lunedì 22 dicembre 2008

L'omaggio del Papa alla scienza: «Le leggi della natura sono uno stimolo a contemplare le opere del Signore»


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L'omaggio del Papa alla scienza

«Le leggi della natura sono uno stimolo a contemplare le opere del Signore»

Benedetto XVI ieri all'Angelus ha citato le osservazioni al telescopio di Galileo

CITTÀ DEL VATICANO

Benedetto XVI, nell'Angelus prenatalizio in piazza San Pietro, ha citato il quarto centenario delle prime osservazioni al telescopio di Galileo Galilei, che si celebrerà nel 2009, ed ha elogiato i tanti uomini e donne di scienza «che ci hanno fatto capire sempre meglio» le leggi di natura.
Il Pontefice ha parlato in termini positivi dell'astronomia, ha lodato alcuni predecessori del grande scienziato pisano, Papi appassionati astronomi (Silvestro II, Gregorio XIII, Pio X) ed ha svelato che persino piazza San Pietro è una gigantesca meridiana per scandire i tempi delle giornate e delle preghiere.
La memoria della vicenda galileiana era stata, lo scorso gennaio la miccia che avevano innescato l'incidente della Sapienza, una delle pagine più nere nei rapporti tra la comunità scientifica nazionale e il Vaticano.

Alcuni docenti dell'università romana si erano ribellati alla visita pontificia – in programma il 17 gennaio e poi cancellata – estrapolando una citazione di un discorso del 1990 dell'allora cardinale Ratzinger sul processo intentato dall'Inquisizione contro lo scienziato della teoria eliocentrica.

Da Papa, Benedetto XVI ha elogiato in diverse occasioni Galileo Galilei, definendolo ad esempio il «grande Galileo» il 6 aprile 2006, ma non è più entrato nel merito del processo, su cui ha posto del resto la parola «fine» Giovanni Paolo II nel 1992, con la riabilitazione ufficiale e totale dello scienziato.
In onore di Galileo, tra l'altro, il Vaticano si appresta ad erigere il prossimo anno una statua di marmo nei pressi della Casina di Pio IV, sulla collina che sovrasta la cupola di San Pietro non lontano dall'appartamento nel quale tra il 1632 e il 1633 lo scienziato fu ospitato, prima di venire condannato a ritrattare le sue tesi eliocentriche.
Il Papa ieri mattina ha parlato di astronomia e scienza, prendendo spunto dalla giornata del 21 dicembre, solstizio di inverno, per salutare «tutti coloro che parteciperanno a vario titolo alle iniziative per l'anno mondiale dell'astronomia, il 2009, indetto nel quarto centenario delle prime osservazioni al telescopio di Galileo Galilei».
«Anche le leggi della natura, che nel corso dei secoli tanti uomini e donne di scienza ci hanno fatto capire sempre meglio, sono un grande stimolo a contemplare con gratitudine le opere del Signore», ha aggiunto.
Poi, nell'inedita versione di «guida» culturale, ha spiegato alle migliaia di fedeli presenti all'Angelus, che Piazza San Pietro è «una meridiana»: «il grande obelisco, infatti, getta la sua ombra lungo una linea che corre sul selciato verso la fontana sotto questa finestra, ed in questi giorni l'ombra è la più lunga dell'anno», ha detto. «Questo – ha proseguito – ci ricorda la funzione dell'astronomia nello scandire i tempi della preghiera», ha concluso.

© Copyright Eco di Bergamo, 22 dicembre 2008

Perfetto!
R.

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