sabato 21 marzo 2009

La crisi della Santa Sede nella comunicazione con i media (Cantuale Antonianum)

Clicca qui per leggere il puntuale ed argomentato commento di Cantuale Antonianum che cita l'articolo di Damian Thompson.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Non sono pienamente con Thompson. La domanda posta dal giornalista non era sui preservativi ma sull'AIDS. Data la gravità del tema, secondo me, non poteva escludersi questa domanda. Che nella risposta il papa abbia schiettamente rimarcato il punto di vista della Chiesa, e questo ai media non piace, è un altro discorso. Come un altro discorso è l'errore nel riportare la risposta del papa nel sito del vaticano. Che a Lombardi si possano imputare gli errori dell'affaire Williamson è pacifico, ma non facciamo la caccia al capro espiatorio.

euge ha detto...

Caro Giovanni, la comunicazione della Santa Sede è stata sempre portavoce del Papa nel mondo. Per questo è necessario soprattutto, in un clima diciamo così di " guerriglia mediatica", essere pronti e precisi nelle dichiarazioni e nei contenuti. E' inammissibile anche se l'errore è umano, mancare nei momenti chiave e nel precisare prima che inizino le polemiche, i contenuti dei discorsi, delle decisioni e delle dichiarazioni del Santo Padre sui temi più delicati. Queste sono superficilità che la Chiesa ma, il Papa in primis, paga di persona. Benedetto XVI non ha intermediari che parlano per lui ma, ha il coraggio di prendersi la responsabilità di quello che dice sempre; ciò tuttavia, non giustifica affatto, il lassismo che regna nella comunicazione vaticana.
E' stato penoso assistere nei giorni della polemica sulla revoca della scomunica, all'imbarazzo e all'incapacità di intervenire per evitare il linciaggio mediatico del Pontefice; senza che nessuno abbia avuto il coraggio, di metterci la propria faccia e prendersi per la parte che lo riguardava, le proprie responsabilità. Questo in seguito non dovrà più accadere. Sappiamo e mi auguro che se ne sia reso conto anche chi di dovere, di quanto certi giornali godano sugli inciampi mediatici del Vaticano e li sfruttino senza sconti per denigrare Benedetto XVI ed il suo Pontificato. Questo caro Giovanni, equivale a prestare il fianco ai suoi detrattori è una superficialità che la Sala Stampa che deve essere la voce del Papa, non si può più permettere.

Gianpaolo1951 ha detto...

Brava Eugenia!
I miei complimenti!!!

Anonimo ha detto...

Quando un Papa è grande, dobbiamo avere il stesso livello. Non l'ho hanno per la comunicazione. Sono lenti... hanno tutto: il CTV, Youtube, il sito Internet, Radio Vaticana, Osservatore Romano, H20 News, il VIS. Dove c'è l'unità al servizio della parola del Papa che non si sbaglie ma comunica molto bene ?

Anonimo ha detto...

Eugenia, spero che le tue parole siano sentite. - Perché solo in questo spazio di questo blog si trovano le persone lucide e decise???

Infatti: non si tratta di cercare un "capro espiatorio". Si tratta di constatare un'effettiva incapacità e inadeguatezza nello svolgimento di un compito, quello di gestire le comunicazioni, appunto.

Stiamo al paradosso: abbiamo un Papa che perla chiaro, che non lascia spazi a ambiguità, che chiede solo di essere ascoltato per quello che dice. Una chiarezza luminosa che passa direttamente alle gente. MA: quando c'è bisogno di mediatori, allora "gli uni" stanno facendo la guerra per motivi loro, gli altri, cioè coloro che dovrebbero servire il Pontefice, non sono in grado di farlo.

Perciò: ben venga che le persone vengono giudicate secondo le loro capacità. Ormai il danno che si sta producendo, è inestimabile.

SERAPHICUS

euge ha detto...

Per SERAPHICUS : Le mie parole sono sentite eccome!!!!!! Personalmente, ne ho abbastanza del fatto che c'è un Papa che parla chiarissimo senza intermediari e poi devo amaramente constatare che coloro che dovrebbero divulgare in modo altrettanto chiaro le sue parole alla stampa mondiale, cadano in errori e disattenzioni provocate con dolo o meno, rovinando così discorsi, dichiarazioni, omelie e tanto altro. Ripeto che questo giochetto deve finire, come deve finire il lassismo diffuso ed incontrollato all'interno della comunicazione Vaticana una delle più importanti del mondo.

Anonimo ha detto...

Forse mi sono espresso male, cara Eugenia: che le parole siano sentite da te è fuori dubbio, e condivido tutto il rammarico da te manifestato: è giusto, hai ragione, in tutto, ahimé.

Intendevo prima: spero che siano sentite queste parole da chi di dovere, da chi ha il potere di intervenire, anche tempestivamente, in questa situazione caotica, dannosa, autodistruttiva.

E purtroppo devo ricordare qui e ora l'ultima: "Il Vaticano non condanna l'aborto terapeutico, chiarisce Lombardi". Stiamo giungendo all'assoluto colmo. Cominciano a mancarmi le parole.

euge ha detto...

Magari SERAPHICUS chi di dovere capisse il significato delle mie parole e tutta l'amarezza che le hanno dettate. Purtroppo, credo che come al solito chi deve capire non capirà.

Cosa sono le mie parole in fondo per meritare tanta considerazione? Sono solo una fedele che stima, rispetta e ama il suo Pontefice. Nulla di più.

Anonimo ha detto...

Proprio perché sono le parole di una "semplice fedele", meritano molto, e sono ascoltate. Ne puoi essere certa.