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Benedetto XVI critica l'avidità che ha portato alla crisi
"C'è l'idolatria dietro il crollo delle banche"
La scure di Benedetto contro l'idolatria del denaro e l'avarizia, contro "Mammona, oggi come sempre, oscura il vero Dio".
Rodolfo Lorenzoni
Un'accusa del Vicario di Cristo nei confronti dell'apoteosi dell'individualismo e della ricerca esclusiva del profitto personale. «Che cosa possono fare i sacerdoti per assistere i fedeli nell'attuale crisi?», ha chiesto un parroco.
E Benedetto, rispondendo a braccio, non ha esitato a deplorare con vigore peccati come l'avidità, che non vanno mai nascosti perché sono in grado di agire a livello profondo e di influenzare i rapporti tra gli uomini.
«Il crollo delle grandi banche americane mostra quello che è l'errore di fondo poiché l'avarizia e l'idolatria nascondono il vero Dio, ed è sempre la falsificazione di Dio in Mammona che ritorna».
La crisi economica non è frutto del caso, dice a tutti Benedetto XVI, ma deriva da uno sbaglio fondamentale e fatale, quello di mettere al posto del desiderio di Dio la rincorsa al danaro. Tanto che la prossima enciclica, incentrata sui temi sociali, conterrà una specifica e profonda riflessione che il Papa teologo sta già elaborando sulle ragioni della recession.
La Chiesa che Benedetto vuole è insomma vicina alla gente, è una Chiesa che sappia replicare agli interrogativi concreti dei fedeli e uscire da quei Palazzi che talvolta allontanano dalla comprensione dei problemi.
«Vorrei imparare da voi ad avvicinarmi alla realtà, perché nel Palazzo Apostolico sono anche un po' distante. Voi, invece, vivete giorno per giorno la realtà delle vostre parrocchie».
© Copyright Il Tempo, 27 febbraio 2009 consultabile online anche qui.
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