lunedì 16 marzo 2009

Papa in Africa, le sfide: Aids e sette (Il Tempo)


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Papa in Africa, le sfide: Aids e sette

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Benedetto XVI domani partirà alla volta del Continente Nero. Previste due tappe: in Camerun e Angola. Un viaggio di evangelizzazione come Ratzinger ha voluto ribadire ieri all'Angelus. «La Chiesa non persegue obiettivi economici, sociali e politici - ha detto Benedetto XVI all'Angelus riferendosi al suo imminente viaggio in Africa - ma annuncia il Vangelo, che genera una irresistibile forza di pace e di riconciliazione forte e radicale». E proprio la visita in Angola è attesa come una spinta alla riconciliazione. È l'auspicio del nunzio apostolico Eduardo Dos Santos ma anche quello del governo angolano. Il ministro Joao Baptista Kussuma ha sottolineato che la visita del Papa in Angola «giunge nel momento in cui gli angolani hanno bisogno di messaggi basati sull'amore per il prossimo, la solidarietà e il mutuo rispetto, tenendo conto del degrado di certi valori». Parole in sintonia con quanto intende promuovere Benedetto XVI. Da cardinale Ratzinger si recò in Africa nel 1987 quando a Kinshasa partecipò a un convegno. Un viaggio ricco di sfide, prima tra tutte quella missionaria. Ma ci sarà spazio anche per il dialogo interreligioso. In Camerun, Benedetto XVI incontrerà i rappresentanti delle altre comunità cristiane. Il 19 marzo poi sarà la volta dei leader musulmani. A Yaoundè, capitale del Camerun, ha ricordato il Papa all'Angelus, consegnerà lo Instrumentum Laboris della seconda Assemblea speciale per l'Africa del Sinodo dei vescovi, che avrà luogo in ottobre in Vaticano. Il Papa teologo però dovrà fare i conti con il successo delle nuove conversioni che troppo spesso trovano forza nel miscuglio con le tradizioni locali assimilando i riti tribali. L'aumento delle sette, soprattutto quelle evangeliche che trovano facile proselitismo nella popolazione delle grandi bidonville delle città africane. Altra sfida è quella di ribadire la linea del Vaticano rispetto all'Aids e all'incremento demografico. Nonostante le cifre da brivido: 6500 africani muoiono ogni giorno di Aids la Chiesa non transige: no all'uso del preservativo come strumento di prevenzione. Benedetto XVI parlerà di questo a un auditorio privilegiato: giovedì incontrerà a Yaoundè i malati di Aids. A loro spiegherà le ragioni della Chiesa di Roma.

© Copyright Il Tempo, 16 marzo 2009 consultabile online anche qui.

2 commenti:

Lapis ha detto...

bella l'immagine che hai inserito nel post, con gli operai che preparano le strutture per la visita del Papa e sullo sfondo lo stemma di BXVI con il moro di Frisinga. Ci ricorda effettivamente l'universalità della Chiesa, dell'inclusione in essa di tutti, uguali come siamo davanti al Signore. Ed è come se il Papa fosse già un po' a casa sua anche in quelle terre che a volte, purtroppo, ci possono sembrare lontane.

Raffaella ha detto...

Concordo, cara Lapis :-)
Ed e' molto bello che nello stemma del Papa ci sia proprio il "Moro di Frisinga", simbolo dell'universita' della Chiesa.
R.