lunedì 19 gennaio 2009
Il Papa: «I cattolici si impegnino per difendere la famiglia» (Bobbio)
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«I cattolici si impegnino per difendere la famiglia»
Il Papa: un valore fondato sul matrimonio di un uomo e di una donna Videoconferenza col Messico. «Va sostenuta con misure legislative
nostro servizio
Alberto Bobbio
Città del Vaticano
Richiama tutti i cattolici del mondo all'«impegno pubblico» per difendere la famiglia e «riaffermare il valore unico e insostituibile» della famiglia «fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna». Benedetto XVI parla in diretta dal Palazzo Apostolico collegato via satellite con la piazza del santuario della Madonna di Guadalupe in Messico al termine della celebrazione delle Messa presieduta dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano.
Ribadisce le preoccupazioni della Chiesa per la famiglia e annuncia che il prossimo incontro mondiale, il VII di questi appuntamenti inventati da Giovanni Paolo II, si svolgerà a Milano nel 2012 sul tema «La famiglia, il lavoro e la festa».
Il Papa ha concluso ieri pomeriggio in Italia, mezzogiorno in Messico, l'incontro mondiale delle famiglie di Città del Messico, al quale non ha partecipato direttamente per non affaticarsi, visto anche l'altezza sul livello del mare della capitale messicana. Ha letto in spagnolo un discorso nel quale ha osservato che «la famiglia è un fondamento indispensabile per la società e i popoli, è un bene insostituibile per i figli, che hanno il diritto di nascere come frutto dell'amore e della donazione totale e generosa dei genitori».
Il Papa aveva seguito la solenne celebrazione, presieduta dal cardinale Bertone insieme a molti vescovi e cardinali, tra cui il primate del Messico, il cardinale Norberto Rivera Carrera, e il cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, da una sala del suo appartamento. Ha subito voluto «incoraggiare» i coniugi a essere «testimoni» dei «valori umani ed evangelici», perché in questo modo «i cristiani possono mettersi molto meglio al servizio della società». Ma ha immediatamente anche spiegato che non è una cosa facile l'«impegno educativo», poiché vi sono molte difficoltà provocate da un «fuorviante concetto di libertà», che esalta «i capricci e gli impulsi soggettivi dell'individuo».
A tutela delle famiglie ha chiesto di promuovere insieme «misure legislative e amministrative, che sostengono la famiglia nei suoi diritti inalienabili, necessari – ha sottolineato il Papa – perché essa possa proseguire nella sua straordinaria missione». In particolare Ratzinger si è riferito alle «famiglie numerose», che spesso dalla società non sono tutelate e vivono in mezzo a «incomprensioni», alle «famiglie che soffrono la povertà», a quelle dove ci sono malati e alle famiglie dei «migranti».
Ma ha voluto anche ricordare le famiglie cristiane che sono «perseguitate» a causa della loro fede. Oggi ciò accade soprattutto in India, nella regione dell'Orissa dove non solo i sacerdoti e le chiese, ma intere famiglie cristiane hanno subito gli attacchi dei fondamentalisti indù. E poi c'è il dramma dei cattolici in Medio Oriente costretti a lasciare sempre più numerosi le proprie case e le proprie città.
Sui diritti della famiglia e sugli aiuti di cui deve essere oggetto da parte dei legislatori, Benedetto XVI aveva insistito anche nel videomessaggio registrato e trasmesso sabato nel tardo pomeriggio ora messicana, quando in Italia era ormai notte fonda.
Il testo è stato pubblicato ieri mattina dalla Sala Stampa della Santa Sede.
Il Papa chiede di non confondere la famiglia con «altre forme di convivenza», sollecita gli Stati a offrire protezione «giuridica, culturale, sociale e sanitaria» e «aiuti economici» in base al numero di figli, e di garantire la «libertà educativa» nella «scelta della scuola». È necessario, secondo il Pontefice, «sviluppare una cultura e una politica per la famiglia», che tenga conto anche delle indicazioni che vengono «dalla organizzazioni in cui si sono associate le stesse famiglie».
Benedetto XVI ha sottolineato più volte il ruolo delle associazioni familiari, che a Città del Messico sono state protagoniste di numerosi incontri e dibattiti. Esse hanno un riconoscimento nella Chiesa, ma fanno fatica a fare sentire la loro voce nei Parlamenti e nella società civile di molte nazioni.
Il Papa ha chiesto alle associazioni di «coordinarsi» e di «collaborare» in modo che le azioni di pressioni e le loro attività nella società siano «più incisive». La questione delle politiche familiari, con una particolare attenzione al lavoro, ma anche al riposo dopo i molti impegni che le coppie di genitori devono sopportare, sarà al centro del prossimo incontro di Milano tra tre anni.
Il Papa infatti ripropone la riflessione sulla «festa» e quindi sul ruolo centrale, per i cattolici, della domenica, che aveva in passato molte volte sollecitato. Il cardinale Tettamanzi in serata con una dichiarazione ha ringraziato il Papa per aver scelto Milano, confermando l'impegno della sua diocesi ad accrescere «l'attenzione pastorale verso la famiglia, cellula fondamentale della società».
© Copyright Eco di Bergamo, 19 gennaio 2009
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