domenica 22 marzo 2009

L'Aids e il coraggio di Benedetto XVI. Il punto di Mons. Grillo


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Il punto di GIROLAMO GRILLO *

L'Aids e il coraggio di Benedetto XVI

Dopo le dure critiche rivolte al Papa sulla questione dell'Aids in Africa, bisogna riflettere.

Ma fino a qualche tempo fa non si era detto, addirittura, che era pronto il vaccino? È pur vero, però, che chi è interessato alla realizzazione di tutto questo dovrebbe investire capitali certamente non proporzionati a quelli adoperati per produrre preservativi.
E infatti, a reagire alla proposta di Benedetto XVI, che non è uno sprovveduto, sono stati i paesi ricchi dell'Europa occidentale, dove la produzione di preservativi è più che consistente.
Non si parli, poi, degli Stati Uniti d'America, Canada, ecc. Vorrei sbagliarmi, ma istintivamente si ha l'impressione che non sia poi così facile buttare questi strumenti profilattici per dedicarsi alla ricerca di farmaci che già esistono per persone facoltose, nei migliori ospedali dell'Occidente. Ci si trova, quindi, ancora una volta dinanzi alle lobbyes finanziarie, che, come al solito, fanno il bello e il cattivo tempo. Si è indotti a questa considerazione anche da qualche espressione dello stesso Pontefice, il quale, il giorno dopo aver ricevuto le critiche, pur non usando l'espressione "lobbyes", ha fatto riferimento ai «Paesi che hanno tradito l'Africa», consegnando ai vescovi africani «l'Instrumentum laboris», cioè il testo che servirà per la discussione al Sinodo dell'Africa previsto per il prossimo mese di ottobre, dove sono contenute pagine di denuncia contro le multinazionali che continuano a invadere l'Africa per appropriarsi delle sue risorse naturali.
Ecco allora: i grandi capitali per questo scopo esistono; non ci sarebbero, invece, per la ricerca scientifica e soprattutto per la produzione di terapie appropriate per sconfiggere Aids e altre malattie endemiche caratteristiche di quelle popolazioni. Non sono da escludere, ovviamente, altre considerazioni egoistiche, se si vuole anche di natura, in certo qual modo, etica. Le parole del Papa, il quale non può che rispettare le leggi divine in materia, hanno dato non poco fastidio a chi adopera i profilattici per avere normali rapporti sessuali e, quindi, per impedire il concepimento. Troppo comodo, pertanto, attaccare il Papa, nascondendo dietro un dito una certa ipocrisia farisaica, scaricando milioni di preservativi su quelle inermi popolazioni africane, come se fossero dei palloncini o dei coriandoli, per coonestare il proprio operato personale e, forse, per qualche presunto cattolico, la propria coscienza.
Almeno fossero stati zitti, pensando, come ha detto qualcuno: «il Papa fa il suo mestiere». Spetta a noi, invece, ripetere ad alta voce: il Papa, affrontando in Africa questo argomento, è stato più che coraggioso, sfidando le "multinazionali", le quali, da decenni non hanno fatto altro che stritolare quella povera gente, d'intesa con i governanti locali che si sono forniti di armi più che sofisticate per scatenare tra di loro carneficine.
Non aver paura, quindi, e avanti, Papa Ratzinger!

* Vescovo emerito di Civitavecchia-Tarquinia

© Copyright Il Tempo, 22 marzo 2009 consultabile online anche qui.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Concordo in tutto. Il Papa non sta facendo il Suo mestiere. Assolve la Sua missione, che e' altra cosa. E la Sua missione e' testimoniare la verita', anche contro la maggioranza.
Etiam si omnes ego non.