martedì 9 giugno 2009

Il neopresidente del dicastero vaticano degli Operatori Sanitari, mons. Zygmunt Zimowski: lavoriamo per una cultura della vita (Radio Vaticana)


Vedi anche:

Il Papa affronta la pedofilia e non per salvare le apparenze (Mastroianni)

Il 19 giugno apertura solenne dell'Anno Sacerdotale in San Pietro (Sir)

Apertura dell'Anno Sacerdotale: notificazione dell'Ufficio delle celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice

A partire dalla Trinità il Papa dà indicazioni fascinose (Lodovici)

La visita del Papa: “un regalo al Canavese” (Campagnolo)

Mons. Fellay venerdì scorso a Roma. Iniziati i colloqui dottrinali fra la Fraternità San Pio X e la Santa Sede? (Messainlatino)

A Savona torna la Messa tridentina e vi partecipa una grande folla (Granero)

La liturgia e le sue espressioni: Bellezza materiale e concretissima (Uwe Michael Lang su Osservatore Romano)

Ecologia ambientale ed ecologia spirituale. Benedetto XVI alla Messa di Pentecoste (Zenit)

Un'inchiesta su religiose e religiosi in Italia: La sfida del «per sempre» (Osservatore Romano)

Il Papa: Per svolgere una fruttuosa azione pastorale è indispensabile la stretta comunione affettiva ed effettiva tra i Pastori del Popolo di Dio, che devono "essere sempre tra loro uniti e dimostrarsi solleciti di tutte le Chiese" (Discorso ai vescovi del Venezuela)

La via dell’amore ci conduce a Dio: il commento di mons. Bruno Forte alle parole del Papa sul Mistero della Trinità (Radio Vaticana)

Israele sequestra fondi del Vaticano. Poi il dietrofront: "E' stato un malinteso" (Repubblica)

Paolo VI, patto segreto con l'Urss (Galeazzi)

Paolo VI, dal mosaico della grande storia esce l’audacia di un Papa: il libro di Andrea Tornielli (Roncalli)

Motu proprio ambrosiano? Il vescovo di Lugano non ci sta (Messainlatino)

Il Papa sulla Santissima Trinità: "Tre Persone che sono un solo Dio perché il Padre è amore, il Figlio è amore, lo Spirito è amore. Dio è tutto e solo amore, amore purissimo, infinito ed eterno. Non vive in una splendida solitudine, ma è piuttosto fonte inesauribile di vita che incessantemente si dona e si comunica" (Angelus)

L'impegno delle Chiese anglofone sul tema degli abusi sui minori (Osservatore Romano)

Chi ha paura del culto divino? (Francesco Colafemmina)

Il neopresidente del dicastero vaticano degli Operatori Sanitari, mons. Zygmunt Zimowski: lavoriamo per una cultura della vita

Il Pontificio Consiglio per la Pastorale degli Operatori Sanitari ha organizzato questa mattina nella sua sede una riunione allargata per preparare gli avvenimenti dei prossimi mesi che segneranno la vita del dicastero, in particolare la 18.ma Giornata del malato, dell’11 febbraio 2010. Una giornata si inserirà nel quadro di due anniversari: i 25 anni del dicastero vaticano e dell’enciclica di Giovanni Paolo II Salvifici Doloris sul significato salvifico della sofferenza, pubblicata l’11 febbraio 1984. La riunione di questa mattina è stata presieduta dal nuovo presidente del dicastero, mons. Zygmunt Zimowski - finora vescovo di Radom, in Polonia - che per 19 anni, fino al 2002, ha lavorato alla Congregazione per la Dottrina della Fede, al fianco dell’allora cardinale Jospeh Ratzinger. Al microfono di Romilda Ferrauto, responsabile della sezione francese della nostra emittente, mons. Zimowski parla degli impegni del suo nuovo incarico e delle figure che lo hanno ispirato:

R. - Quando ho ricevuto questa nomina ho pensato subito alla persona di Giovanni Paolo II, perché gli sono stato vicino, ho pranzato molte volte con lui e ho visto questo uomo da vicino. Mi ha colpito una volta la frase che ha detto: “Io mi ricordo poco la mia mamma, ma so e mi ricordo che ha sofferto tanto”. E pensando alla persona di Giovanni Paolo II mi sono sempre ricordato questa frase, pensando che proprio la sua mamma, tramite le sofferenze, ha aiutato sempre Giovanni Paolo II, guardandolo dal cielo. Ho sempre pensato che proprio la mancanza della sua mamma era la causa della sua pietà mariana, perchè quando lui non ha più avuto con sé la madre, la madre terrestre, si è rivolto alla Madre celeste, alla Madonna. Per quanto riguarda i prossimi impegni, prima di tutto vorrei citare le parole del servo di Dio, Papa Giovanni Paolo II, tratte dall’Enciclica Evangelium vitae, dove il Santo Padre ha ribadito che la vita dell’uomo proviene da Dio, è suo dono, sua immagine e impronta, è partecipazione del suo soffio vitale: lui dice che dalla sacralità della vita scaturisce la sua inviolabilità, inscritta sin dall’origine nel cuore dell’uomo, nella sua coscienza. La domanda “che hai fatto?”, con cui Dio si rivolge a Caino, dopo che questi ha ucciso suo fratello Abele, traduce l’esperienza di ogni uomo nel profondo della sua coscienza: egli viene sempre richiamato alla inviolabilità della vita, della sua vita, di quella degli altri. Oggi, purtroppo, siamo testimoni che questa inviolabilità della vita non è rispettata. Noi dobbiamo combattere per la cultura della vita: dal concepimento fino al naturale tramonto. Questo è il testamento del Santo Padre.

D. - Lei di recente ha preso la parola all’incontro che si è svolto a Ginevra nella sede dell’Organizzazione mondiale della sanità. Si è trattato di un dibattito di grande attualità...

R. - Il tema di questo incontro era molto importante: la crisi mondiale e la vita umana. Dovevamo discutere del fatto che questa crisi colpisce i più bisognosi, i malati e, in modo particolare, i bambini. L’attuale crisi economica ha evidenziato il disagio della cancellazione o di una drastica riduzione dei programmi di assistenza esterna, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Ciò metterà drammaticamente a rischio i loro sistemi sanitari, che sono già al collasso per la forte incidenza di malattie endemiche, epidemiche e virali. Sappiamo quanto bisognosi sono i bambini africani. Penso che anche il nostro dicastero vorrebbe fare qualche atto visibile, forse qualche ospedale o un’altra struttura sanitaria, per mostrare la nostra sensibilità ai più bisognosi, specialmente ai bambini.

D. - Il suo dicastero festeggerà tra breve i suoi 25 anni di esistenza e lei ne assume la guida dopo aver collaborato a lungo a fianco tanto del precedente Pontefice quanto di colui che gli è succeduto. Si aspetta degli avvenimenti di rilievo nei prossimi mesi?

R. - Dobbiamo preparare bene questo anniversario, ricordando anche l’enciclica Salvifici Doloris, che parla del senso della vita umana e della sofferenza. Penso che sia la prima Enciclica di questo tipo nella storia della Chiesa. Questo documento esce dal cuore di Giovanni Paolo II. Dobbiamo coinvolgere tutto il mondo, specialmente Roma, che è la diocesi del Santo Padre. Vogliamo invitare il Santo Padre a presiedere la Santa Messa proprio in occasione della 18.ma Giornata del malato o in Basilica o in Piazza San Pietro. Vogliamo invitare tanti sofferenti, tanti bisognosi, abbandonati, le persone che vogliono offrire le loro sofferenze per la Chiesa, per il Santo Padre, che è molto attaccato oggi dal mondo e questo attacco non è giusto.

(Montaggio a cura di Maria Brigini)

© Copyright Radio Vaticana

2 commenti:

Giovanni ha detto...

Per giovedì mi aspetto che il rettorato della Sapienza venga occupato dai difensori della libertà e laicità. In visita all'università romana ci sarà niente meno che il colonnello Gheddafi. Vedremo se la mobilitazione sarà paragonabile a quella contro il papa.

Anonimo ha detto...

Speriamo abbia il coraggio di approfondire il problema dei trapianti a cuore battente che, scusate se lo dico a chiare lettere, un OMICIDIO.
Così come la gestione della quastione oncologica che, sempre a chiare lettere e sempre pregandovi di scusarmi, è un GENOCIDIO.
Scusate.
Grazie