martedì 2 dicembre 2008
Inaugurato a Loppiano l'istituto universitario Sophia. Il carisma dell'unità diventa dottrina (Osservatore Romano)
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Inaugurato a Loppiano l'istituto universitario Sophia
Il carisma dell'unità diventa dottrina
Nella mattinata di lunedì 1 ° dicembre, nell'auditorium di Loppiano a Incisa in Val d'Arno, si è svolta l'inaugurazione dell'istituto universitario Sophia fondato da Chiara Lubich. Pubblichiamo il testo del discorso pronunciato dal presidente del Movimento dei Focolari.
di Maria Voce
L'inaugurazione dell'istituto universitario Sophia a Loppiano costituisce senza dubbio una tappa particolarmente attesa da tutti noi. Rappresenta, infatti, la realizzazione di un grande sogno che Chiara Lubich ha custodito fin dagli anni Sessanta. Sogno alimentato in lei dalla consapevolezza che il carisma dell'unità, donatole dallo Spirito Santo, racchiudeva un patrimonio di Luce tale che un giorno avrebbe dato espressione a una dottrina. Del resto, la stessa storia della Chiesa attesta che i grandi carismi, che ne hanno costellato il cammino, hanno prodotto dottrine hanno suscitato scuole di pensiero.
Per comprendere il significato di quanto oggi stiamo vivendo bisogna richiamare alcuni episodi che, a partire dalle origini del movimento, ne hanno scandito la storia. In essi si ravvisano le tracce di un disegno divino cui Chiara stessa solitamente ritornava.
Il primo. Siamo nel 1944. Chiara, allora studentessa di filosofia, era alla ricerca della verità che sola soddisfaceva pienamente la sua mente e il suo cuore. Eppure un giorno avverte, decisa, la spinta interiore a deporre i suoi "amatissimi libri in soffitta". Le urgeva dentro l'esigenza di seguire lo sviluppo del nascente movimento, ma soprattutto le pareva assurdo cercare la verità attraverso lo studio della filosofia quando poteva trovarla in Gesù, la Verità incarnata.
Col tempo si sarebbe manifestato più chiaramente il valore fondativo di quell'episodio concreto: "Avremmo visto - scrive Chiara - splendere una luce, ma essa sarebbe stata l'anima di una vita". In quella luce ella riconobbe essere la sapienza: dono altissimo che dà la possibilità di scrutare e assaporare in certo modo le profondità stesse di Dio per poi, da lì, tornare a guardare il mondo e la storia, "quasi proiettando su tutto la luce dell'infinito sguardo di Dio".
Più tardi, negli anni Cinquanta, Chiara avverte l'esigenza di riprendere in mano i libri riposti, ma per studiare teologia. La spinge a questo il bisogno di poggiare su una base sicura le molte intuizioni frutto di grazie particolari che avevano caratterizzato quel periodo a partire dall'estate del 1949: "Un periodo illuminativo della nostra storia", come più volte lo ha definito, durante il quale Dio ha riversato in lei la sua luce donandole una visione nuova di tutta la realtà increata e creata. Luce dalla quale scaturivano anche le linee su cui si sarebbe edificato il movimento.
È da qui che trova origine e fondamento la nostra specifica attività di studio che si sarebbe sviluppata in seguito nel sorgere di vere e proprie scuole. Circa dieci anni dopo, a Loppiano, nascono le prime scuole di formazione per focolarini e focolarine, con l'intento di fornire loro una preparazione dottrinale inerente alle finalità del carisma dell'unità. Più tardi, nel 1980, per portare avanti un'azione capillare di formazione permanente si dà vita all'Università popolare mariana, una scuola per corrispondenza con sede a Rocca di Papa, presso Roma, rivolta ai membri dell'Opera nei vari continenti.
Negli anni Novanta nasce la Scuola Abbà, centro di studi guidato personalmente da Chiara, composto da una trentina di esperti con il compito specifico di enucleare la dottrina insita in quei doni di luce risalenti al 1949, ponendola anzitutto in rapporto con la grande tradizione cristiana ancorata all'eterna verità della Rivelazione, ma anche con tutto il patrimonio di sapienza depositato nel millenario cammino dell'umanità e in dialogo con le diverse culture del nostro tempo.
Vanno così emergendo alcune prime linee di approfondimento che lasciano intravedere tutto l'apporto di novità contenuto nel pensiero di Chiara. Tale apporto può essere ravvisato in una nuova visione dell'uomo, del mondo e della sua storia, incentrata sul modello delle relazioni intratrinitarie, modello in cui si disvela in pienezza l'essenza stessa dell'Amore. Trova qui la sua origine più profonda quella interrelazione fra vita e conoscenza, tipica del carisma, e nella quale Chiara ha sempre riconosciuto una vera sorgente di dottrina.
È da questa emergente visione antropologica che i diversi saperi possono essere illuminati e sospinti verso ulteriori promettenti orizzonti di ricerca. Ne danno prova i numerosi dottorati honoris causa (sedici) nelle più varie discipline, conferiti a Chiara da prestigiose università di tutto il mondo, alcune delle quali qui rappresentate nella persona degli attuali rettori.
L'evento che celebriamo - l'inaugurazione dell'istituto universitario Sophia - non può non apparire consequenziale al cammino percorso. In particolare ne è stato un proficuo banco di prova l'Istituto superiore di cultura, scuola estiva rivolta ai giovani del movimento e svoltasi nei primi anni del 2000. In occasione della sua apertura, Chiara, in un discorso fondamentale, ne ha tracciato le linee programmatiche, delineando un vero e proprio paradigma che auspichiamo possa trovare realizzazione piena nel nascente istituto.
Esso è chiamato a essere - speriamo assieme a lei - luogo di vita e di dottrina; luogo in cui unica materia di insegnamento potrà e dovrà essere la Sapienza - che è Luce, che è Dio - di cui ogni disciplina dovrà essere intrisa; luogo in cui uno solo dovrà essere il Maestro: Gesù presente tra coloro che sono uniti nel suo nome (cfr. Matteo, 18, 20), presente quindi tra professori, tra studenti, tra professori e studenti. Solo così i corsi proposti potranno davvero fornire "fondamenti e prospettive" di un sapere globale, di una cultura che scaturisce dal carisma dell'unità. Auspichiamo che tale proposta, così innovativa nei contenuti e nella forma, possa avere numerosi e significativi riflessi nella cultura del nostro tempo e raccogliere frutti sempre più abbondanti.
(©L'Osservatore Romano - 1-2 dicembre 2008)
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