martedì 23 dicembre 2008
La Chiesa si prepara a celebrare il Natale: il Papa presiederà domani nella Basilica di San Pietro la Messa di Mezzanotte (Radio Vaticana)
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La Chiesa si prepara a celebrare il Natale: il Papa presiederà domani nella Basilica di San Pietro la Messa di Mezzanotte
La Chiesa si prepara a festeggiare il Natale. Domani Benedetto XVI celebrerà, alle ore 24 nella Basilica Vaticana, la Messa di Mezzanotte e come di consueto il 25 dicembre pronuncerà il suo Messaggio natalizio e impartirà la Benedizione “Urbi et Orbi” dalla Loggia centrale di San Pietro. In questa antivigilia di Natale, un invito a riflettere sui nostri stili di vita in tempi di crisi economica, è giunto ieri da mons. Giuseppe Betori, neoarcivescovo di Firenze. “Se prendessimo sul serio la crisi che è nata da un’idolatria del denaro – ha osservato il presule - credo che torneremo tutti ad una maggiore essenzialità”, senza demonizzare il consumo che fa girare l’economia – ha aggiunto - perché “c’è consumo voluttuario e consumo di condivisione”. Una sfida da raccogliere. Il servizio di Roberta Gisotti:
Natale di crisi economica nei Paesi occidentali, sebbene il mercato del lusso, dei beni voluttuari e dei viaggi, specie esotici, continui a crescere, mentre si allarga la forbice tra ricchi e poveri e cresce il numero degli emarginati, anche nel Nord più opulento. In mezzo è la classe media, per lo più disorientata e spaventata all’idea di dover contrarre i propri consumi, mentre i governi e i media lanciano messaggi contraddittori su cure e rimedi. Al nostro microfono abbiamo don Albino Bizzotto, fondatore e presidente dell’Associazione “Beati i costruttori di pace”.
Allora, don Albino: dalla sofferenza economica possiamo in questo nostro mondo così sovente dimentico di valori, trarre qualche beneficio?
R. – Penso che, come tutte le crisi, c’è un aspetto che è negativo e che fa paura: molte persone hanno paura anche di questi messaggi sempre sulla crisi. Ma penso anche che la crisi darà la possibilità di attingere ancora più in profondità alla nostra umanità. Io credo che, per la prima volta, ci sentiamo molto più vicini al resto del mondo e per la prima volta stiamo comprendendo che sta affondando il sistema del benessere dei consumi. Però, questo significa anche fare i conti con la realtà di tutti quelli che abbiamo intorno e anche metterci davanti agli altri in modo diverso. Credo che tutto quello che sta avvenendo, avvenga per la necessità di ricomprendere la nostra umanità insieme a tutti gli altri e metterci affianco di tutti gli altri, così come siamo. E allora, probabilmente, più che i valori, saranno le nostre persone, sarà proprio la nostra umanità a fare i conti con quello che sta avvenendo.
D. – Don Albino, in questo Natale, che cosa dire ai fedeli?
R. – La cosa più bella è il modo con cui Dio Padre si rende presente con Gesù dentro alla storia … come dire?, Gesù nella sua esperienza va nella parte più lontana da Dio, cioè fa l’esperienza di una umanità che è quella più lontana possibile perché nessuno rimanesse fuori dall’abbraccio e dalla tenerezza di Dio. Questa, per me, è la grande sorpresa della vita, ancora oggi; la grande novità che noi possiamo avere, e trovarci all’interno delle storie anche più brutte ma dove l’incontro, la condivisione e la possibilità che è data a ciascuno di noi proprio per questa realtà di Dio presente che ci chiama all’interno delle realtà, ma anche si rivela attraverso la nostra umanità, io credo ch questo sia una cosa bellissima e che abbia una grande attrazione anche oggi. E sto facendo un’esperienza ogni giorno: si sono moltiplicati i poveri, si sono moltiplicati i bisogni delle persone ma le novità che nascono dall’incontro sono straordinarie, sono bellissime.
D. – Dunque, in questo Natale di crisi economica non dobbiamo certo lasciarci prendere da sentimenti di tristezza?
R. – Il desiderio di ciascuno è di essere voluto bene, anche di voler bene. Io dicevo, proprio all’inizio dell’Avvento: “Per cortesia proviamo a fare più incontri e meno regali” …
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4 commenti:
Cari amici del blog, tutti, vi auguro di cuore un Natale vero, in cui fare esperienza di Gesù, piccolo e innocente; un Natale il cui centro, il cui fine è Lui, il solo da cui attingere la Gioia che va oltre la felicità, la Pace che non è quieto vivere, l'Amore che fa essere testimoni credibili anche in tempi duri come questi. Vi auguro (e lo auguro anche a me)un Natale "Cristiano". Un pensiero e un ringraziamento speciale a Raffaella che ci ha uniti tutti in questo blog e rende un grande servizio alla Chiesa e a noi poveri credenti barcamenati di qua e di là.Maria Pia
Vorrei approfittare ancora del blog, insieme alla mia famiglia, per rivolgere gli auguri di Natale al Santo Padre Benedetto XVI, rinnovandoGli il nostro immenso affetto e la nostra stima; con l'augurio che nel prossimo anno sia resa giustizia alla sua grande missione e alla sua straordinaria persona. Maria Pia con Antonello e i piccoli Chiara, Francesco e Michele, che lo ricordano sempre come "un nonno buono".
Cara Maria Pia, credo di interpretare il pensiero del blog augurando a te ed alla tua famiglia uno splendido Natale.
Un abbraccio
Raffaella
auguri e tanta gioia per il prossimo anno, Maria Pia.
Anche io e tanti che conosco ci auguriamo che venga resa giustizia, come dici, a papa Benedetto a cui vogliamo un gran bene.
Siamo sotto natale e la gente sembra impazzita! Non ti vede neppure, per strada, ti urta senza neppure chiedere scusa, lo sguardo fisso sulle vetrine, ipnotizzato, spaventato, agitato, disperato alla ricerca della soluzione al 'problema' regalo. Risultato? Egoismo, violenza, indifferenza, subdola, non detta e quasi non vista ma presente e percepibile; eh si, si sente, anche se sottile, sottile come le polveri che si moltiplicano a dismisura nell'aria creando un atmosfera micidiale che nella migliore delle ipotesi manda a casa con l'influenza i più deboli della situazione.
Allora dico, perlomeno finiamola con l'ipocrisia!
Il problema ambientale è grande, enorme, subiamo le conseguenze di scelte fatte dalle multinazionali e dagli oligarchi del petrolio, tutto esatto! Ma poi, a natale? Scusate, ma dopo 11 mesi di lamentele e mugugni, ci spostiamo tutti in massa come a comando, privi di coscienza, volontà, libero arbitrio, non riflettendo sulle conseguenze delle nostre azioni, o di quante altre azioni più nobili, creative e costruttive potremmo realizzare nel tempo a disposizione, e andiamo, andiamo e inquiniamo per noi, il nostro prossimo i nostri 'amati' figli. Ma allora siamo davvero dei fessi. Ma facciamoci sto natale ognuno una settimana diversa, regaliamoci affetto e compagnia, invece che oggetti inutili ... anzi regaliamo al nostro prossimo e agli AMATI figli, un aria un po più pura, rinunciando ad accendere qualsivoglia motore a petrolio!
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