martedì 24 marzo 2009

Solo l’Africa vuole ascoltare Benedetto XVI? (Accattoli)


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Solo l’Africa vuole ascoltare Benedetto XVI?

di Luigi Accattoli [24 marzo 2009]

Gli appelli c'erano - e ora li richiamerò - come c'era l'Africa con folle che sono arrivate al milione della messa di Luanda, ma i responsabili della grande comunicazione hanno scelto di tenerli bassi in coerenza con due convincimenti pigri e partigiani: che l'Africa sia notizia triste e che il Papa interessi quando configge con la libertà sessuale dell'Occidente ma non quando ne condanna la "cupidigia" che affama i poveri del mondo.

Benedetto è andato nel Camerun e in Angola anche perché - come ha detto domenica all'angelus - «gli uomini e le donne di ogni parte del mondo volgano i loro occhi all'Africa" così "assetata di giustizia e di pace». Ma questo risultato non l'ha ottenuto. Si può dire che ogni giorno il Papa abbia parlato dei cristiani che laggiù si fanno alleati dei più derelitti.
Ha ricordato "la scelta dei poveri" compiuta dal Sinodo africano del 1994 ed ha affermato con solennità a Luanda - davanti alle autorità dello Stato e al Corpo diplomatico - che «la Chiesa la troverete sempre accanto ai più poveri di questo continente».
Alla comunità internazionale ha posto come "urgente" questo insieme di interventi: «Coordinamento degli sforzi per affrontare la questione dei cambiamenti climatici, piena e giusta realizzazione degli impegni per lo sviluppo indicati dal Doha round, realizzazione della promessa dei Paesi sviluppati di destinare lo 0,7 % del loro PIL agli aiuti per lo sviluppo».

Oltre alle parole così esigenti del Papa, i media disponevano del documento preparatorio del Sinodo africano che si terrà in Vaticano il prossimo ottobre (pone a programma della Chiesa africana "la riconciliazione, la giustizia e la pace"), che Benedetto ha consegnato ai vescovi giovedì e nel quale per esempio si incontra questa denuncia delle multinazionali: «Continuano a invadere gradualmente il continente per appropriarsi delle risorse naturali. Schiacciano le compagnie locali, acquistano migliaia d'ettari espropriando le popolazioni delle loro terre, con la complicità dei dirigenti africani. Recano danno all'ambiente e deturpano il creato che ispira la nostra pace e il nostro benessere, e con cui le popolazioni vivono in armonia ».
Rilevante è stato anche l'appoggio dato dal Papa agli episcopati nella loro azione di denuncia della corruzione dei governanti: «Di fronte al dolore o alla violenza, alla povertà o alla fame, alla corruzione o all'abuso di potere, un cristiano non può mai rimanere in silenzio » ha detto il primo giorno arrivando a Yaoundè.
In quella stessa occasione ha pronunciato parole che dovrebbe- ro inquietarci, se avessimo il cuore per udirle: che oggi «l'Africa soffre sproporzionalmente: un numero crescente di suoi abitanti finisce preda della fame, della povertà e della malattia» e ciò avviene anche a motivo dello "scompiglio finanziario" che ha la sua origine e i suoi responsabili nei paesi del benessere.

Altrettanto forti sono stati i moniti che il Papa ha rivolto agli africani, in particolare nell'omelia di domenica, quando ha evocato le "nuvole del male" che hanno "ottenebrato anche l'Africa". Dei mali che gli africani infliggono a se stessi ha tracciato questa elencazione biblica: «Pensiamo al flagello della guerra, ai frutti feroci del tribalismo e delle rivalità etniche, alla cupidigia che corrompe il cuore dell'uomo, riduce in schiavitù i poveri e priva le generazioni future delle risorse di cui hanno bisogno per creare una società più solidale e più giusta». Essendo stato 16 volte in Africa con Papa Wojtyla, credo di poter concludere che di più Benedetto XVI non poteva dire. Né poteva trovare meno ascolto nel vasto mondo.

© Copyright Liberal, 24 marzo 2009 consultabile online anche qui.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella, il mattino ha l'oro in bocca. Grazie di tutto e buona giornata, Eufemia

Raffaella ha detto...

Grazie a te, Eufemia :-)
Buona giornata.
R.

Anonimo ha detto...

Ciao Raffa.
Stamane in scena grande fiera della faccia di palta. Al solito repubblica (s)docet.
Ma oggi c'è uno splendido sole e noi registriamo e archiviamo.
Alessia

Raffaella ha detto...

Grazie Alessia :-))
R.