venerdì 12 giugno 2009

Carlo Di Cicco: la santità, una via aperta a tutti (Osservatore Romano)


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Una via aperta a tutti

Tempo fa i santi potevano apparire anche come figure sorpassate e polverose, agli occhi di società sempre più scintillanti e tecnologiche.
Poi è venuto il Vaticano ii che in uno dei suoi documenti più importanti - la costituzione Lumen gentium, che presenta al mondo moderno il volto e l'anima della Chiesa cattolica - ha dedicato un capitolo all'universale vocazione alla santità di ogni credente. A seguito di questo rilancio, si sono aggiornate le procedure per le cause di beatificazione e canonizzazione in uso da alcuni secoli.
In questa opera di aggiornamento, il rigore delle procedure per rispondere a una richiesta della pubblica opinione sempre più esigente, si è tuttavia accompagnato alla convinzione diffusa che una vita specchiata nel vangelo - possibilità aperta a tutti - rimane la migliore garanzia per dare credito alla presenza di Dio nella storia del mondo.
Il fascino dei santi cristiani ha conquistato i non praticanti e perfino numerosi non credenti che si sentono in sintonia con figure straordinarie quali san Francesco e madre Teresa forse a motivo della loro grande umanità.
Consapevole di questo richiamo per la verità molto antico e del fatto che nella canonizzazione dei santi è impegnata la credibilità del magistero pontificio, la Chiesa ha cercato di rendere la proclamazione dei santi sempre più accessibile, trasparente e comprensibile a tutti. Chiarendo in particolare le obiezioni, sia sul grado di verità dottrinale proprio di una canonizzazione, sia mediante l'esame accurato delle virtù dei candidati e la serietà dei miracoli attribuiti all'intercessione dei candidati agli onori degli altari.
Nella Curia romana opera un'apposita struttura a questo scopo, la Congregazione delle Cause dei Santi. Con una punta critica qualcuno l'ha definita la "fabbrica dei santi".
Un'immagine che non dispiace tuttavia all'arcivescovo Angelo Amato, che ora la presiede, a condizione che si tratti di una "fabbrica di alta qualità".
A tale scopo la procedura è diventata sempre più accurata e con Benedetto XVI ancora più esigente.
Tanto che, sebbene per figure molto popolari come Giovanni Paolo II si sia aperta una sorta di corsia preferenziale, il prefetto precisa che questo non annulla la procedura rigorosa che comunque deve essere seguita. "La nostra congregazione - ribadisce - non è un'istituzione devozionale, ma di alta teologia poiché cerca di riscontrare l'evidenza di vita in Cristo richiesta ai candidati agli onori degli altari. La santità è l'incarnazione concreta del vangelo in una persona".
Tra i tanti dottori in teologia e in storia della Chiesa, la sostanza dell'essere cristiani l'aveva capita bene un giovane allievo di don Bosco, quel prete santo che una volta definì la gioia come "la più bella creatura uscita dalle mani di Dio dopo l'amore" e che faceva consistere la santità dei suoi ragazzi nello stare molto allegri evitando il peccato. L'allievo è Domenico Savio che fu lesto a recepire la lezione, stilando un programma inconsueto per un giovanissimo: "Voglio farmi santo", e lo fondò su un impegno sbalorditivo per ogni tipo di adulto: "La morte ma non peccati". Don Bosco gli aveva detto: "È volontà di Dio che ci facciamo santi". Il concilio Vaticano ii avrebbe scritto cento anni dopo: "Tutti i fedeli di qualsiasi stato e grado sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità: da questa santità è promosso, anche nella società terrena, un tenore di vita più umano". Il più delle volte capita di leggere le più fantasiose analisi sulla Chiesa.
Il suo vero progetto invece è quello di spingere tutti sulla via della santità. Quando non lo si fa, nasce il problema. E allora guardare dentro la Congregazione delle Cause dei Santi - dicastero che nella forma rinnovata compie quarant'anni - è come guardare nel cuore della Chiesa.

c. d. c.

(©L'Osservatore Romano - 12-13 giugno 2009)

5 commenti:

SERAPHICUS ha detto...

Scusate, forse è il caldo, forse sono mal disposto, forse la giornata era troppo lunga, ma.......... quante chiacchiere mielose, inutili... Non ne posso più, chiedo scusa di nuovo.

Raffaella ha detto...

Tutti in piedi ed un sonoro applauso!!
Confesso la mia colpa: a volte pubblico leggendo solo alcune frasi, come nel caso di questo articolo :-))
R.

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella, scusa se ti scrivo qui, mnon saprei come fare. Ora, per la prima vola ho cliccato sul di rai vaticano,link presente in questo blog; e cosa vi leggo?
Un panegirico di Calvino, definito un riformatore della Chiesa!!!
Non volevo andare avanti con la lettura ma mi son turato il naso e l'ho fatto. Va bene l'articolo è stato scritto da un pastore valdese (che mi pare insegni pure, sic, in una università pontificia) ma chi lo pubblica non prende nessuna distanza e pertanto condivide ciò che nell'articolo si scrive che detto inparole povere è questo: l'elogio dell'eresia e degli eresiarchi.

nicola

Raffaella ha detto...

Benvenuto, Nicola :-))
Senza parole su Calvino...
R.

Anonimo ha detto...

E' giusto parlare di impressioni, difesa della dignita' delle istituzioni, di donne devote al cospetto di un uomo con un passato poco trasparente (peggio per loro), Italia che esce vittoriosa da questo confronto sembrerebbe 2 a 0.

Tutto va bene, ma perfavore si parli anche degli italiani che in Libia hanno PERSO TUTTO E IL GOVERNO CHIUDENDO GLI ACCORDI LI HA IGNORATI COMPLETAMENTE.

Perche' al centro di ogni cosa stanno le persone, i fatti, la realta', la verita', la lealta'...


Direi che sono degli italiani traditi dal loro stesso paese.



SCARICATI..... SACRIFICATI....



Ricordiamoli,

Grazie