lunedì 9 novembre 2009

Card. Bagnasco: i media disattenti alle denunce del Papa sull'Africa. Dai mezzi di comunicazione fraintendimenti troppo frequenti (Izzo)


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L'Ordinario potrà rivolgere petizione al Papa di ammettere caso per caso all'Ordine Sacro del presbiterato anche uomini coniugati

Il Papa: "La Chiesa invita i fedeli ad aprire il cuore ai migranti e alle loro famiglie, sapendo che essi non sono solo un "problema", ma costituiscono una "risorsa" da saper valorizzare opportunamente per il cammino dell’umanità e per il suo autentico sviluppo" (Discorso)

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Anglicanorum Coetibus: i preti non potranno "andare e tornare" da Chiesa anglicana

NORME COMPLEMENTARI ALLA COSTITUZIONE APOSTOLICA ANGLICANORUM COETIBUS

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VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE A BRESCIA E CONCESIO (8 NOVEMBRE 2009): LO SPECIALE DEL BLOG

Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

PAPA: BAGNASCO, MEDIA DISATTENTI A SUE DENUNCE SU AFRICA

Salvatore Izzo

(AGI) - Assisi, 9 nov.

Dopo aver fortemente rimproverato in piu' occasioni le manipolazioni delle parole del Papa riguardo all'Aids ei preservativi, il card. Angelo Bagnasco, torna oggi, nella prolusione con la quale ha aperto questo pomeriggio ad Assisi l’Assemblea della Cei, a lamentare che nuovi interventi di Benedetto XVI sull’Africa, in particolare in occasione del Sinodo, "hanno avuto un ascolto debole, anche per il rilancio troppo flebile che i media internazionali hanno riservato a questo appuntamento".
"Per i cittadini e i Paesi del Nord del mondo, il recente Sinodo sull’Africa - spiega il presidente della Cei - doveva essere l’occasione propizia per una disinteressata disamina delle proprie responsabilita’. Cosi’ ci saremmo potuti scuotere dall’apatia con cui generalmente si guarda a quel grande Continente che a troppi fa comodo mantenere in una indegna subalternita’". "Chi non sente oggi - si chiede Bagnasco - il desiderio di uscire finalmente dai luoghi comuni infarciti di stucchevole pietismo?". E cio’ nonostante sono state praticamente ignorate le "parole forti" pronunciate da Ratzinger sui ’tossici rifiuti spirituali’ che le regioni ricche della terra scaricano sulle povere, sui conflitti armati dovuti, piu’ che al tribalismo, all’ingordigia delle multinazionali protese ad uno sfruttamento in esclusiva delle risorse strategiche, e su certo colonialismo ’finito sul piano politico ma mai del tutto terminato sul piano culturale ed economico".

© Copyright (AGI)

BAGNASCO: DA MEDIA FRAINTENDIMENTI TROPPO FREQUENTI

Salvatore Izzo

(AGI) - Assisi, 9 nov.

Nel rapporto tra la Chiesa e i media "si annidano alcuni motivi di sofferenza". Lo afferma hann card. Angelo Bagnasco nella prolusione con la quale ha aperto questo pomeriggio ad Assisi l’Assemblea della Cei. "Non di rado - denuncia il presidente della Cei - c’e’, da una parte, una sottovalutazione del concreto-essenziale nella vita della Chiesa, di cio’ che le consente di essere nonostante tutte le resistenze e le avversita’, e - dall’altra - la tendenza a far figurare preponderante cio’ che non lo e’". Secondo Bagansco, "quando si trascura o si ignora il quadro delle priorita’ nel quale si collocano i singoli eventi o pronunciamenti del Pontefice e dell’Episcopato diventa difficile evitare rappresentazioni parziali o fuorvianti, critiche ideologiche e finanche preconcette, letture volte ad attribuire intenzioni o parole che non hanno motivo di esserci in quei termini". "In ogni singola circostanza - spiega con le parole del Papa - alla Chiesa preme, in nome del Vangelo, partecipare alla vita del Paese, e portare il proprio contributo nel libero dibattito culturale e sociale lieta e grata di essere raccontata dai media per gli argomenti che ella attinge dalla fede come dalla ragione". Bagnasco sottolinea che "nel corso dei lavori assembleari" i vescovi parleranno dell’immagine della Chiesa "nella sua proiezione mediatica", ma nella prolusione si astiene dal "fare anticipazioni". E cosi’ i nomi dei successori di Dino Boffo alla guida di Avvenire, Sat 2000e Radio In Blu restano ancora sconosciuti.

© Copyright (AGI)

4 commenti:

euge ha detto...

DA MEDIA FRAINTENDIMENTI TROPPO FREQUENTI

FINALMENTE!!!!!!!!!

Ci voleva tanto? Non si poteva evidenziare prima questo compartamento dei media? Si è lasciato il Papa nel bel mezzo di tempeste mediatiche, che si potevano benissimo evitare facendo chiarezza sul nascere. Ora solo ora Bagnasco si pronuncia?
Sempre a scoppio ritardato. Sempre troppo tardi.

Peppone ha detto...

Quante volte questo blog ha evidenziato il disinteresse per il sinodo dell'Africa ed il fatto che il Santo Padre viene frainteso oppure, cosa più grave, vengono distorti i suoi discorsi opportunamente a seconda delle circostanze?
Per quanto tempo lo abbiamo evidenziato? SILENZIO da tutto e da tutti. Ora dopo tanto tempo ci si accorge di tutto questo? Meglio tardi che mai........ Intervenire ora è troppo tardi se non addirittura superfluo.

sam ha detto...

Mah, io non sarei così negativa.
Sono d'accordo con voi che ci vogliono anche degli interventi tempestivi, però le prolusioni formali sono segni importanti e con radici più profonde delle dichiarazioni a caldo a commento di fatti di cronaca, che passano su un agenzia, vengono riprese in mezzo a molte altre e tra le altre scompaiono.
Diciamo che ci vuole l'uno e l'altro, ma bene questa prolusione di Bagnasco. Ottima anzi!
E sono felice che i Vescovi inizino a imparare dal Papa ad affrancarsi dai luoghi comuni del pensiero unico sbrodoloso, bavoso, arido e opaco.
Di seguito riporto i passaggi più mitici, secondo me, della Prolusione di Bagnasco, insistendio maggirmente su quei temi che la stampa con ogni probabilità trascurerà.

sam ha detto...

Davvero anche il nostro è tempo di martiri, per quanto ai popoli della libertà talora sprecata possa sembrare incredibile, e quasi impossibile.
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.. materialismo pratico che, combinato con il pensiero relativista e nichilista, costituisce la pericolosa patologia di cui è prodigo l’Occidente.
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Chi non sente oggi il desiderio di uscire finalmente dai luoghi comuni infarciti di stucchevole pietismo?
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.. rinvigorire la propria tradizionale apertura ai popoli africani, aiutandoli anzitutto a promuovere il loro sviluppo interno, e trovando le formule più adeguate per un partenariato in grado di onorare la nostra e altrui dignità.
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Ebbene, per le modalità in cui è maturata ed è stata anche annunciata l’iniziativa oggi riguardante gli anglicani, e per la sapienza che complessivamente la ispira, non possiamo non vedervi riflessa l’impronta dell’attuale Pontefice, indomito e dolce, coraggioso e illuminato.
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E allora diremo che, nella società contemporanea, il sacerdote è chiamato ad essere, più di sempre, uomo dello spirito
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Senza la percezione della divina misericordia, infatti, gli uomini di oggi non sopportano la verità. Per questo Cristo vuole la Chiesa maestra e madre!
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Mi pare infatti che oggi sia diffusa la consapevolezza dell’urgenza di aiutare i nostri fratelli a pensare in maniera meno evasiva alla prospettiva dell’appuntamento con la morte
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Va da sé che la comunità cristiana non possa avallare una tale cultura così irreale: nascondere la morte e dimenticare l’anima non rende più allegra la vita, in genere la rende solo più superficiale.
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Ma per questo ci vogliono pastori pronti e non evasivi, comunità cristiane vive, reattive, affettivamente coinvolgenti, che non tacciono
Morte, giudizio, inferno e paradiso sono termini non ignoti, non silenziati, non spiegati secondo categorie falsamente buoniste o erroneamente crudeli.
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L’idea che la vita sia solo capriccio, solo giovinezza, solo sciupio di salute e di risorse, solo benessere gaio e spensierato, è falsa e assurda anzitutto nell’ottica della storia e della scienza. Dobbiamo bonificare l’immagine della vita per imparare a godere realmente della stessa.
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.. sotto l’egida della nostra Conferenza episcopale, un convegno internazionale su «Dio oggi», che fin d’ora si presenta come un evento di prima grandezza. ...
Si spiega così il sottotitolo assai prezioso: «Con lui o senza di lui, tutto cambia»
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.. un laicismo per cui la neutralità coinciderebbe con l’assenza di valori, mentre la religione sarebbe necessariamente di parte. Ma una simile posizione, oltre ad essere un’impostura, non è mai stata espressa dalla storia e neppure dalla volontà politica degli europei. C’è piuttosto l’obbligo di registrare qui il tentativo di rivalsa che esigue minoranze culturali, servendosi del volto apparentemente impersonale della burocrazia comunitaria, perseguono sulle libere determinazioni dei popoli.
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Osserviamo ad esempio che i cosiddetti «principi non negoziabili» sono non l’opposto della flessibilità, ma la condizione di essa ... ogni società ha bisogno di idee-guida etico-culturali per crescere senza perdersi, mantenendosi salda in se stessa.
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l’insegnamento di religione cattolica, com’è noto, non è un’ora di catechismo, bensì un’occasione di conoscenza che si vuole «assicurare» circa quei «principi del cattolicesimo» che «fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano» .. Conoscenza che è indispensabile in ordine ad una convivenza più consapevole e matura.
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La nostra Chiesa non si riconosce in una «religione civile» a servizio di qualche potere, ma si identifica nella missione che le è stata affidata, quella di annunciare a tutti il mistero di Cristo con le implicazioni che ne conseguono sul piano antropologico, etico, cosmologico e sociale.