giovedì 4 giugno 2009
Benedetto XVI incoraggia l’Appello mondiale per la completa applicazione della Convenzione Onu sui diritti dei bambini (Radio Vaticana)
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Benedetto XVI incoraggia l’Appello mondiale per la completa applicazione della Convenzione Onu sui diritti dei bambini
E’ quanto mai urgente applicare in modo completo la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei bambini: è l’esortazione di Benedetto XVI in un messaggio, a firma del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, indirizzato al Bice, l’Ufficio internazionale cattolico dell’infanzia, in occasione del lancio, a Ginevra, di un “Appello mondiale a una nuova mobilitazione per l’infanzia”. Il documento del Papa è stato letto stamani dall’arcivescovo Silvano Maria Tomasi, che partecipa all’iniziativa promossa dal Bice. Lo stesso osservatore vaticano presso l’Onu di Ginevra parteciperà nel pomeriggio all’inaugurazione di una mostra fotografica dal titolo “Speranza e dignità per ogni bambino”. Il servizio di Alessandro Gisotti:
A 20 anni dalla ratifica, c’è un “bisogno urgente” di mettere in atto in modo completo la Convenzione Onu sui diritti dei bambini: è il vibrante appello di Benedetto XVI che esprime il suo vivo incoraggiamento all’Appello per l’infanzia, promosso dal Bice, organismo cattolico creato nel 1948 ed oggi presente in 77 Paesi. Questa applicazione, rileva il Papa, è ancora più necessaria “di fronte alle nuove sfide”. E mette l’accento sul “rispetto dell’involabile dignità e dei diritti dei bambini”, sul “riconoscimento della fondamentale missione educativa della famiglia” e sul “bisogno di un ambiente sociale stabile che possa favorire lo sviluppo fisico, culturale e morale di ogni bambino”. Il Pontefice non manca poi di incoraggiare le organizzazioni cattoliche, che, come tante altre ong, “continuano a lavorare generosamente per la corretta attuazione della Convenzione e la costruzione di un avvenire di speranza, sicurezza e felicità per i bambini del nostro mondo”. Dal canto suo, intervenendo al lancio dell’Appello del Bice a Ginevra, mons. Silvano Maria Tomasi ha assicurato l’impegno della Santa Sede in favore dell’iniziativa. “I bambini sono messaggeri di speranza”, ha detto l’osservatore vaticano all’Onu di Ginevra, che ha ribadito la necessità di dare completa applicazione alla Convenzione sui diritti dei bambini. Documento sul quale si sofferma in questa intervista di Philippa Hitchen, della nostra redazione inglese:
“Questa Convenzione ha dei principi fondamentali come il diritto alla vita, il diritto all’educazione, alla protezione, alla libertà dei bambini e, soprattutto, vede i bambini come delle persone che hanno diritto ad avere riconosciuti e rispettati i diritti umani propri di ogni persona. C’è bisogno di rinnovare lo sforzo di tradurli in azione. Per questo, il Bureau internazionale dell’infanzia (Bice) ha lanciato un appello globale per fare in modo che questi principi generali siano tradotti in azioni concrete. L’appello globale vuole scuotere l’insensibilità del mondo e arrivare a stimolare gli Stati a occuparsi ancora di misure concrete per questi bambini. In questa prospettiva, ci si impegna e si è voluto anche organizzare qui alle Nazioni Unite non solo un’attività di discussione di sensibilizzazione ma anche una mostra di disegni di bambini, di fotografie, che fanno vedere qual è la situazione reale nel mondo sui problemi dell’infanzia e quali sono le misure concrete che vengono intraprese: le buone pratiche per far uscire i bambini da queste situazioni che non rispettano in nessuna maniera la loro dignità”.
L’Appello per l’infanzia, promosso dal Bice, è frutto di un lavoro biennale e prende atto di una situazione di “regresso” nell’applicazione della Convenzione del 1989. Sui punti principali sottolineati da questo Appello, Fabio Colagrande ha intervistato Alessandra Aula, rappresentante del Bice presso le Nazioni Unite:
R. - L’appello mette al primo posto 10 sfide particolari, soprattutto il diritto alla vita, il diritto alla salute, il diritto all’educazione: in altre parole, i diritti fondamentali che in varie regioni del mondo sono ancora negati ai bambini. Un fenomeno che ci preoccupa molto e che l’appello evidenzia è quello che chiamiamo lo sradicamento tanto fisico quanto psicologico e intimo dei bambini e degli adolescenti a causa delle migrazioni, delle guerre, del cambio climatico e anche - per questo mi riferivo alla situazione anche intima e psicologica - della precarizzazione delle famiglie. Tutte queste cose fanno sì che il bambino, l’adolescente, non abbia più valori, principi di riferimento, e perda quelle che sono le sue radici tanto fisiche quanto morali. Questo ci preoccupa e vediamo che in questi ultimi venti anni le politiche pubbliche, le ong, la Chiesa, le congregazioni religiose si stanno impegnando per dare delle risposte.
D. - Tra l’altro, la crisi economica, che tutto il mondo sta vivendo in questi mesi, non migliora la situazione…
R. - Certamente i bambini, gli adolescenti, saranno e sono già il gruppo più vulnerabile. Saranno i primi a essere colpiti dalla crisi, sia dal punto di vista della povertà economica, sia della povertà spirituale, la povertà psicologica. Questo per noi, al Bice, è molto importante sottolinearlo.
(Montaggio a cura di Maria Brigini)
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