sabato 27 dicembre 2008

Il 2008 di Papa Benedetto secondo l'agenzia Asca: un Pontefice non "star", ma un pastore non sempre compreso


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Su segnalazione di Scenron leggiamo:

2008/VATICANO: BENEDETTO XVI NON 'STAR' MA PASTORE NON SEMPRE COMPRESO

(ASCA) - Roma, 27 dic

Nel discorso che tradizionalmente fa il bilancio dell'anno che si appresta a finire - quello rivolto alla Curia in occasione dello scambio degli auguri natalizi - papa Benedetto XVI ha voluto mettere il risalto, del 2008, proprio il grande incontro con i giovani nella citta' australiana di Sidney.
Il pontefice, certamente, ha messo in chiaro che questi eventi non sono come un concerto rock di cui il papa sia la ''star''.
Ma ha anche difeso con vigore una kermesse che ha ereditato da Giovanni Paolo II e che, secondo molti, non e' nelle sue corde di pontefice. Invece, Ratzinger ha contestato chi pensa che queste giornate siano soltanto ''una variante della moderna cultura giovanile'', ''un grande spettacolo, anche bello, ma di poco significato per la questione sulla fede''.
Nelle Gmg, come in tutto il resto, il papa ha ricordato che la sua figura e l'intera celebrazione e' li' perche' ''rimanda all'Altro che sta in mezzo a noi. E' questo che rende lieta e aperta la vita e unisce gli uni con gli altri in una gioia che non e' paragonabile con l'estasi di un festival rock''.

I VIAGGI.

Sono stati due i grandi viaggi di papa Benedetto XVI che hanno segnato l'anno vaticano: quello in primavera negli Stati Uniti e quello a settembre in Francia. Nel primo, il pontefice ha potuto suggellare la sua stretta intesa con il presidente uscente degli Usa George W. Bush, all'insegna di un riconoscimento pieno del ruolo pubblico e attivo della fede nella societa'.
Bush ha voluto rendere un omaggio quasi senza precedenti al pontefice, organizzando per lui un sontuoso banchetto nel giardino della Casa Bianca in occasione del suo 80.esimo compleanno. E il tema della laicita' ha dominato anche la breve trasferta francese di papa Ratzinger. Li', nella terra natale della 'laicite'', il capo della Chiesa di Roma ha incassato dal presidente Nicolas Sarkozy il riconoscimento che una ''laicita' positiva'', che non vuole piu' relegare la religione fuori dalla sfera pubblica come fatto unicamente privato, e' un motore indispensabile per il buon funzionamento della societa'.

Onu

Ma il punto piu' alto della visita Oltreoceano del pontefice e' stata la solenne 'lectio' pronunciata di fronte all'Assemblea Generale dell'Onu, a New York, in occasione del 60.esimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. Un discorso che e' stato l'occasione, per Ratzinger, per offrire ancora una volta il sostegno della Chiesa alla promozione di questi diritti nel mondo, nell'ottica di una difesa integrale della persona che, da una parte, non vuole 'inventare' nuovi diritti per l'uomo e, dall'altra, si appoggia a quella ''legge naturale'', valida per tutti gli uomini, di cui la Chiesa vuole farsi fedele interprete. Eppure, proprio con l'Onu la Santa Sede ha avuto alcuni degli scontri piu' vivi dell'anno: da quello con le organizzazioni internazionali, segnate, a dire di Benedetto XVI, da una ''logica relativistica'' a quello legato alla proposta europea di una risoluzione per la depenalizzazione dell'omosessualita' a livello globale, in discussione in questi giorni al Palazzo di Vetro. IL

CASO ELUANA.

A dominare invece il dibattito italiano e' stata - ed e' tutt'oggi - la vicenda senza fine di Eluana Englaro, la donna in stato vegetativo permanente da quasi 17 anni, attorno al quale la Chiesa e la politica combattono una battaglia sui temi piu' delicati della bioetica, dal testamento biologico alla 'fine della vita'. La sentenza della Corte d'Appello di Milano, confermata in via definitiva dalla Cassazione, che autorizza il distacco del sondino che alimenta e tiene in vita Eluana, ha cambiato le carte in tavola per la Chiesa e costretto ad un aggiustamento di linea: dal 'no' categorico ad una legge che regolasse la questione del 'finevita' espresso a suo tempo dal segretario generale della Cei Giuseppe Betori al 'si'' ad una simile legge, purche' rispetti determinati paletti, affermato un po' a sorpresa dal presidente Cei Angelo Bagnasco in ottobre. In mezzo, un dibattito acceso che ha coinvolto associazioni cattoliche, ha visto il sostanziale accordo dei politici cattolici di entrambi gli schieramenti ed ha avuto echi persino in Vaticano...

IL DIBATTITO SULLA MORTE CEREBRALE.

Oltretevere, a scatenare il dibattito sulla fine della vita e' stato un editoriale pubblicato il 3 novembre da Lucetta Scaraffia sull'Osservatore Romano. La storica criticava quello che da 40 anni e' il criterio universalmente accettato a livello medico, e condiviso anche dalla Chiesa cattolica, per determinare la morte di una persona: l'encefalogramma piatto, ovvero la 'morte cerebrale'. Chiamando in causa la ''lobby dei trapianti'', la Scaraffia auspicava tra le righe un ritorno al criterio precedente, quello dell'arresto cardiaco. La reazione, anche all'interno del Vaticano stesso, e' stata immediata, con una secca smentita del portavoce Federico Lombardi e un coro di voci, soprattutto cattoliche, in difesa del criterio della 'morte cerebrale', necessario per effettuare i trapianti che salvano la vita di migliaia di persone ogni anno. Eppure, la questione all'interno della Chiesa e' aperta, e in un discorso pronunciato in novembre da papa Benedetto XVI c'e' chi ha ravvisato un'apertura di credito nei confronti degli scettici.

LA VISITA MANCATA A LA SAPIENZA.

Quando il rettore dell'universita' romana ''La Sapienza'', Renato Guarini, ha invitato papa Benedetto XVI per una 'lectio magistralis' in occasione dell'apertura dell'anno accademico, probabilmente non immaginava che avrebbe scatenato una crisi cosi' profonda nei rapporti tra Vaticano e Italia da aver portato, secondo qualcuno, alla caduta del governo Prodi. Eppure e' proprio quello che e' successo: in seguito alla diffusione di una lettera di 67 professori, non priva di inesattezze nei riferimenti ai testi del pontefice, inviata al rettore gia' mesi prima per esprimere i propri dubbi sull'opportunita' di invitare il papa in un tempio della cultura laica, si scatenano una serie di proteste e iniziative da parte di studenti contrapposti di sinistra e destra che inducono il Vaticano, alla vigilia della visita stessa, ad annullare repentinamente la 'lectio'. In seguito, lo scatenarsi di un'aspra serie di recriminazioni politiche sulla ''responsabilita''' della rinuncia porta ad una manifestazione di solidarieta' nei confronti del pontefice convocata dall'allora vicario di Roma Camillo Ruini, a cui partecipera' anche il ministro Clemente Mastella, di li' a poco dimissionario dal governo Prodi...

IL RAPPORTO CON I FRATELLI EBREI.

La liberalizzazione dell'uso della messa tridentina, normalmente conosciuta come 'messa in latino' e cara ai tradizionalisti cattolici contrari alle riforme del Concilio Vaticano II, non ha cessato di dare grattacapi a papa Benedetto XVI e alla Chiesa nel corso di quest'anno. La modifica della ''preghiera per la conversione degli ebrei'' contenuta nel rito antico, decisa dal Vaticano in seguito alle proteste della comunita' ebraica internazionale, viene ritenuta dai rabbini di tutto il mondo una 'toppa peggiore del buco' e ha portato ad un brusco raffreddamento delle relazioni ebraico-cattoliche, in Italia e non solo. La questione e' sensibile perche' ogni accenno, seppure velato, alla ''conversione'' degli ebrei alla verita' cristiana porta con se' il ricordo indelebile delle persecuzioni di cui per secoli i ''fratelli maggiori'', secondo l'espressione di papa Wojtyla, sono stati oggetto nell'Europa cristiana. La questione si e' poi intrecciata con il controverso processo di beatificazione di... PIO XII. Di papa Pacelli ricorreva quest'anno il cinquantesimo della morte, celebrato solennemente in Vaticano con una messa a cui hanno partecipato tutti i vescovi convenuti a Roma per il Sinodo sulla Parola di Dio. Malgrado il profluvio di iniziative organizzate dalla Chiesa per commemorarlo, e le parole di elogio che lo stesso papa Benedetto XVI gli ha riservato, ricordando come ''non risparmio' sforzi, ovunque fosse possibile'', per proteggere gli ebrei perseguitati dai nazisti, la beatificazione di Pio XII rimane pero' sospesa. Lo stesso pontefice, in ottobre, ha invitato sibillinamente a pregare ''perche' prosegua felicemente la causa di beatificazione del Servo di Dio Pio XII'' e, secondo un testimone, avrebbe accolto l'invito fattogli da una delegazione internazionale di rabbini di rimandare l'elevazione agli altari di papa Pacelli finche' non sara' stata gettata una luce piu' chiara sul suo atteggiamento nei confronti degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. Resta il fatto che le voci insistenti, anche se non confermate ancora ufficialmente, di un viaggio del papa in Israele nel 2009 assicurano che la questione restera' aperta anche l'anno prossimo.

IL SINODO.

Nella vita interna della Chiesa, l'evento chiave del 2008 e' stato senza dubbio il Sinodo dei Vescovi, la grande assise in cui prelati di tutto il mondo si riuniscono per discutere su temi di grande rilevanza per la Chiesa ed elaborare proposte da sottoporre al pontefice. Il Sinodo di quest'anno e' stato dedicato alla Parola di Dio, per cercare di fare il punto su quanto la promessa del Concilio Vaticano II di rimettere il rapporto diretto con la Bibbia al centro della vita dei cattolici sia stata mantenuta. E se la dimestichezza degli occidentali in generale, e degli italiani in particolare, con il testo sacro sembra essere ancora scarsa, dall'assise sinodale sono arrivate alcune proposteoperative dal carattere sicuramente innovativo: da quella di dare un ruolo piu' attivo e riconosciuto alle donne nella vita della Chiesa, e in particolare nella celebrazione della messa, a quella di dedicare piu' attenzione alle omelie domenicali per i preti, considerate dai fedeli spesso noiose e prive di 'mordente' sulla vita reale. ISLAM. Il 2008 e' stato anche l'anno in cui il dialogo tra cristiani e musulmani, dopo il gelo provocato dalla lezione di Ratisbona di papa Benedetto XVI, ha conosciuto un vero e proprio 'salto di qualita''. Riavviato dalla ''Lettera dei 138'' saggi e studiosi musulmani, indirizzata a tutti i leader cristiani del mondo, questo dialogo ha ricevuto la sua consacrazione definitiva con il Forum cattolico-musulmano che si e' svolto dal 4 al 6 novembre a Roma. In quella sede, accanto al ''dialogo delle culture'' piu' volte evocato dal pontefice (da ultimo, nella prefazione al libro di Marcello Pera, ''Perche' dobbiamo dirci cristiani''), cattolici e islamici si sono confrontati anche sui fondamenti teologici delle loro fedi, per gettare le basi di una cooperazione sui temi del rifiuto della violenza, dello sviluppo, della difesa della vita e del rifiuto del secolarismo tra le due principali fedi monoteistiche del mondo.

PERSECUZIONI.

Le ''persecuzioni'' contro i cristiani e il ''martirio'' di preti, monaci, suore e semplici fedeli sono parole tornate tristemente di attualita' nel corso di quest'anno: dalle violenze generalizzate nello stato indiano dell'Orissa alla situazione esplosiva del nord della Nigeria, dal sempre precario equilibrio tra le diverse comunita' religiose del Libano alla fuga dei cristiani iracheni dal loro martoriato Paese, le violenze contro i cristiani hanno segnato a piu' riprese il 2008. Papa Benedetto XVI ha piu' volte preso la parola per chiedere che vengano difesi e rispettati, e ha chiesto a tutti i cristianidi pregare per loro. Da ultimo, e' stato il caso delle due suore piemontesi rapite in Kenya a ricordare come la liberta' religiosa, diritto umano ritenuto dal Vaticano il ''fondamento'' di tutte le altre liberta' dell'uomo, sia in molte parti del mondo poco piu' che una promessa.

© Copyright Asca

Da condividere in gran parte questa analisi anche se non capisco che cosa c'entri il Papa con Eluana o con l'interpretazione pedestre delle parole di Mons. Migliore.
Non risulta che abbia mai detto alcunche' in proposito.
Inoltre ricordo che le aperture di Giovanni Paolo II verso gli Ebrei non sarebbero state possibili senza l'apporto teologico di Joseph Ratzinger, dato ormai pacifico presso tutti gli esponenti del mondo ebraico
.
R.

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