lunedì 23 febbraio 2009

Il teologo Bux sull’Angelus del Papa: il primato di Pietro è al servizio dell’unità e della varietà della Chiesa (Radio Vaticana)


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Il Papa all'Angelus: "La Cattedra di Pietro simboleggia l’autorità del Vescovo di Roma, chiamato a svolgere un peculiare servizio nei confronti dell’intero Popolo di Dio. Subito dopo il martirio dei santi Pietro e Paolo, alla Chiesa di Roma venne infatti riconosciuto il ruolo primaziale in tutta la comunità cattolica...
Questo singolare e specifico ministero del Vescovo di Roma è stato ribadito dal Concilio Vaticano II..."
(Magistrale lezione sul PRIMATO che Cristo ha conferito a Pietro ed ai SUOI successori)

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Accenna così alle polemiche che nascono dove la fede degenera in intellettualismo e l’umiltà viene sostituita dall’arroganza di essere migliori dell’altro"
(Lectio divina del Santo Padre presso il Seminario Romano Maggiore)

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Il teologo Bux sull’Angelus del Papa: il primato di Pietro è al servizio dell’unità e della varietà della Chiesa

Accompagnatemi “con le vostre preghiere, perché possa compiere fedelmente l’alto compito che la Provvidenza divina mi ha affidato quale Successore dell’apostolo Pietro”: all’Angelus di ieri, Benedetto XVI si è rivolto con queste parole ai fedeli. Un’invocazione significativa nella Festa della Cattedra di San Pietro, ricorrenza che ha offerto al Papa l’occasione per riflettere sul valore e l’attualità del primato del vescovo di Roma.
Sul ruolo primaziale della Chiesa di Roma, il Pontefice ha citato Sant’Ignazio di Antiochia e Sant’Ireneo di Lione ma anche il Concilio Vaticano II.

Su questa peculiarità del ministero petrino, Alessandro Gisotti ha intervistato il teologo don Nicola Bux, consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede:

R. – Siccome da parte di molti si invoca la fedeltà al Concilio e si è sempre preoccupati che non venga dimenticato, non cada nell’oblio, giustamente il Santo Padre ha ricordato all’Angelus la Costituzione Lumen Gentium.
Ha menzionato il brano preciso della Lumen Gentium, che dice appunto che nella comunione ecclesiastica vi sono legittimamente le Chiese particolari che godono di proprie tradizioni, rimanendo integro il primato della Cattedra di Pietro, ovvero la presidenza, la comunione universale della carità e la tutela delle varietà legittime. Pensiamo un attimo se Francesco d’Assisi non avesse trovato il primato di Pietro: il suo movimento, il suo carisma probabilmente non avrebbe potuto diffondersi, come invece è avvenuto; sarebbe rimasto chiuso, forse anche soffocato a livello locale. Ogni particolare nella Chiesa prende forza dall’unità col tutto.

D. – Obbedienza ed autorità, ma anche carità ed unità, dunque...

R. – Certamente, non si possono mai scindere queste cose. Il Santo Padre nel discorso, che ha tenuto qualche giorno fa al Seminario Romano, ha molto insistito sull’importanza della comunione. Quindi, la comunione consiste nell’appartenenza all’unico corpo, cioè nel sentirsi ognuno parte dell’altro. Nessuno è autosufficiente, nessun singolo e nessuna comunità. Questa naturalmente è la legge della carità, è l’attuazione della carità, dell’amore.

Quando non si osserva questa consapevolezza, come ha ricordato il Santo Padre al Seminario Romano, nascono le polemiche, polemiche che il Papa in maniera molto precisa ha individuato in una fede che degenera in intellettualismo, cioè praticamente il dare preminenza alla propria intelligenza delle cose e non invece al credere che il Corpo di Gesù Cristo, cui appartengo, è più grande di me.

D. – Parlando ai pellegrini in lingua tedesca, sempre ieri all’Angelus, il Papa ha pregato San Pietro, affinché turbamenti e tempeste non scuotano la Chiesa...

R. – San Pietro, nella sua prima Lettera dice: “Adorate Dio nei vostri cuori, però sempre pronti a rendere ragione della speranza che è in voi” e poi aggiunge “con dolcezza, rispetto e buona coscienza”. Penso che forse nella Chiesa ci dovrebbe essere più tolleranza e direi anche dibattito, ma dibattito condotto con questo metodo indicato da San Pietro: prima di tutto, avere sempre uno sguardo a Dio, quindi adorare Dio al primo posto. Quando si adora Dio ne viene dentro il cuore un sentimento di mitezza, di umiltà che ci porta a ragionare con gli altri, ma sempre con dolcezza, rispetto, con buona coscienza.

D. – Abbassare i toni ed alzare i contenuti...

R. – Credo proprio di sì. A volte, l’ignoranza dei contenuti, la superficialità, la presunzione di credere ciascuno di avere tutta la verità in tasca, come si suol dire, non aiuta la crescita della comunione.

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Vedi anche:

Monumentale riflessione di Bux e Vitiello: L’opposizione (del clero) al Magistero petrino impedisce l’unità dei cristiani (Fides)

10 commenti:

Scenron ha detto...

Cara Raffaella, ti segnalo un'altra importante riflessione di don Nicola Bux e don Salvatore Vitiello:
"Il primato del papa: responsabilità personale per la Chiesa universale"

http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=11511&lan=ita

:-)

Raffaella ha detto...

Grazie :-))
R.

Caterina63 ha detto...

Suggerisco anche il tascabile:
Pietro Ama e unisce
di mons. don Nicola Bux e Fr. Adriano Garuti (dei frati Minori)
"La responsabilità personale del papa per la Chiesa universale"
Edizione ESD (Edizione Studio Domenicano -10 euro)

IMPERDIBILE anche per i molti riferimenti alle parole dell'allora card. Ratzinger sulla Comunione Ecclesiale....nonchè ad una ricostruzione del primato petrino che parte dalle origini...
^__^

Anonimo ha detto...

Carissima Rafaella, desidero ringraziare il Buon Dio per tutto quello che Lui fa tramite te e i tuoi collaboratori. Sono un monaco contemplativo che da 16 anni vivo, prego in seno alla Chiesa cattolica di rito bizantino in Romania.... chiesa che ha subito il martirio della dittatura comunista che ha portato i suoi 12 vescovi di allora ad essere martiri e testimoni della fede. TUTTI sono rimasti FEDELI al PAPA!
Grazie perche' sei/siete per me uno sprono per essere piu' fedele alla Chiesa ed al "dolce Cristo in terra" e di pregare piu' intensamente per lui. Grazie.

Raffaella ha detto...

Grazie a te, Davide, per la tua fede!
R.

mariateresa ha detto...

scusate l'O.T.
Se Alessia mi legge e non ha male ai denti, guardi l'ultimo post di galeazzi che vorrebbe essere riparativo...
Ma che caspita vuol dire?
E' un minestrone di altri interventi che fa venire voglia di andare a funghi.
Anzi, guardate, ci vado subito.

Anonimo ha detto...

Grazie Padre o Fratello Davide della sua preziosa testimonianza.
In questo mondo confuso e viziato, si dimentica con troppa facilità il sangue versato per la fede. Quanto poco onore si rende ai martiri della storia recente della Chiesa, per non parlare di quelli del comunismo, sepolti nell'oblio del politically correct. Con quanta superficialità e faciloneria oggi si vedono rinnegare verità per cui i martiri hanno dato la propria vita.

Confidiamo sull'incessante preghiera dei contemplativi come lei, per il nostro Santo Padre, Dolce Cristo flagellato in terra, e anche per noi piccolo e innamorato gregge.
Anche noi ci uniamo in preghiera, come ci ha chiesto Benedetto XVI.

Copio qui la seconda invocazione della "Novena ai Martiri di Siroki Brijeg" 30 frati francescani uccisi dai partigiani comunisti il 7 febbraio 1945. Insieme a loro ci rivolgiamo anche ai 12 Vescovi martiri cattolici bizantini romeni di cui ci ha parlato il Monaco Davide.

Gloriosi martiri voi che avete ascoltato le terribili bestemmie demoniache pronunciate dai vostri persecutori: "Dio è morto", "Dio non c'è", "Non c'è il Papa", "Non c'è la Chiesa", e avete testimoniato la vostra incrollabile fede in Dio, nel Papa, nella Chiesa, fino ad accettare la fucilazione, cui è seguito l'olocausto che sale a Dio come profumo d'incenso, perchè siete stati bruciati con la benzina, implorate per me, per i miei, per la Santa Chiesa di Dio, per l'umanità, la grazia:
- di lodare, bendire, ringraziare Dio in ogni momento della vita;
- di pregare sempre senza stancarmi mai, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia;
- di seguire il Papa e di vivere nella Chiesa come "luce del mondo e sale della terra".
In particolare o Gloriosi Martiri invocate per me questa grazia che desidero:.....
purchè sia conforme alla santa volontà di Dio; porti frutti di amore, di carità e di pace; mi liberi da ogni forma di egoismo, superbia, avarizia, violenza; mi renda collaboratore nella diffusione del Regno di Dio nel mondo. Amen.

Pater, Ave, Gloria

(Dal libretto della Shalom)

Anonimo ha detto...

Che significa O.T.?

Raffaella ha detto...

O.T. nel linguaggio di internet significa Out Topic, cioe' "fuori argomento".
R.

Anonimo ha detto...

Grazie per l'informazione.