martedì 10 marzo 2009
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Il discorso sugli effetti della crisi e l'integrazione tra i popoli
"Roma faro di vita"
La crisi economica, l'integrazione tra i popoli, l'impegno degli amministratori ma sempre con lo stesso orizzonte: la città eterna. "Vivo a Roma da tantissimi anni, ormai sono diventato un po' romano".
Sorride Benedetto XVI mentre si rivolge ai cittadini dalla loggia del Campidoglio. A mezzogiorno si affaccia dal Palazzo Senatorio e riprende Giovanni XXIII: «Rientrando nelle vostre case, comunità e parrocchie, dite a quanti incontrerete che il Papa assicura a tutti la sua comprensione, la sua vicinanza spirituale e la sua preghiera». Per il Pontefice «Roma è bella per le vestigia della sua antichità, per le istituzioni culturali e i monumenti che ne narrano la storia, per le chiese e i suoi molteplici capolavori d'arte. Ma Roma è bella soprattutto per la generosità e la santità di tanti suoi figli».
Un'ora prima del saluto ai romani, Papa Ratzinger non aveva rinunciato a mostrare il suo sostegno alla città nell'aula del Consiglio comunale, accanto al sindaco Alemanno, agli assessori, al presidente della Regione Lazio Marrazzo, a ministri e sottosegretari. Dopo aver scritto sul libro d'oro «Omnibus qui sunt Romae, pax a Deo» («A quanti sono a Roma, pace da Dio», frase tratta dalla Lettera ai romani di San Paolo), il Papa ha ricordato i suoi predecessori in visita al Campidoglio: «La breve sosta del beato Pio IX» il 16 settembre 1870, poi Paolo VI il 16 aprile 1966, infine Giovanni Paolo II il 15 gennaio 1998. «Sono gesti - ha ricordato Ratzinger - che testimoniano l'affetto e la stima che i Successori di Pietro nutrono da sempre nei confronti di Roma» che definisce, con un'espressione di Prudenzio, «madre accogliente dei popoli».
Il Papa si è voluto soffermare sul compito difficile di governare Roma: «Sono qui quest'oggi per incoraggiare l'impegno non facile di voi amministratori al servizio di questa singolare metropoli; per condividere le attese e le speranze degli abitanti e ascoltarne le preoccupazioni e i problemi di cui voi vi fate responsabili interpreti in questo Palazzo». Il Pontefice ha sottolineato la Capitale «faro di vita e di libertà, di civiltà morale e di sviluppo sostenibile, promosso nel rispetto della dignità di ogni essere umano e della sua fede religiosa» e ha assicurato che «la Chiesa cattolica, come sempre, non farà mancare il suo attivo sostegno a ogni iniziativa culturale e sociale rivolta a promuovere il bene autentico di ogni persona e della città nel suo insieme».
Infine Benedetto XVI si è concentrato sugli effetti della crisi economica: «Anche a Roma va crescendo il numero di coloro che, perdendo l'occupazione, vengono a trovarsi in condizioni precarie e talora non riescono a fare fronte agli impegni finanziari assunti, penso ad esempio all'acquisto o la locazione della casa. Occorre allora uno sforzo concorde fra le diverse istituzioni per venire incontro a quanti vivono nella povertà». E sull'integrazione tra culture differenti Ratzinger spiega: «Talvolta è faticosa e complessa. Da parte della comunità cattolica non verrà mai meno un convinto apporto per trovare modalità sempre più adatte alla tutela dei diritti fondamentali della persona nel rispetto della legalità».
© Copyright Il Tempo, 10 marzo 2009 consultabile online anche qui.
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