venerdì 20 marzo 2009

Le multinazionali nel mirino del Papa: «Sfruttano e deturpano l'Africa» (Conte)


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L'attacco è contenuto nel documento preparatorio al secondo Sinodo speciale per il Continente

Le multinazionali nel mirino del Papa «Sfruttano e deturpano l'Africa»

Benedetto XVI ai musulmani: rifiutate tutte le forme di violenza e di totalitarismo

Domitilla Conte

Yaoundè

L' Africa, terra di conquista per multinazionali e politici corrotti, defraudata della propria identità e dei propri valori, devastata da guerre fratricide e malattie, può ancora sperare in un riscatto, e il tempo della riconciliazione potrebbe non essere lontano, benchè richieda «una giustizia più che umana» e «una pace più profonda delle guerre e del silenzio delle armi».
Non è solo un augurio, quello che emerge dall'"Instrumentum laboris", documento preparatorio al secondo Sinodo speciale per il continente consegnato ieri simbolicamente dal Papa ai vescovi africani a Yaoundè, ma, come suggerisce la definizione latina, un programma di lavoro dal marcato accento politico, che parte da una impietosa denuncia di quelli che la Chiesa cattolica ritiene essere i principali responsabili del disastro africano.
Ecco i passaggi principali dell'Instrumentum laboris che sarà il testo base di discussione alla Seconda assemblea speciale per l'Africa del Sinodo dei vescovi convocata dal Papa, a quindici anni dalla precedente, dal 4 al 25 ottobre in Vaticano.
Passaggi in cui si ritrovano alcuni temi toccati dal Papa in questi giorni in Africa:

- Le Multinazionali. «Continuano a invadere gradualmente il territorio per appropriarsi delle risorse naturali», «schiacciano le compagnie locali», danneggiano l'ambiente deturpando «il creato». E le campagne di semina degli Ogm, con le quali si «pretende di assicurare la sicurezza alimentare» finiscono per «rovinare i piccoli coltivatori» indotti a «sopprimere le loro semine tradizionali».

- La politica corrotta. Alcuni dirigenti politici perseguono interessi personali, confondono il "servizio" con il "potere", «violano senza scrupolo i diritti umani e strumentalizzano la religione». Ciò facendo, diventano anche facile preda di «forze internazionali» e «fomentano le guerre per vendere le armi». «Alcune società sono state portate alla rovina dai loro dirigenti politici» e «abissi» li separano.

- Le istituzioni internazionali. Quelle finanziarie hanno finora proposto programmi «funesti», indebolito il tessuto economico e favorito il degrado invece di ridurre il debito dei Paesi poveri. Il continente, fatta eccezione per il Sudafrica, è escluso dalla ricerca di risposte all'attuale crisi globale, per la quale la Chiesa invoca soluzioni «etiche».

- L'Aids. Gli organismi caritativi della Chiesa assistono i malati, non solo quelli di Aids. E raccomanda soprattutto prevenzione: nel caso dell'Hiv, con l'educazione ad una «buona condotta di vita». Per tutti i malati poveri, non solo quelli di Aids, si auspica l'accesso gratis alle cure.

- Islam. La convivenza con i cristiani in Africa «è sana e buona», ma il Vaticano mostra preoccupazione per «le posizioni dottrinali di alcune correnti a proposito della Jihad».

Benedetto XVI ha poi detto ai rappresentanti musulmani che una religione genuina «rifiuta tutte le forme di violenza e di totalitarismo, non solo per principi di fede, ma anche in base alla retta ragione».

- Le donne. Da promuovere la loro dignità. Subiscono le tradizioni: dall'eredità ai riti di vedovanza, dalla mutilazione sessuale al matrimonio forzato alla poligamia.

- La cultura. Salvare gli «autentici valori africani» come il rispetto degli anziani e la maternità, messi in pericolo dal secolarismo. Con «il pretesto della modernità» si attua un processo organizzato di distruzione dell'identità africana». L'analfabetismo dilaga, come – nei Paesi più segnati dalla violenza – «il mito del guerriero eroe». E «la stregoneria lacera le società» ovunque.

© Copyright Gazzetta del sud, 20 marzo 2009 consultabile online anche qui.

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