mercoledì 17 giugno 2009

Il Papa: il G8 ascolti i leader religiosi. Il commento di Maria Voce, presidente dei Focolari (Radio Vaticana)


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Benedetto XVI: il G8 ascolti i leader religiosi. Il commento di Maria Voce, presidente dei Focolari

Le religioni hanno molto da offrire ai leader politici: è quanto ribadito, stamani, da Benedetto XVI, che salutando i pellegrini di lingua inglese, all’udienza generale, ha rivolto un pensiero speciale ai partecipanti al IV Summit dei leader religiosi in occasione del G8. All’evento, che si conclude stasera a Roma dopo due giorni di lavori, prendono parte oltre cento leader religiosi uniti nel ribadire il ruolo dei credenti nella costruzione di un mondo di pace. Il servizio di Alessandro Gisotti:

Benedetto XVI sostiene l’impegno dei leader religiosi mondiali in favore della pace e loda il “G8 delle religioni”, iniziativa che ribadisce il ruolo fondamentale dei valori spirituali nella vita dei popoli e di ogni persona. All’udienza generale, il Papa ha parole di apprezzamento per i promotori del Vertice:

I am confident that it will do much to draw the attention…

“Sono sicuro – è la convinzione del Pontefice – che questo evento farà molto per calamitare l’attenzione dei leader politici del mondo sull’importanza delle religioni all’interno del tessuto sociale di ogni società”. Un Summit, ha aggiunto, che mette l’accento sul dovere dei leader di promuovere leggi e politiche che sostengano il bene comune. E sul contributo che le religioni possono dare alla società, specie in un periodo di crisi, si è soffermato ieri il cardinale Jean-Louis Tauran. Il presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso ha affermato che l’ambizione dei leader religiosi è di “illuminare la riflessione” dei capi politici “da un punto di vista etico e aprire gli spiriti e i cuori alla ricerca del bene comune”. I responsabili delle istituzioni, ha avvertito il porporato, devono porsi la domanda se “la politica, l’economia, le leggi sono al servizio della persona umana creata ad immagine di Dio”. Serve “un esame di coscienza”, è l’esortazione del cardinale Tauran, che ha aggiunto: “In un mondo globalizzato, illuminiamo la loro strada perché nascano solidarietà concrete”.

Il Vertice delle religioni, che si tiene a Villa Madama ed è iniziato, ieri nella mattinata, con una visita degli oltre cento leader religiosi alle popolazioni dell’Aquila colpite dal terribile sisma del 6 aprile scorso, si concluderà nella serata di oggi con l’approvazione di un documento finale. Altro momento importante, ieri pomeriggio, l’incontro dei partecipanti al Summit con il presidente della Repubblica, al Palazzo del Quirinale. Giorgio Napolitano ha sottolineato che è “essenziale un ristabilimento di valori spirituali e morali che sono stati largamente assenti” nelle scelte “di molti soggetti economici e politici del mondo negli anni scorsi”. Valori, ha detto, che possiamo trovare proprio nelle religioni mondiali. Nella nostra visione, ha aggiunto, “riconosciamo pienamente” che “il fatto religioso, la presenza religiosa” hanno una “dimensione pubblica e un valore pubblico”.

E stamani, è intervenuta al “Summit delle Religioni” anche Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, che in questa intervista di Alessandro Gisotti si sofferma sui frutti che possono portare iniziative come questo Vertice in corso a Roma:

R. – Il primo frutto è proprio questo fatto di potersi guardare in faccia e parlare costruendo dei rapporti; quindi, il primo frutto è proprio a livello personale: però questi rapporti non restano fine a se stessi, evidentemente, perché poi ognuno credo che porti, nel proprio ambito ed anche nella comunità religiosa cui appartiene, una nuova speranza, perché sente che si tratta di valori condivisi che investono un po’ tutte le persone, tutti gli esseri umani di buona volontà ed anche una nuova presa di coscienza che abbiamo davvero, in quanto persone appartenenti alle diverse religioni, la nostra parola da dire all’umanità.

D. – Viviamo un periodo di grande crisi, economica ma non solo; che cosa possono dare le grandi religioni ad un’umanità un po’ smarrita?

R. – Io penso che possano dare degli ideali sicuri, cioè l’ideale della fraternità, e far vedere che c’è un piano di Dio sull’umanità, per fare dell’umanità una famiglia e quindi costruire rapporti di famiglia non solo fra gli uomini, ma anche fra i popoli, e questo è un messaggio che, partendo dalle religioni, può arrivare alle persone che contano, anche nella politica dei vari Stati.

D. – Dal cardinale Tauran al presidente della Repubblica italiana Napolitano, c’è una condivisione: servono i valori spirituali, anche di fronte alla crisi economica?

R. – Penso proprio di sì. Penso che servano i valori spirituali, perché la crisi economica, in fondo, è una crisi legata a delle sperequazioni che sono nate dall’odio, dalla guerra, dalla sopraffazione, quindi dai mali che, purtroppo, sono entrati nel cuore dell’uomo. Quindi, se al posto di questi si mette l’amore, si mettono i valori spirituali, penso che questo può provocare un’inversione di tendenza, e quindi arrivare anche a dei risultati concreti.

D. – Con questo vertice si vuole anche sottolineare la dimensione pubblica delle religioni…

R. – Certo. Proprio negli interventi di stamattina, c’era quello del rappresentante del Canada – che ospiterà il vertice il prossimo anno –il quale affermava anche quest’intenzione: cioè che i membri del summit religioso potessero incontrare i membri effettivi del G8.

D. – Il G8 è ormai alle porte, e alle porte è anche – il Papa stesso lo ha detto - la pubblicazione di un’enciclica sociale; anche questo può essere un contributo importante…

R. – Assolutamente. Noi aspettiamo quest’enciclica con grande gioia, ci sembra anche che questa presa di coscienza della Chiesa – che si esprime attraverso il Papa nell’enciclica sociale – può essere un grandissimo aiuto per attuare quello che Gesù vuole.

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