sabato 27 dicembre 2008

Squarciato il velo di silenzio sulle suore rapite, il Papa: «Dio converta il cuore dei rapitori» (Giansoldati)


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Squarciato il velo di silenzio: «Dio converta il cuore dei rapitori»

di FRANCA GIANSOLDATI

CITTA’ DEL VATICANO – Il velo di silenzio che avvolge il destino delle suore italiane rapite in Kenya agli inizi di novembre, è stato squarciato ieri mattina da Papa Ratzinger. L’Angelus di Santo Stefano, primo martire cristiano, l’ha voluto dedicare proprio a loro. E’ da circa un mese che non si parla più delle sorti di suor Caterina Giraudo e di suor Maria Teresa Olivero, sequestrate in una zona di confine da un gruppo di estremisti islamici che le avrebbero portate in Somalia. Mentre le trattative proseguono a singhiozzo,l’appello per la loro liberazione è stato esteso da Benedetto XVI a tutti coloro che, in ogni angolo del mondo, dal Medio Oriente fino all’America Latina, vivono una medesima condizione. «Dio converta il cuore dei rapitori» ha detto, affacciandosi dalla finestra del Palazzo Apostolico.
Le due religiose originarie di Cuneo, di 61 e 67 anni, appartenenti al Centro Charles de Foucauld, sono state rapite a Elwak, nel distretto settentrionale keniota di Mandera, a pochi chilometri dal confine somalo. Il gruppo armato che le ha trascinate via nel cuore della notte, ha fatto irruzione nella casa missionaria con inaudita violenza. Suor Giraudo e suor Maria Teresa sono delle veterane della zona, conoscono bene gli usi e i costumi della gente, sanno come muoversi e la gente le apprezza per il lavoro verso i bambini e i sofferenti.
Il giorno dopo il blitz, le consorelle, ancora sotto shock, hanno riferito di raffiche di mitra sparate anche contro gli edifici governativi. «E’ stato un attacco violento. Hanno sparato per mezz’ora in aria».
Il Papa ha invitato i fedeli a riflettere. «Nell’atmosfera natalizia – ha detto – si avverte più forte la preoccupazione per quanti si trovano in situazioni di sofferenza e di grave difficoltà. Il mio pensiero va, tra gli altri, alle due consacrate italiane, sequestrate da più di un mese e mezzo assieme a un gruppo di loro collaboratori locali. Vorrei che in questo momento sentissero la solidarietà del Papa e di tutta la Chiesa». Poi si è appellato ai sequestratori, sottolineando che le religiose svolgevano un «disinteressato servizio ai fratelli più poveri». L’aggettivo «disinteressato» non è stato scelto a caso. Sin dall’inizio del rapimento, infatti, i rappresentanti della Chiesa locale, così come il nunzio apostolico, hanno fatto di tutto per rassicurare le comunità islamiche somale e keniote che le religiose si occupavano di carità e non certo di conversioni.
Se la seconda parte dell’Angelus si è concentrata sulla sorte delle due religiose prese in ostaggio, la prima parte è servita per ricordare ai cristiani il divieto di «rispondere al male con il male», bensì solo «con la forza della verità e dell’amore». La testimonianza di Santo Stefano è stata decisiva per la stessa conversione di San Paolo.
«Saulo perseguitava i cristiani ed aveva collaborato pure alla lapidazione di Stefano: lo aveva visto morire sotto i colpi delle pietre e soprattutto aveva visto il modo in cui Stefano era morto: come Cristo, cioè pregando e perdonando i suoi uccisori».
«Cari fratelli – ha concluso il pontefice – vediamo realizzarsi i primi frutti della salvezza che il Natale di Cristo ha recato all’umanità, la vittoria della vita sulla morte, la vittoria dell’amore sull’odio, della luce della verità sulle tenebre della menzogna».
Nel messaggio urbi et orbi di Natale dal Papa il grido basta guerre nel mondo, in Terra santa, in Libano, in Iraq, nello Zimbabwe, in Congo, nel Darfur, in Somalia. Il primo pensiero però è andato alla Terra Santa, dove il Papa si recherà il prossimo maggio 2009. «La Luce divina di Betlemme - ha detto - si diffonda in Terra Santa, dove l'orizzonte sembra tornare a farsi cupo per gli israeliani e i palestinesi; si diffonda in Libano, in Iraq e ovunque nel Medio Oriente. Fecondi gli sforzi di quanti non si rassegnano alla logica perversa dello scontro».

© Copyright Il Messaggero, 27 dicembre 2008 consultabile online anche qui.

Purtroppo esistono sequestri di serie A e sequestri di serie B o Z.
Ricordate quando furono rapite le due Simone? O i giornalisti di Repubblica (Mastrogiacomo) e del Manifesto (Sgrena)?
Sit in, manifestazioni, fiaccolate.
Quando ci sono di mezzo due suore silenzio assoluto.
Deve intervenire il Papa per ottenere un minimo di attenzione.
Che pena...

R.

1 commento:

Anonimo ha detto...

A dire il vero era stata la farnesina a richiedere il silenzio stampa per poter agire meglio, ma non hanno fatto prorprio nulla. Comunque ogni tanto ricordarsi di loro non avrebbe fatto male... Marco