sabato 8 agosto 2009

La Chiesa ricorda San Domenico, predicatore straordinario. Benedetto XVI: l'annuncio del Vangelo indispensabile per ogni cristiano (Radio Vaticana)


Vedi anche:

Il Papa nomina mons. Antonini nunzio in Serbia

Card. Ratzinger: "Oggi il ritenere che vi sia realmente una verità, una verità vincolante e valida nella storia stessa, nella figura di Gesù Cristo e della fede della Chiesa, viene ritenuto un fondamentalismo che si presenta come un autentico attentato contro lo spirito moderno e come una minaccia multiforme contro il suo bene principale, la tolleranza e la libertà" (1996)

Card. Levada: Testimoniare la Parola di Dio negli Stati Uniti (Osservatore Romano)

Mons. Eterovic: L'attenzione ecumenica al Sinodo sulla Parola (Osservatore Romano)

Chiesa gonfiabile a Cagliari. Per quella, l'Arcivescovo Mani non si è lasciato smuovere dalle proteste (Messainlatino)

Un grande pellegrinaggio di giovani francesi in Terra Santa (Edward Pentin)

Il Papa nella Tuscia: a Benedetto verrà donato un nuovo libro sui Papi a Viterbo (Ignazzi)

Caritas in veritate, card. Antonio Cañizares: Sulle strade dell'uomo (Osservatore Romano)

Visita del Papa a Viterbo: l'itinerario di Benedetto XVI in papamobile

La Conferenza Episcopale Tedesca ha comunicato che il Papa non si recherà in Germania nel 2010

La risposta di Francesco D'Agostino a Stefano Rodotà: Ragioniamo sulla vita. Senza maschere

L’annuncio di Cristo è il primo fattore dello sviluppo umano: un mese fa la pubblicazione della Caritas in veritate (Radio Vaticana)

Il Papa, la Chiesa e Repubblica (Nicola Currò)

Diaz è il nuovo ambasciatore Usa della Santa Sede (Bevilacqua)

Caritas in Veritate, Roberto de Mattei: La metafisica a fondamento della dottrina sociale della Chiesa (Radici Cristiane)

Card. Ratzinger: "Il libro di Giona e la sua prosecuzione neotestamentaria è la più decisa negazione del relativismo e dell’indifferenza che si possa immaginare" (2003)

Il vescovo di Cagliari proibisce il convegno sulla riforma del Santo Padre. Motivazione espressa? NESSUNA (Messainlatino)

Quel «piccolo infortunio» che ci ha restituito Joseph Ratzinger (Bruno Mastroianni)

Il Papa ed il Curato d'Ars: Un riscatto per la ragione mortificata (Botturi)

La Chiesa ricorda San Domenico, predicatore straordinario. Benedetto XVI: l'annuncio del Vangelo indispensabile per ogni cristiano

La Chiesa celebra oggi la memoria liturgica di San Domenico di Guzmán, che il Papa ha definito “modello” per la Chiesa, nell’Angelus di domenica scorsa. Fondatore dell’Ordine dei Frati Predicatori, meglio noti come Domenicani, San Domenico nasce in Spagna nel 1170. Dopo una vita spesa interamente al servizio dell’annuncio del Vangelo e della carità verso i più deboli, muore nel 1221 a Bologna. Nel 1234 viene canonizzato da Gregorio IX che di lui ebbe a dire: “Conosco un uomo, che seguì in tutto e per tutto il modo di vivere degli Apostoli”. L’Ordine dei Domenicani conta oggi più di 600 case con oltre 6000 membri. Il servizio di Alessandro Gisotti:

“Apriva bocca o per parlare con Dio nella preghiera o per parlare di Dio”: in questo detto, tramandato nei secoli, troviamo la cifra della vita umile e straordinaria di San Domenico di Guzmán. Un predicatore capace di coniugare fede e ragione, carità e verità. Nella sua adolescenza, mentre si prepara alla teologia, viene a contatto con le miserie causate dalle continue guerre e dalla carestia. Decide allora di vendere ogni bene superfluo per aiutare i poveri. D’altro canto, la grazia che più insistentemente chiede a Dio era proprio quella di una carità ardente. Terminati i suoi studi, viene inviato a predicare il Vangelo alle popolazioni della Francia meridionale, in balia degli eretici catari. L’esigenza di porre la Parola di Dio al centro della vita di ogni cristiano, così ardentemente sottolineata da San Domenico, non ha perso di attualità.
Ecco l’esortazione di Benedetto XVI all’apertura del Sinodo sulla Parola di Dio, il 5 ottobre scorso:

Avvertiamo tutti quanto sia necessario porre al centro della nostra vita la Parola di Dio, accogliere Cristo come unico nostro Redentore, come Regno di Dio in persona, per far sì che la sua luce illumini ogni ambito dell’umanità: dalla famiglia alla scuola, alla cultura, al lavoro, al tempo libero e agli altri settori della società e della nostra vita”.

Una Parola che va annunciata per le vie del mondo. E San Domenico, fedele al suo motto “predicare e camminare” lo fa instancabilmente. Dopo due viaggi missionari in Danimarca, Innocenzo III lo chiama a predicare nell’Albigese dove si impegna a sconfiggere l’eresia e a conquistare quante più anime possibili. Devotissimo della Vergine, insegna ai fedeli a meditare sui Misteri dell’Incarnazione: è il primo germe del Rosario. Negli anni, crescono gli amici che si stringono attorno a Domenico che matura la decisione di dare alla Predicazione forma stabile e organizzata.
E’ il 22 dicembre del 1216 quando Onorio III dà l’approvazione ufficiale all’Ordine dei Frati Predicatori. Lo zelo missionario di Domenico e dei suoi seguaci fa risuonare l’imperativo che San Paolo rivolge a se stesso: “Guai a me se non annuncio il Vangelo”. Un dovere non meno urgente oggi, come sottolinea il Pontefice:
“Diviene allora indispensabile per i cristiani di ogni continente essere pronti a rispondere a chiunque domandi ragione della speranza che è in loro (cfr 1 Pt 3,15), annunciando con gioia la Parola di Dio e vivendo senza compromessi il Vangelo”. (5 ottobre 2008)

Uomo di preghiera e di studio, si impegna con fervore per un dialogo fecondo tra fede e ragione. Sforzo che culminerà nell’opera del suo figlio spirituale San Tommaso D’Aquino. Non a caso, San Domenico invia i suoi Frati predicatori soprattutto a Parigi e a Bologna, principali centri universitari del tempo. E quell’intuizione è oggi particolarmente presente nel Magistero di Benedetto XVI:

“Il dialogo tra fede e ragione, se condotto con sincerità e rigore, offre la possibilità di percepire, in modo più efficace e convincente, la ragionevolezza della fede in Dio – non in un Dio qualsiasi ma in quel Dio che si è rivelato in Gesù Cristo – e altresì di mostrare che nello stesso Gesù Cristo si trova il compimento di ogni autentica aspirazione umana”.

Sfinito dal lavoro apostolico e dalle penitenze, San Domenico muore il 6 agosto del 1221 nel suo amato convento di Bologna. Ai suoi frati che lo circondavano con devozione filiale e ammirazione lascia questo testamento spirituale: “Abbiate la carità, conservate l’umiltà, accumulatevi i tesori della santa povertà”.

© Copyright Radio Vaticana

Nessun commento: