lunedì 9 novembre 2009

Crocifisso, card. Bagnasco: non è minaccia per Stato laico. Ora di Islam, card. Bagnasco: contro finalità scuola e Concordato (Izzo)


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Il Papa: "La Chiesa invita i fedeli ad aprire il cuore ai migranti e alle loro famiglie, sapendo che essi non sono solo un "problema", ma costituiscono una "risorsa" da saper valorizzare opportunamente per il cammino dell’umanità e per il suo autentico sviluppo" (Discorso)

Anglicanorum Coetibus: non ammessi al sacerdozio cattolico coloro che si trovano in situazioni matrimoniali irregolari ed ex preti cattolici (Asca)

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NORME COMPLEMENTARI ALLA COSTITUZIONE APOSTOLICA ANGLICANORUM COETIBUS

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Colloquio tra Papa Ratzinger e card. Martini a pranzo a Brescia

Il Papa: "Si vanno diffondendo un’atmosfera, una mentalità e una forma di cultura che portano a dubitare del valore della persona, del significato della verità e del bene, in ultima analisi della bontà della vita. Eppure si avverte con forza una diffusa sete di certezze e di valori. Occorre allora trasmettere alle future generazioni qualcosa di valido, delle regole solide di comportamento, indicare alti obiettivi verso i quali orientare con decisione la propria esistenza" (Discorso)

VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE A BRESCIA E CONCESIO (8 NOVEMBRE 2009): LO SPECIALE DEL BLOG

Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

CROCIFISSO: BAGNASCO, NON E' UNA MINACCIA PER STATO LAICO

Salvatore Izzo

(AGI) - Assisi, 9 nov.

"Lungi dal minacciare le responsabilita' educative della famiglia e quelle laiche di ogni Stato moderno, il crocifisso nella molteplicita’ dei suoi significati puo’ suggerire solo valori positivi di inclusione, di comprensione reciproca, in ultima istanza di amore vicendevole".
Lo afferma il card. Angelo Bagnasco nella sua prolusione ai lavori dell’Assemblea cei di Assisi. Nel suo intervento, Bagnasco definisce "alquanto surreale" la sentenza emessa dalla Corte di Strasburgo e rivendica, rispetto ad essa, "il fermo e inalienabile diritto di ciascun popolo alla propria identita’ culturale" in riferimento "al vincolante rispetto del principio di sussidiarieta’ che deve sovrintendere alla dinamica europea, il sorprendente pronunciamento deve fare riflettere su una certa ideologia che non rinuncia a fare capolino nelle circostanze piu’ delicate della vita continentale, quella di un laicismo per cui la neutralita’ coinciderebbe con l’assenza di valori, mentre la religione sarebbe necessariamente di parte". "Una simile posizione, oltre ad essere un’impostura, non e’ mai stata espressa - osserva - dalla storia e neppure dalla volonta’ politica degli europei. C’e’ piuttosto l’obbligo di registrare qui il tentativo di rivalsa che esigue minoranze culturali, servendosi del volto apparentemente impersonale della burocrazia comunitaria, perseguono sulle libere determinazioni dei popoli. Ma per questa strada si mette fuori gioco se stessi e l’Europa - necessaria a se stessa e al mondo - si allontana sempre di piu’ dalla gente".

© Copyright (AGI)

ORA DI ISLAM: BAGNASCO, CONTRO FINALITA' SCUOLA E CONCORDATO

Salvatore Izzo

(AGI) - Assisi, 9 nov. - Il no alla "ventilata ipotesi" dell'ora di religione islamica non pone "in discussione la liberta' religiosa di chicchessia, come pure si e’ detto da qualche parte". Da parte della Chiesa Italiana si vuole invece richiamare "la peculiarita’ della scuola e le sue specifiche finalita’ che, in uno Stato positivamente laico, sono di ordine culturale ed educativo". Lo ricorda il card. Angelo Bagnasco nella prolusione con la quale ha aperto ad Assisi l’Assemblea della Cei. "L’insegnamento di religione cattolicanon e’ un’ora di catechismo, bensi’ - tiene a chiarire Bagnasco - un’occasione di conoscenza che si vuole assicurare circa quei ’principi del cattolicesimo’ che fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano come sancisce l’Accordo di revisione del Concordato Lateranense del 1984 all’art. 9". Una conoscenza che il presidente della Cei definisce "indispensabile in ordine ad una convivenza piu’ consapevole e matura".

© Copyright (AGI)

3 commenti:

euge ha detto...

Credo che alla base di uno stato positivamente laico, debba esserci quella reciprocità tanto a cuore a Benedetto XVI. Il principio di reciprocità, comporta il rispetto sulle differenze religiose da entrambe le parti. Se si applicasse questo principio in maniera corretta, si potrebbe anche pensare all'ora di religione islamica nelle scuole.
SI TRATTA DI RISPETTO RECIPROCO..... Ma, il rispetto, bisogna anche conquistarselo. Se si continua anon celebrare la messa in una scuola per non offendere i bambini musulmani, non si arriverà mai alla reciprocità come credo la intenda Benedetto XVI e senza questo passo avanti, non ci potrà mai essere una corretta integrazione.

Peppone ha detto...

Fino a che non saremo noi cristiani per primi a rispettare e difendere la nostrareligione ed anche i suoi simboli, non potremo avere il rispetto di nessuno; ma, questo comporta il coraggio della testimonianza cosa che oggi è quasi del tutto inesistente.

sam ha detto...

Cari amici del Blog, vorrei farvi notare una cosa che fino ad ora non ho sentito dire da nessuno.
Quasi tutti i politici si sono strappati le vesti per la sentenza di Strasburgo, poi, quasi all'unanimità, hanno proposto D'Alema come Ministro degli Esteri dell'Unione Europea. Si sa cosa ne pensa D'Alema dei Crocifissi nei luoghi pubblici? Secondo me il popolo su queste cose dovrebbe chiedere ai politici di prendere posizioni chiare. Altrimenti allo scaricabarile sull'Europa non ci crediamo più. In fondo Zagrebelski a Strasburgo è stato nominato dall'Italia.