venerdì 13 marzo 2009

Il cardinale di Sydney, George Pell, destinato a sostituire Dias alla congregazione di Propaganda Fide? (Bevilacqua)


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Curie e Curiali Benedetto XVI mette in pista il nuovo Papa rosso: il cardinale George Pell

PRIMO PIANO

Di Andrea Bevilacqua

È particolarmente attivo in questi giorni il cardinale George Pell, arcivescovo di Sidney. Dice la sua un po' su tutto, consapevole che nel prossimo walzer di nomine che dovrebbe investire la curia romana subito dopo la Pasqua, ci sarà pure lui.

Pare, infatti, che Benedetto XVI lo abbia scelto quale successore del cardinale Ivan Dias alla congregazione di Propaganda Fide. Una congregazione prestigiosa.

Chi la comanda governa «mezzo mondo», ovvero tutte le missioni della Chiesa nel mondo, un giro di soldi considerevole tanto che il prefetto della congregazione viene chiamato, non a caso, il Papa Rosso.
Pell è salito nelle quotazioni vaticane l'estate scorsa, durante la giornata mondiale della gioventù che si è svolta in Australia. Per il Papa fu una cavalcata trionfale e Pell non mancò di far notare che il successo papale era anche il suo successo. In questi giorni Pell sta rilasciando dichiarazioni che senz'altro faranno piacere a Benedetto XVI.
L'altro ieri, ha dichiarato pubblicamente che è necessario un intervento esterno per affrontare la crisi che ha colpito la Legione di Cristo.
Pell, famoso per la sua franchezza, è il primo esponente di rilievo della Chiesa a esprimere un'opinione che però è stata condivisa da molti, nel mondo anglosassone, e fra gli altri dallo storico della Chiesa George Weigel.
Pell parlava a Oxford; e ha detto che un'autorità esterna alla Legione dovrebbe investigare sulla persona del fondatore, e riesaminare il carisma dell'organizzazione. I suoi commenti seguivano la rivelazione del fatto che padre Marcial Maciel, che è morto l'anno scorso, aveva una relazione segreta con una donna da cui aveva avuto una figlia. Il cardinale ha detto che non era «interamente ragionevole» aspettarsi che il vertice della Legione potesse gestire la situazione nata da queste rivelazioni senza un aiuto esterno. «Credo che dovrebbe esserci un intervento, forse una visita apostolica o qualche cosa del genere. Non conosco quali sono gli elementi del problema, la presunta corruzione, se questo è il termine giusto, da parte del fondatore, fino a che punto c'è stata una copertura, fino a che punto l'intero quadro dell'ordine dovrebbe essere rivisto, ma credo che dovrebbe essere affidato a un ente eccelsiastico fuori della Legione». Pell ha anche detto che c'è «una quantità enorme di persone buone fra i Legionari, fra i loro membri, i seminaristi e i laici». Il movimento laico «Regnum Christi» conta circa settantamila aderenti in tutto il mondo. Il vertice della Legione è venuto a conoscenza, secondo quanto è stato detto, alcuni mesi fa della doppia vita del fondatore, e ha cercato di informare i suoi membri prima che la notizia diventasse di dominio pubblico. La reazione è stata molto forte. I ritratti di padre Maciel sono stati rimossi dai seminari, e membri della Legione hanno espresso il loro dolore e shock in messaggi on line. E l'attuale leader della Legione, padre Alvaro Corcuera, è stato criticato da alcuni membri della Legione per non aver fornito dettagli più ampi sulla «corruzione» di padre Maciel.

© Copyright Italia Oggi, 13 marzo 2009 consultabile online anche qui.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Carissima Raffa, oggi, come previsto, c'è molto su cui arrabbiarsi. La disinformazione e la faziosità sono alle stelle.
Alessia