martedì 10 marzo 2009

Padre Pizzaballa: il Papa andrà alla moschea di al-Aqsa, al Muro del Pianto e al memoriale dello Yad Vashem. Il nunzio: non viene a firmare accordi


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PAPA IN TERRA SANTA: PIZZABALLA, “ANDRÀ ALLO YAD VASHEM, AD AL AQSA E AL MURO DEL PIANTO”

Nel corso della sua visita in Terra Santa Benedetto XVI visiterà la moschea di al-Aqsa, si recherà al Muro del Pianto e al memoriale dello Yad Vashem.
A confermarlo al Sir è il Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa che oggi a Gerusalemme ha partecipato alla presentazione del viaggio.
“Nel programma è prevista la moschea di al-Aqsa – spiega il Custode – ma non sappiamo con certezza se potrà entrare. Circa lo Yad Vashem, invece, c’è da tenere presente che la visita sarà al memoriale e non al museo” dove si trova la contestata immagine di Pio XII.
“Su questa c’è una Commissione bilaterale Santa Sede e Yad Vashem che sta lavorando.
Il Papa si recherà al memoriale come fanno tutti i Capi di Stato”. Rispetto al viaggio di Giovanni Paolo II, afferma Pizzaballa, “Benedetto XVI, per esempio, non visiterà Cafarnao, e non andrà alle Beatitudini.
Si recherà a Nazareth, a Betlemme e a Gerusalemme. Confermata anche la visita al campo profughi di Haida, prima della partenza”. “Non c’è Gaza nel programma ma verranno fedeli dalla Striscia. In questo senso è probabile che Israele conceda dei visti come di solito accade per i tempi di festa. Ma su questo aspetto ci si lavorerà nelle prossime settimane”.
“Il Papa verrà qui per incoraggiare la piccola comunità cristiana” conclude il Custode allontanando i rischi “di strumentalizzazione della visita”.

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PAPA IN TERRA SANTA: FRANCO (NUNZIO), “NON VIENE A FIRMARE ACCORDI”

“Il papa non verrà a firmare accordi o altre cose, non è questa la sede”.
Lo ha detto al Sir il nunzio apostolico in Israele, mons. Antonio Franco, che oggi a Gerusalemme ha partecipato alla conferenza stampa indetta dall’assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa per illustrare il prossimo viaggio apostolico di Benedetto XVI nei Luoghi Santi (8-15 maggio).
Il Nunzio sgombra così il campo da voci che vorrebbero raggiunto l’accordo in materia fiscale e patrimoniale tra Santa Sede e Israele proprio in concomitanza con questa visita.
“Quello del Papa è un pellegrinaggio con mete e obiettivi precisi – ha ribadito il Nunzio – pregare per la pace, incoraggiare i cristiani locali”.
Una volontà, peraltro, resa evidente dalla scelta del Pontefice di “celebrare le messe all’aperto piuttosto che al Cenacolo o al Sepolcro così da accogliere molti più fedeli. Il momento forte di questo viaggio saranno le tre messe per i fedeli, a Gerusalemme, a Betlemme e a Nazareth”.
“Il lavoro che ora ci attende – conclude mons. Franco – è di avvicinare i fedeli a questo pellegrinaggio. Il Papa viene come pastore della Chiesa”.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Preghiamo molto per il prossimo viaggio del Papa in Africa e per il viaggio in Terrasanta.