giovedì 5 febbraio 2009

Stamattina c'è qualcuno che gongola e parla di "retromarcia" del Vaticano. Domanda: cari giornalisti, siete sicuri di avere fatto il vostro dovere?


Come era ovvio stamattina mi tocca leggere articoli e commenti che riferiscono di una "retromarcia" del Vaticano costretto a prendere posizione dopo la dura reazione della signora Merkel e degli episcopati tedesco, svizzero e francese (io aggiungere anche l'insospettabile Austria).
C'e' un compiacimento, una punta di cattiveria, in certi editoriali, un senso di rivalsa nei confronti di Benedetto XVI.
Sia chiaro: anche io giudico la nota della Segreteria di stato tardiva, gravemente in ritardo sui tempi.
Se essa fosse stata pubblicata dieci giorni fa, tutta questa bagarre sarebbe stata depotenziata, ma purtroppo cio' non e' avvenuto.
Questa esperienza, pero', costituisce una grande lezione, un insegnamento fondamentale sia per la Santa Sede sia per noi semplici fedeli.
E' tempo che il Vaticano prenda atto dell'incredibile vuoto comunicativo e che qualcuno afferri la sacrosanta scopa e si decida a fare un po' di pulizia, partendo, per esempio, da chi era a conoscenza della revoca della scomunica ed ha avvertito il "gancio", probabilmente in Francia.
Rileggiamo gli articoli di Tornielli e Rodari di qualche giorno fa.
La chiave e' tutta li'!
E' auspicabile, quindi, che i collaboratori del Santo Padre si rendano conto che esiste un problema e anche grosso!
Mi dispiace molto per la sofferenza del Papa espressa nella nota (ovviamente nessun quotidiano si sofferma su quella frase), ma di certo non sono dispiaciuta per i malumori della curia.
Inqualificabile il comportamento di certi vescovi: da una parte c'e' chi ha parlato a vanvera, dall'altra chi si e' rifugiato nel silenzio.
Tutto questo disastro comunicativo, che si poteva evitare, ha dato una grande lezione anche a noi fedeli ed a me in particolare.
In questo momento, non lo nascondo, sono profondamente delusa dalla curia e dai vari episcopati.
Alcuni prelati, in particolare, che godevano della mia stima, si sono appiattiti ai media e automaticamente hanno perso lustro ai miei occhi.
Difficilmente potro' tornare ad avere fiducia in certe persone.
Qualcosa si e' incrinato dentro di me ed e' inutile negarlo.
Non pensavo in tutta onesta' che vescovi e cardinali potessero giungere a tanto.
Nulla (NULLA!) puo' giustificare cio' che e' accaduto. Nessuna preoccupazione pastorale, nessun timore per il dialogo con le altre fedi, nessuna ansia per l'ecumenismo, puo' scusare gli attacchi che il Papa e' stato costretto a subire dai confratelli cardinali e vescovi.
Almeno adesso sono venuti allo scoperto, con nomi e cognomi.
E' gia' un bel risultato di cui personalmente terro' conto, come mi ricordero' di quelli che hanno taciuto per comodita'.
Delusione anche nei confronti della stampa cattolica che molto poteva fare e poco ha scritto.
Quattro anni fa mi accostavo alla Chiesa di Cristo piena di speranza, piena di fiducia.
Quattro anni dopo scopro che il mio affetto per il Santo Padre e', se possibile, aumentato ma che, purtroppo, la delusione per i singoli uomini di Chiesa e' tanta e sara' difficile superare questo momento.
E ora veniamo al ruolo della stampa.
Sembra che ci sia una gara a "autodiscolparsi".
Per alcuni la responsabilita' di quanto avvenuto e' solo del Papa, che aveva fretta di chiudere con i Lefebvriani, e della curia romana.
In questo frangente esilarante vengono esaltati gli episcopati stranieri e, udite udite, persino la tanta vituperata Cei che, a detta di alcuni, avrebbe preso leggermente le distanze dal Papa chiedendo alla Fraternita' di San Pio X di riconoscere interamente il Concilio.
Come se il Papa non l'avesse fatto...
Cari giornali e giornalisti, siete sicuri di avere svolto bene il vostro lavoro?
Vi siete impegnati a spiegare per bene ai lettori la decisione del Papa?
O avete piuttosto soffiato sul fuoco prendendo al balzo la palla che vi veniva offerta?
Era impossibile dare un'informazione chiara, precisa, obiettiva?
La risposta e' un sonoro: NO!
Tornielli, Rodari e Magister non hanno lesinato critiche a come e' stata gestita la faccenda, hanno sempre messo in chiaro che le dichiarazioni di Williamson erano state condannate da subito dal Papa, ma questo non ha loro impedito di essere OBIETTIVI e di spiegare per bene ai loro lettori (sia sulla carta stampata che su internet) che cosa stava accadendo.
Non hanno cavalcato la tigre, non si sono appiattiti sul politicamentemediaticamentereligiosamente corretto!
Hanno studiato le fonti, sono stati attenti, hanno parlato con chi di dovere!
Altri possono dire la stessa cosa in tutta onesta'?
Non penso!
Dove sono le dichiarazioni che Mons. Fellay ha rilasciato alla "Famiglia Cristiana" francese, tanto per fare un esempio?
Come mai, qualunque cosa accada, e' sempre il Papa ad avere torto?
Come mai quando c'e' da attaccarlo si crea una sorta di "santa alleanza" che ha come unico comune denominatore la critica, violenta, a questo Pontificato?
Anche questo comportamento dei giornali e di alcuni giornalisti mi fa molto pensare e di sicuro mi sara' di lezione
.
Raffaella

13 commenti:

mariateresa ha detto...

cara amica, hai ragione.
Io questo distanziarsi della CEI non l'ho affatto colto. Alla fine si mette insieme il lusco e il brusco ma non perchè siano analoghi solo per ottenere un certo risultato, cioè la precomprensione ideologica che si ha verso papa Benedetto.
Non amareggiarti per gli uomini di Chiesa pavidi e tremebondi: è sempre stato così.Gli uomini sono così.
Noi amiamo il nostro papa e preghiamo per lui.
I reali contorni di questa vicenda si vedranno con il tempo.
La situazione dei media verso questo papa è ormai chiara: sono ostili, punto.
E inoltre dentro la Curia è da 4 anni che un gruppone di prelati gli mette i bastoni fra le ruote.
Oremus.

A.R. ha detto...

Cara Raffaella, vorrei consolarti, ma invece mi tocca dire: "beata te che vedi solo questo e già ti scandalizzi, se sapessi cosa c'è nella Curia Romana (e in altri ambienti ecclesiastici) ho paura che andresti a san Pietro con un'autobomba! Ma non ti preoccupare: "Non prevalebunt" è la promessa di Gesù. Nessuno può far affondare la Chiesa, neanche i suoi marinai o comandanti più impegnati a curare il proprio potere che le anime.
Poi, bisogna anche dire, a parziale discolpa di certi uomini di Chiesa, che "i figli delle tenebre sono più scaltri dei figli della luce". Certe volte, dal punto di vista comunicativo, alcuni vescovi e cardinali sono di una ingenuità che fa infuriare.
La grande battaglia è cominciata, cara Raffaella: ma questo è anche un bene. Se il papa dà fastidio, vuol dire che la sua parola e le sue azioni sono taglienti e disturbano il Nemico. Almeno di questo dobbiamo rallegrarci. E il papa sa che deve pagare caro l'annuncio del Vangelo: non per niente è successore di quel Pietro crocifisso a testa in giù proprio in Vaticano!

euge ha detto...

Già mariateresa, è da subito che Papa Benedetto non solo è stato preso di mira da certi giornali ma, da subito è stato costretto, a fare i conti con quel gruppone di lupi famelici che provano tutte le strade per farlo cadere.
Io voglio un bene grandissimo al nostro Pontefice che cerca di ridare una dignità alla Chiesa, una dignità persa nella notte dei tempi. Sono grata al nostro Papa e pregherò per lui perchè il Signore lo sostenga in questa lotta e perchè possa raggiungere al più presto, il tanto agognato ecumenismo la riunificazione di tutti i cristiani nell'unica chiesa.
Buona Giornata

Raffaella ha detto...

Grazie Fr. A.R. per la bella riflessione :-)
R.

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella, dopo Ratisbona nulla mi può più stupire. In questa vicenda ho scoperto il volto oscuro e pavido di tanti che credevo amici del Papa che hanno taciuto o hanno parlato tardivamente o, peggio, lo hanno pugnalato alle spalle attaccandolo con ferocia. Non faccio nomi, li conosciamo. Non mi scandalizzano i soliti noti da loro sappiamo cosa attenderci in coerenza con la loro bassissima morale. Sono gli gli "amici" laici e in talare che mi colmano di disprezzo e amarezza. Posso dire di essere oltre la delusione. Unico faro, in questa cloaca che è il mondo cattolico, il nostro amatissimo Papa. A lui la mia fiducia, il mio infinito rispetto e amore. Ora, come direbbe Papa Benedetto, andiamo avanti.
Alessia

Anonimo ha detto...

I progressisti hanno incassato la nota che sposa le loro tesi. In Francia, tutti i cattolici famosi (anche filoratzingheriani) hanno firmato l'appello de "La Vie". Una protestante come la Merkel, deve insegnare le relazioni pubbliche al Papa.Gli Ebrei hanno sparato i fuochi d'artificio. Se Fellay riesce a rompere l'assedio, merita la porpora. Saluti, Eufemia

Raffaella ha detto...

Concordo con Eufemia!
Credo che anche un bambino abbia capito che la nota verra' interpretata come una retromarcia in quegli ambienti che hanno aizzato i cani contro il Papa.
Tutto questo non sarebbe accaduto se essa fosse stata scritta il giorno della pubblicazione del decreto o, al massimo, pochi giorni dopo.
Ora vediamo come si evolve la situazione.
R.

Anonimo ha detto...

Io penso che Benedetto XVI sia sereno, se non altro perché gli attacchi furibondi nei suoi confronti durano da decenni. Niente di nuovo, purtroppo, per lui.
Mi "piace" però constatare la tua amarezza, la tua delusione, che facevi affiorare già qualche tempo fa. Mi dico: finalmente!Sei davvero tornata tra noi. Che siamo proprio quelle povere persone che vedi, sporche di peccati di ogni tipo. Grate al Signore, però, di averci chiamato a stare con Lui, di usare addirittura la nostra pochezza per continuare ad essere presente nel mondo. San Francesco baciava con particolare trasporto le mani dei preti peccatori perché, diceva, erano mani che il Signore usava per darsi a noi nell'eucaristia.
Raffaella, se la Chiesa fosse fatta soltanto di brave persone, io per primo ne sarei escluso.
Grazie per tutto quello che fai.
Adriano

Raffaella ha detto...

Grazie a tutti voi :-)
R.

Caterina63 ha detto...

Qualcuno qui ha ricordato Ratisbona....ecco ho dato una risposta analoga qui:
Il Vaticano: sulla Shoah Williamson ritratti o non sarà più vescovo (Tornielli)

^___^

il 22 Febbraio si ricorda la CATTEDRA DI PIETRO...e per me le coincidenze non esistono, questa Cattedra è sigillata dalla Croce, dalla Crocifissione, DA UN PROCESSO FARSA....da una condanna ignobile...

I giornalisti VATICANISTI mi sembrano sempre di più dei piccoli "Pilato" che dopo aver fatto lo scoop SE NE LAVANO LE MANI...l'importante è aver consegnato all'opinione pubblica IL COLPEVOLE...

Ora i colpevoli sono due, 4, 10: Williamson, il Papa e la Curia....
chi manca all'appello?
^__^

Questo genere di NOTE fatte dalla Santa Sede dopo il pasticcio, suonano sempre come CAMPANE A MORTO, e giù i vaticanisti a guadagnarsi la pagnotta SULLA PELLE DI ALTRI...che gli frega a loro dell'ECCLESIA DEI...l'importante è aver suscitato quell'interesse per una copiosa vendita di giornali...
come Pilato l'importante è CONSERVARE IL POSTO...come si fa a non essere i protagonisti di una storia così stuzzichevole?

Il bello è che i nostri commenti, suggerimenti, anche consigli, non giungeranno mai alla Santa Sede, ma quello che scrivono i Vaticanisti si...sono loro a fare il bello o il cattivo tempo, però con le dovute distanze, ossia lavandosene le mani circa le reazioni a catena su ciò che scrivono e senza curarsi del LINGUAGGIO DELLA CHIESA che non va interpretato mai come un testo comune...

La Nota vaticana per quanto ufficiale e incontestabile data la situazione, contiene però ERRORI che nessuno sottolinea...
Per poter ABIURARE infatti, dice il Diritto Canonico, che è necessario AVER RINNEGATO LA PROPRIA FEDE...aver rinnegato i cardini della Credo e della Dottrina Cattolica....da quando in qua la Shoà ( con tutto il rispetto parlando) è parte integrante DI UN DOGMA CATTOLICO?

Perchè questi vaticanisti hanno paura di scriverlo? Cosa temono?

Un conto è chiedere (anche imporre per Diritto Canonico) al vescovo IL SILENZIO e una presa di distanza da ciò che il Papa NON insegna...sia rinnegando ciò che dicendo può mettere in difficoltà il Pontefice o anche un suo superiore, sia chiedendo perdono...altra cosa è chiedere UNA ABIURA per un evento storico che per quanto drammatico che sia non c'entra nulla con LA DOTTRINA CATTOLICA...minacciando nientemeno che con una revoca del mandato (mandato tra l'altro in difetto visto che come vescovo non è stato ancora confermato da Pietro)...

Una Nota difettosa perchè scritta in fretta per saziare questo giornalismo da strapazzo che semina ZIZZANIA...e spesso non sa quello che dice...

Perdonate la lunghezza, ma questa storia dell'abiurare andrebbe approfondita...

Fraternamente CaterinaLD

euge ha detto...

Cara Raffaella qualcuno di nostra conoscenza, definì al tempo di Ratisboa, il viaggio in Turchia come una toppa al clamoroso scivolone della Lectio Magistralis...... Ricordi? Sicuramente lo stesso soggetto ora, gongolerà con i suoi compagni di penna al vetriolo, per questo comunicato che, invece è servito solo a chiarire per chi ancora non lo vesse capito, perchè non vuole capire, non solo il significato della revoca della scomunica ma, ribadire le ormai arcinote posizioni di Benedetto XVI riguardo alla shoa. Certo è che se la Segreteria di Satato invece di fare parole crociate, avesse stoppato subito la polemica con un simile comunicato, probabilmente tutto sarebbe andato diversamente. Un altro passo falso dei presunti " collaboratori fidati" di Sua Santità.
Urge una completa riforma della Curia Romana urge un ripulisti di tutti coloro che a quei seggioloni sono avvinghiati da troppi anni.

Anonimo ha detto...

P.S.

Ed infatti la Nota NON parla di abiura ma di "PRENDERE LE DSTANZE" perchè, dice il Papa e riportato nella NOTA: la Shoah resta "per tutti monito contro l’oblio, contro la negazione o il riduzionismo, perché la violenza fatta contro un solo essere umano è violenza contro tutti".

Non si parla di abiura come stanno chiedendo certi vescovi e cardinali con la complicità di certo giornalismo...ma di CREDERE CHE: la violenza fatta contro un solo essere umano è violenza contro tutti

Anonimo ha detto...

Poco dopo essere diventato papa, Ratzinger decise che non gli serviva uno spin doctor. Bastava leggere o ascoltare quello che comunicava, senza intermediari. Ma, visto che non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, i suoi collaboratori dovranno collaborare sul serio per riparare i danni. Penso che potrebbero farsi aiutare da qualche giornalista laico,di area progressista, come Allen o Accattoli. Saluti, Eufemia