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Non so a voi, ma a me queste notizie cominciano a dare noia. La Chiesa ha problemi gravissimi al suo interno (non all'esterno) e c'e' poco da festeggiare. Ci si occupi meno delle pubbliche relazioni e piu' delle questioni interne, in particolare dell'ubbidienza (o, meglio, della disubbidienza) dei vescovi al Papa.
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2 commenti:
Nella politica italiana io vedo troppo astio contro la chiesa da un lato, e troppo interesse di stampo elettoralistico dall'altro.
Sarebbe bene, secondo me, una "pausa di riflessione" nei rapporti con questa politica.
L'unico interesse dovrebbe essere quello di annunciare il Vangelo. Dalla lotta per la vita dal concepimento alla morte naturale all'accoglienza dei migranti, dalla tutela della salute dei lavoratori alla difesa della famiglia basata sulla coppia uomo-donna.
E se questo comporta che qualche politico si senta tirare le orecchie, pazienza.
purtroppo, Giovanni il senso di astio di cui tu parli, non viene solo dalla politica ma, anche dalla gente comune; per fortuna non tutti la pensano così e noi per esempio ne siamo la prova. Anche se, devo essere sincera, la mia considerazione di certi alti prelati e presunti collaboratori del Pontefice, non è per nulla positiva. La chiesa non dovrebbe mai essere considerata un politicamente se vogliamo vederla per quello che è cioè Corpo Mistico di Cristo; non dovrebbe mai essere divisa in progressista e conservatrice perchè nessuno di questi due termini, può essere applicato a ciò che Cristo ci insegna nel Vangelo. Vangelo che oggi, viene comunque spesso adattato alle necessità della società e politicizzato secondo i comodi individuali e non di certi politici. Purtroppo, Giovanni c'è da dire che quando la Chiesa si pronuncia a difesa della vita, della famiglia, del matrimonio e di tanti altri valori non negoziabili, ecco che non solo la politica sembra rivoltarsi quasi in preda a convulsioni ma, anche dall'interno della chiesa, c'è chi si permette di definire certe prese di posizione giuste e sacrosante, arretrate e non aderenti alla realtà del momento. Allora, la tirata d'orecchie non dovrebbe riceverla solo il politico ma, anche il vescovo od il cardinale che il mercoledì va a baciare l'anello al Papa con tanto di falsa riverenza e il giorno dopo, te lo ritrovi su qualche giornale pronto ad affondare con poche parole un magistero che da sempre ha permesso alla chiesa di superare i periodi più bui.
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