realtà il presule aveva già lasciato Buenos Aires la scorsa domenica. Probabilmente, hanno riferito analisti locali, Williamson desiderava partire in incognito, anche per evitare il costante pressing della stampa alla quale è stato sottoposto ormai da settimane a Buenos Aires. Williamson è infatti sotto accusa per aver detto di non credere che siano esistite le camere a gas e per aver sostenuto che gli ebrei sterminati nei campi di concentramento furono circa 300 mila e non sei milioni. Quasi negli stessi minuti in cui le agenzie di stampa riferivano «dell'avvenuta partenza», Williamson si trovava in realtà all'aeroporto internazionale Ezeiza di Buenos Aires, dove - hanno riferito fonti locali - ha acquistato un biglietto aereo per il primo volo a Londra, senza cioè averlo prenotato prima.

© Copyright Corriere online

LEFEBVRIANI: WILLIAMSON RIENTRATO DA LONDRA DA ARGENTINA

(AGI) - Londra, 25 feb. - E' rientrato oggi nel suo Paese natale, la Gran Bretagna, Richard Nelson Williamson: il vescovo negazionista lefebvriano costretto a lasciare l'Argentina per decisione del governo locale, che una settimana fa lo aveva dichiarato persona non grata e gli aveva ingiunto di lasciare il Paese, pena in caso contrario l'espulsione forzata. L'aereo con cui monsignor Williamson, partito ieri, ha attraversato l'Oceano Atlantico e' atterrato in mattinata all'aeroporto londinese di Heathrow, dove ad attenderlo all'uscita del terminal arrivi il discusso prelato britannico e' stato accolto da decine di fotografi e tele-operatori, ma anche da una scorta di poliziotti armati fino ai denti, che lo hanno accompagnato verso ignota destinazione. Williamson, 69 anni, non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai giornalisti. Il vescovo ha suscitato un turbinio di polemiche negando la Shoah, e sostenendo che comunque sarebbe enormemente sovrastimato il numero degli ebrei sterminati nei lager nazisti: parole che hanno provocato grave imbarazzo al Vaticano, e a causa delle quali i vertici sud-americani della sua stessa comunita' ultra-conservatrice, la Fraternita' Sacerdotale di San Pio X, lo avevano rimosso dalla direzione del seminario che gli era stato affidato, alle porte di Buenos Aires.

© Copyright Agi

Bene...
R.

4 commenti:

Caterina63 ha detto...

Se certi giornali fossero così solerti nel descrivere le cronache magari di Gesù Cristo anzichè divertirsi dietro allo scoop del momento...sicuramente ogni lettore vrebbe da guadagnarci in moralità e istruzione...

esistono ancora le scuole di ETICA PROFESSIONALE?
^__^

Anonimo ha detto...

Auguriamoci che ora lo lascino in pace (magari a meditare sul suo riduzionismo, non negazionismo!) e non partano petizioni per cacciarlo dal suo paese.
Alessia

Caterina63 ha detto...

Cara Alessia....le tue parole mi hanno fatto venire a mente che: nessuno è profeta a casa propria...
^__^

chiarisco la mia citazione per non creare scandalo:
nessuno è perfetto, ergo anche mons. Williamson è caduto nella trappola tesa da Satana...ma la santità di una persona non sta nel non cadere, bensì nel rialzarsi ed accettare la croce ^__^

Ciò che mi ha colpito della vicenda è che nessuno si è premunito (dei giornalisti) di andarsi a leggere qualche sermone di Williamson nei quali, dal pulpito della Chiesa NON ha MAI parlato di politica o di questione storiche...ma solo ed esclusivamente di Gesù Cristo e di convrsine, magari con qualche tono accorato ma sempre in linea...

ergo: che si sia volutamente offuscare la virtù DELL'ORATORE a vantaggio di una sua debolezza per farlo fuori? ^__^
"nessuno è profeta a casa propria...."
Williamson sta già pagando il suo debito, ma tanti altri ancora no...

^__^

Anonimo ha detto...

Scusa Raffaella, anche se è dell'altra settimana, ti segnalo un'intervista sulla revoca della scomunica rilasciata da un altro vescovo lefebvriano. http://www.cfnews.org/Tissier-SyracuseInterview.htm