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di LUIGI ACCATTOLI
Le giornate della gioventù inventate da Wojtyla provocano Ratzinger a interrogarsi sulla loro validità ogni volta che ne parla: egli non ne avrebbe preso l'iniziativa, ma le considera una risorsa per l'aggancio con il mondo dei ragazzi e le porta avanti cercando di renderle più «adoranti» ed evitando di partecipare a momenti di puro spettacolo che il predecessore non disdegnava.
Ieri le ha difese a lungo parlando alla Curia, come ad assicurare che sono molto di più di semplici «feste» e che non c'è nessun rischio che il Papa svolga in esse la funzione di una «star».
Ma da chi in definitiva le ha difese, essendo ormai lodate quasi da tutti nella Chiesa? Si direbbe che le abbia difese prima di tutto da se stesso e da chi più gli somiglia — nella Curia — in severità e ritrosia verso i festival e le star.
© Copyright Corriere della sera, 23 dicembre 2008 consultabile online anche qui.
Le parole "severità" e "ritrosia" non si addicono a Papa Benedetto.
Sono sfavorevolmente sorpresa da questo commento che riporta a galla vecchi pregiudizi mediatici verso il Santo Padre.
R.
5 commenti:
cara, o l'italiano gli è venuto male o semplicemente non vuole che si tocchi il totem delle GMG. Del resto non è che l'articolo sia così lungo da permettere delle sottili esegesi.Mah.
perché tanti quesiti contorti? sarò un po' naive, ma non mi è parsa difficile l'interpretazione delle parole del Papa: si è trovato a dover "difendere" le GMG, che più volte ha definito felice intuizione del suo amico e predecessore Karol Wojtyla, esattamente come ancora oggi, spesso, si trova a dover difendere il Concilio Vaticano II o gli incontri interreligiosi: non da se stesso, ma da quelle interpretazioni dell'evento che rischiano di renderlo fine a se stesso, al punto da far diventare praticamente irrilevante la questione della fede in Cristo.
In fondo non dovrebbe stupire, ma essere accettata come per scontata, la considerazione secondo cui il Papa non è una star ma sempre e solo il Vicario che ha il compito di rimandare a Colui che è il totalmente Altro. Che abbia fatto tanto rumore, tutto sommato, la dice lunga su quanto fosse necessaria.
Raffaella, da quando Accattoli ha il blog, che io leggo sempre, ti devo confessare che ho rivalutato il suo atteggiamento nei confronti del nostro Papa. Agli inizi era tutt'altro che benevolo nei suoi confronti, almeno questa era la mia sensazione, poi è andato mutando e sono convinta che voglia sinceramente bene al Papa. Del resto, psicologicamente parlando, è comprensibile. La gran parte dei vaticanisti di lungo corso hanno vissuto quasi trent'anni a stretto contatto con Papa Wojtyla, quasi una simbiosi. Un periodo talmente lungo che sembrava non dovesse finire mai. Per cui tenderei a pensare a un articolo venuto maluccio che si presta a fraintendimenti al di là delle reali intenzioni dello scrivente.
Carissima, un affettuoso abbraccio a te a tutti gli amici del blog. Auguro a voi tutti un sereno e gioioso Natale del Signore e un felice anno nuovo in grazia di Dio. Un abbraccio e un augurio tutto speciale al nostro amatissimo Papa Benedetto, che il Signore ce lo conservi e lo protegga.
Alessia
Luigi Accattoli è alla vigilia del suo ritiro.
Forse questo è un dei suoi ultimi commenti sul Corsera, spero che non lascerà il suo giornale con dei commenti di questo tipo che descrivono un Papa severo e "ritroso", allontanadosi così dalla oggettività e presa di distanza da certe manifestazioni che lo caratterizzano.
Spesso quando si è alla fine di un lavoro, di un mandato e non si rischia più nulla...si leva l`ancora..."on lâche les amarres"....
Spero che questo non sia il fondo del pensiero di Accattoli, spero che altri articoli verranno, più conformi al rispetto e anche ammirazione per il Papa poeta che Accattoli ha spesso mostrato nel suo blog.
Buon Natale carissima Alessia :-))
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